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  • Ribery: 'Mondiali 2006? La Francia era più forte dell'Italia. Per il Pallone d'Oro del 2013 successe qualcosa di strano'

    Ribery: 'Mondiali 2006? La Francia era più forte dell'Italia. Per il Pallone d'Oro del 2013 successe qualcosa di strano'

    • Redazione CM
    Franck Ribery si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Dall'amore per l'Italia agli anni in Germania, passando per il Mondiale... 2006: "La Francia era più forte, in finale giocammo meglio. Ma questo è il calcio. L’Italia era fortissima dal punto di vista mentale. Io fui sostituito da Trezeguet che sbagliò il rigore. Ma David aveva segnato il golden gol proprio contro l’Italia all’Europeo 2000. Sono cose che succedono. E se penso a quella parata di Buffon sul colpo di testa di Zidane, mamma mia".

    PALLONE D'ORO - Sul Pallone d'Oro del 2013, assegnato a Ronaldo (con Messi secondo) dopo che il francese vinse tutto con il Bayern: "Fu ingiusto. Quello fu un anno incredibile per me. Avrei dovuto vincere io. Allungarono i tempi di consegna dei voti, successe qualcosa di strano. Mi sembrò una decisione politica". Sulla coppia con Robben: "Non credo sia esistita mai una coppia così. Abbiamo scritto una storia bellissima. Arjen era uno spettacolo".

    ITALIA - "L’Italia mi è sempre piaciuta: la mentalità, la lingua, il cibo. Firenze è meravigliosa e ha un pubblico incredibile. E poi Salerno... Ho trovato grande affetto: qui vivono tutti per il calcio. Quando non vinciamo vedo la tristezza negli occhi dei tifosi e mi dà fastidio. Io non sono tanto bravo ad accettare le sconfitte, non ho mai imparato. L’anno scorso ho capito che la situazione era difficile e ho fatto di tutto per raggiungere la salvezza. È diverso dalla vittoria di una coppa, ma le emozioni sono immense: quell’impresa resterà per sempre nel mio cuore".

    IL FUTURO - "La testa ascolta il corpo e si regola. Io voglio andare al massimo, ma per riuscirci a volte devo rallentare e riposare. A 39 anni ci sta che il fisico ogni tanto abbia qualche problema. Ma il campione crede nelle cose, si avvicina giorno per giorno all’obiettivo".

    ADDIO ALLA NAZIONALE - "Nel 2014 era successo qualcosa di brutto. Non fui rispettato come uomo. Io sono corretto con tutti, ma se mi mancano di rispetto mi arrabbio".

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