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  • Riecco Rebic, il soldato che concede un lusso a Pioli: ora il Milan lo attende al 100% per un trio di gare da brividi

    Riecco Rebic, il soldato che concede un lusso a Pioli: ora il Milan lo attende al 100% per un trio di gare da brividi

    • Luca Fazzini
    Rieccolo, il sorriso sul volto di Ante Rebic. Quel sorriso che era diventato piacevole compagno di viaggio nel tour de force del campionato estivo, ma che per il croato si era trasformato in abitudine già prima del lockdown. Troppo brutta, per essere vera, quella prima parte di stagione in cui aveva messo insieme 178 minuti in poco meno di quattro mesi. Numeri impietosi, vuoti di gol e assist, in cui prestazioni negative e scialbe si erano alternate a ben nove gare senza mettere piede in campo. 
     
     


    FINALMANTE - Poi, la svolta. Complice l'arrivo di quell'Ibra che ad Ante non fa paura. "Mi piace giocare con uno come Ibra, che prende la palla di testa e mi apre spazi" dichiarava qualche mese fa l'ex Eintracht, aggiungendo poi: "Giocatori maturi che sanno come calmarti o spronarti. Ibra ha portato tanto a tutti. Però, quando lui dice qualcosa, molti stanno zitti. Se invece io non la penso come lui, glielo dico". Personalità e carisma di un croato doc, il cui sorriso ritrovato contro il Crotone si stampa su un volto determinato e sempre concentrato. "Mi serve qualche partita per tornare al 100%, ma mi sento bene". FinalmAnte, verrebbe da dire, dopo un'altra annata vissuta da diesel. Questa volta, a rovinare la prima parte di stagione, ecco infortuni e Covid, inaspettati nemici che da inizio anno tormentano l'ambiente di Milanello

    JOLLY CROATO - Rebic, ora, è tornato. Lo aveva già mostrato a Bologna, con una prestazione solida rafforzata da un gol pesantissimo, il tap-in che ha subito mandato in soffitta il rigore flop sbagliato da Ibrahimovic. Pressing, lotta, spallate: il vero Ante sta carburando e mette l'Inter nel mirino. All'orizzonte c'è ora la trasferta di La Spezia ma, soprattutto, un tris devastante: il derby circondato dalla doppia sfida contro la Stella Rossa. Mai una gara banale, quella in Serbia, per uno dal sangue croato come lui. Tornato arma letale dello scacchiere di Pioli, che con Rebic in campo trova equilibrio, copertura difensiva su una fascia dove anche Theo Hernandez ama mettere il turbo. Oltre a permettersi il lusso di sfruttare Leao come arma a gara in corso. Mica male, per un Milan che continua a sognare. Dal 2021, con un Rebic in più. 
     

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