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  • Quattro miliardi di euro sottratti all'Italia, la vergognosa indagine che inchioda l'Olanda, terzo paradiso fiscale al mondo

    Quattro miliardi di euro sottratti all'Italia, la vergognosa indagine che inchioda l'Olanda, terzo paradiso fiscale al mondo

    Ricordate? Tra i nemici più accaniti dei coronabond per far fronte all’ emergenza economica causata dal virus, c’è sempre stata l’Olanda ovvero la quinta economia UE, paradiso dell e multinazionali e degli evasori, uno dei paesi responsabili della grande elusione fiscale internazionale.

    Oxfam International ha appena pubblicato un rapporto sorprendente intitolato “Tax Battles: the dangerous global race to the bottom on corporate tax”. Subito dietro le Bermuda e le Isole Cayman, l’Olanda è il più importante paradiso fiscale al mondo. Precede addirittura Svizzera (quinta posizione), Irlanda (sesta posizione), Lussemburgo (settima posizione) e Cipro (decima posizione).

    Ogni anno il paese dei tulipani sottrae circa 4 miliardi di euro (90 in tutta Europa) di profitti aziendali all’imposizione dell’Italia dove le imprese italiane producono e fanno gli utili. 

    I guadagni ottenuti da un’azienda con sede fiscale in loco vengono travasati prima in Olanda, poi in Irlanda e infine verso paradisi fiscali dove le tasse sono sostanzialmente nulle.

    Google ha spostato 20 miliardi di Euro via Amsterdam alle isole Bermuda, Ikea un miliardo di Euro in sei anni. La giurisdizione olandese è sfruttata da FCA che ha addirittura la sua sede legale oltre a Enel, Eni, Ferrero, Luxottica e altre ancora. Per non parlare di marchi famosi internazionali come The Rolling Stones, U2, Boeing, US Steel, Walt Disney e Johnny Walker, abbiano una presenza imponibile nei Paesi Bassi.

    Non solo: grazie ad accordi speciali con il governo olandese, Fiat e Starbucks sono riuscite ad ottenere vantaggi fiscali per 20-30 milioni di euro ciascuno. Accordi denunciati dalla Commissione Europea come aiuti di Stato illegali.


    Ma qual’è il trucco olandese? Semplice: abbassare il più possibile le tasse alle aziende straniere che hanno la sede fiscale in Olanda, in qualche caso azzerarle, come avviene per le royalties sui brevetti concessi in uso.


    L’aliquota dell’imposta olandese sulle società (cioè il 20% per i redditi inferiori o uguali a 200.000 euro e il 25% per i redditi superiori a 200.000 euro) è piuttosto normale in Europa. Tuttavia, le grandi multinazionali residenti nel paese hanno la possibilità di negoziare accordi speciali con le autorità fiscali olandesi. Tali accordi consentono alle multinazionali di definire quale parte dei loro profitti sarà soggetta all’imposta sulle società. La base imponibile fissata artificialmente può differire in modo significativo dagli utili effettivi della società.

    Insomma la tassazione non è uguale per tutti (se sei un colosso puoi negoziare), la legge non è uguale per tutti, e ciliegina sulla torta, gli introiti derivanti dagli altri pesi dell’unione si possono anche spostare in paradisi fiscali (non quelli percepiti in Olanda però).

    E poi gli Olandesi vengono a fare la morale agli italiani!

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