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  • Prandelli a CM: 'Mihajlovic giochi con più coraggio. Roma, basta cercare scuse'

    Prandelli a CM: 'Mihajlovic giochi con più coraggio. Roma, basta cercare scuse'

    Sono stato anch'io tra gli spettatori televisivi del Clasico di ieri tra Real Madrid e Barcellona e, al di là del risultato clamorosamente favorevole alla squadra di Luis Enrique, ho potuto notare una volta di più quale sia la differenza principale tra il nostro calcio e quello praticato all'estero. Oltre ad un ritmo e un'intensità superiori, ai quali però ci stiamo lentamente adeguando, è la voglia di rischiare, il piacere di giocare per divertire che oggi ci mette ad anni luce di distanza da un Real Madrid-Barcellona.


    JUVENTUS-MILAN

    Una considerazione ancora più attuale se si paragona lo spettacolo esibito nel match del Bernabeu allo Juventus-Milan di ieri sera. Anche nelle grandi squadre si guarda troppo alla necessità di fare risultato e, pur tenendo conto dei tanti cambiamenti che entrambe hanno fatto in estate, è lecito attendersi di più da parte di due squadre di grande tradizione. In una partita che ha offerto davvero poco, mi voglio soffermare sulla prestazione molto discussa di Hernanes e su quella oggetto di altrettante disamine del Milan. Un argomento è legato all'altro, perchè la prova difensiva dei rossoneri è stata buona, impedendo al brasiliano di poter ragionare con la necessaria lucidità; sul primo controllo, aveva sempre addosso un paio di avversari e ha finito per perdere qualche pallone di troppo. La squadra di Mihajlovic ha giocato in maniera molto ordinata, ma ha dato davvero pochissimo dal punto di vista offensivo. Troppi palloni persi in uscita, troppi passaggi di facile lettura per i difensori bianconeri; continuo a ritenere intrigante il progetto fondato su tanti giocatori italiani avviato dal Milan, a Mihajlovic il compito di trovare la formula per rischiare di più in fase di possesso palla.


    BOLOGNA-ROMA

    Più divertente, ma indubbiamente condizionata dalle condizioni del campo la sfida tra Bologna e Roma. La pesantezza del manto erboso ha condizionato i palleggiatori della squadra di Garcia, ma la pioggia c'era anche per il Bologna, motivo per cui una formazione del livello della Roma non può accampare scuse di questo tipo. E' davvero complicato comprendere l'altalenanza nelle prestazioni della Roma, che sembrava aver trovato un assetto convincente e un certo equilibrio in campionato e che invece è ripiombato in quelle amnesie difensive che ne hanno condizionato soprattutto il rendimento in Champions. Il nuovo Bologna di Donadoni ha meno ansie rispetto alle settimane passate ed è una squadra molto ordinata e ben messa in campo; Roberto gli ha restituito serenità, ma resto convinto che precedentemente le responsabilità non fossero di Delio Rossi. Come spesso capita, quando cambia l'allenatore i giocatori sono portati a dare automaticamente qualcosa in più. Ha segnato ancora Destro e, a chi mi chiede se sia potenzialmente un grande attaccante o un giocatore non da squadra di blasone, rispondo così: avendolo fatto debuttare in Nazionale, ho intravisto le sue immese potenzialità, ma è un ragazzo che deve capire l'importanza di mettere l'allenamento e la professionalità al centro di tutto. Ha carattere, ha personalità, ma solo quando capirà queste cose potrà diventare un giocatore di grandissimo livello.


    Cesare Prandelli

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