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  • Puc, l'eroe cecoslovacco che stava per togliere un Mondiale all'Italia

    Puc, l'eroe cecoslovacco che stava per togliere un Mondiale all'Italia

    • Alessandro Bassi
      Alessandro Bassi
    Antonín Puč è stato uno dei migliori attaccanti europei tra gli anni '20 e gli anni '30 del '900: tra le tante reti realizzata, da ricordare quella che ha segnato all'Italia nella finale “romana” della Coppa del mondo del 1934.

    INCETTA DI TROFEI - Antonín Puč gioca per quasi tutta la sua carriera con la maglia dello Slavia Praga, esordendo in prima squadra nella stagione 1925/26 dopo aver giocato nelle giovanili del SK Smichov. Con lo Slavia Praga Puč mette sin da subito in evidenza quelle che sono le sue caratteristiche principali giocando prevalentemente all'ala sinistra. Fisico minuto, veloce e scattante, Puč è dotato di un'ottima capacità di dribbling che viene esaltata dalle numerose occasioni nella quali si trova uno contro uno con i difensori avversari.

    Puč nella sua prima stagione con lo Slavia Praga vince subito la Bohemian Cup e arriva secondo in campionato, alle spalle dello Sparta. Nell'estate sempre del 1926 Puč esordisce in nazionale nella vittoriosa trasferta di Zagabria contro la Jugoslavia. Con il 1927 Puč inizia a mietere successi a ripetizione partendo dalla classifica annonieri vinta a pari merito con Josef Šima, quando realizza 13 reti in appena 7 incontri. Un paio di anni più tardi Puč si ripete laureandosi miglior marcatore del campionato: le sue 13 reti portano lo Slavia a vincere il titolo del 1928/29, il primo per Puč. Inizia così un periodo d'oro per lo Slavia e per Puč, periodo nel quale dal 1928/29 al 1936/37 lo Slavia Praga e Puč vincono ben 7 titoli nazionali, addirittura quello del 1929/30 vincendo tutte e 14 le gare!

    GOL INTERNAZIONALI- Come detto Antonín Puč gioca e segna anche con la maglia della nazionale cecoslovacca. Fatto l'esordio nell'estate del 1926, Puč con la nazionale cecoslovacca dimostra subito il suo feeling con la rete tanto che nelle prime otto gare giocate con la Nazionale Puč segna ben sei reti. Sarebbe senz'altro uno dei protagonisti della Coppa del mondo del 1930, ma la Cecoslovacchia, al pari di tante altre nazionali europee, diserta la manifestazione per i costi proibitivi della trasferta.

    Ben diverse le cose nel 1934, per la seconda edizione della Coppa del Mondo, quella giocata in Italia. La Cecoslovascchia è una delle squadre più attese – forte di giocatori importanti tra i quali il portiere Plánička, compagno di Puč allo Slavia – ma l'inizio è stentato. Subito in svantaggio nella gara contro lo Romania Puč trova la rete del pareggio ad inizio ripresa, dando la scossa per la rimonta cecoslovacca. Dopo lo spavento, la Cecoslovacchia supera i restanti turni e arriva così in finale. A Roma, nella finalissima contro l'Italia, il risultato resta bloccato sullo 0 a 0 per oltre un'ora di gioco, quando proprio Puč a poco più di una ventina di minuti dalla fine batte il portiere italiano Combi e segna la rete dell'1 a 0 per la Cecoslovacchia. Potrebbe essere la rete della vita per Puč e della leggenda per la Cecoslovacchia, ma l'Italia di Pozzo è troppo forte e troverà le reti per andare ai supplementari prima e per alzare la Coppa Rimet poi. È l'occasione della vita che sfuma per Puč perché il forte attaccante partecipa anche alla Coppa del mondo del 1938, ma in quell'occasione la Cecoslovacchia non andrà oltre il secondo turno, eliminata dal Brasile nella gara di ripetizione. Puč la gara di ripetizione non la gioca, gioca la prima gara contro il Brasile, la famigerata “Battaglia di Bordeaux” finita in parità e che si rivelerà essere l'ultima gara di Puč in Nazionale. Nel 1938, all'età di 31 anni, Puč decide di lasciare la Nazionale cecoslovacca dopo 61 partite con 35 reti e di lasciare contemporaneamente anche lo Slavia Praga dopo 13 stagioni con 112 reti segnate in neppure 150 incontri.

    Puč, quindi, nel 1938 volta decisamente pagina ma non abbandona il gioco del calcio. Continua a giocare con il Viktoria Žižkov sino al 1940, per poi chiudere definitivamente là dove tutto era iniziato oltre vent'anni prima allo Smichov. Appesi, infine, gli scarpini al chiodo nel 1941, dopo la Seconda guerra mondiale Puč intraprende una brevissima carriere da allenatore per poi ritirarsi completamente dal mondo del calcio.

    Di lui nei tifosi dello Slavia Praga resta il ricordo di un giocatore m Antonín Puč è il miglior realizzatore di tutti i tempi della nazionale cecoslovaccaolto forte e di gran realizzatore, tanto che, quindi del periodo precedente la dissoluzione del 1993.


    (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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