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  • Rischio sosta per il Napoli, sorpresa Juve, delusione Milan e Inter. Sarri meglio di Mourinho

    Rischio sosta per il Napoli, sorpresa Juve, delusione Milan e Inter. Sarri meglio di Mourinho

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    C’era una volta il pronostico d’agosto, col campionato che stava cominciando. C’era il Milan davanti all’Inter, tutto il resto veniva dopo, compreso il Napoli che sembrava destinato a faticare per entrare in zona Champions. Non ci piaceva nemmeno la Juventus, col suo mercato di logori campioni. Perché negarlo? Resta scritto, eppoi è un gioco. Vale sempre la vecchia regola che non sbaglia i pronostici solo chi non li fa. L’autunno del Napoli ha spazzato via regole e previsioni e anche il pessimismo dei napoletani, che in estate contestavano ADL per il mercato che sapeva tanto di decrescita per nulla felice. E invece no, Spalletti vola e oggettivamente il Napoli sulla carta è la squadra che più delle altre può maledire la sosta.

    C’è chi non vuole sentirselo dire, ma 50 giorni di pausa possono cambiare molte cose, persino più di quelle che a gennaio potrebbe cambiare il mercato. Sono macchine che si fermano, abitudini che si spezzano, ritmi da reinventare. Per non dire nulla dei Mondiali. Si ripartirà da Inter-Napoli e il 13 gennaio ci sarà Napoli-Juventus. Il Napoli è in fuga e va applaudito per la sua corsa a passo record, ma solo alla fine dell’andata (4 partite) quando tutti avranno incontrato tutti, potremo dire che è il nuovo favorito da scudetto. Con tutti gli scontri diretti del girone di ritorno da giocare in casa (meno quello con la Juventus).

    Rispetto a un anno fa, il Milan ha 2 punti in meno e l’Inter 4, come l’Atalanta. Vola il Napoli a +5, ma vogliamo parlare della Juventus a +7 rispetto alla 15esima giornata dello scorso campionato? Saldo attivo anche per Roma a +2 e soprattutto Lazio a +8. Uno sguardo al fondo della classifica, dove tutto parrebbe già deciso: l’anno scorso il Venezia aveva 7 punti in più della Salernitana, poi sappiamo com’è finita.

    Il balzo in alto della Juventus è il più sorprendente di tutti, e se gli scettici come noi hanno tirato in ballo il caso e la fortuna fino alle vittorie su Inter e Verona (per gli errori avversari e le favorevoli decisioni arbitrali) dopo la lezione rifilata a Sarri non si può non dire a voce alta che la Juventus è tornata e anche se 10 punti sono tanti, c’è teoricamente lo spazio per tornare in corsa anche per lo scudetto, ricordando che senza i 2 punti scippati dal Var contro la Salernitana, la Juventus sarebbe oggi all’altezza del Milan, avendo ricevuto dalla critica ben altro trattamento (ripetiamo: noi compresi). Bravo Allegri a ricompattare la squadra, vedremo a gennaio come inserirà i giocatori in questo periodo non disponibili. Dovrà cambiare qualcosa, provando a non rimetterci.

    Del Milan si sa tutto, benedice la sosta. Pioli è arrivato al traguardo intermedio col fiato cortissimo. Il mercato estivo gli ha indebolito la squadra anziché rinforzargliela. Anche lui recupererà gl’infortunati, ma soprattutto deve capire cosa chiedere ai suoi giocatori più importanti. La società è soddisfatta, le basta il quarto posto anche se parla di scudetto. Se l’avesse voluto veramente, avrebbe fatto un altro mercato, puntando su rinforzi per l’immediato e non su investimenti. Il Milan resta molto forte, impossibile non vederlo in zona Champions. Proprio come l’Inter, che dopo 15 partite non ha ancora pareggiato e viaggia con la squadra dello scorso anno, prima di capire cosa davvero potrà darle Lukaku (e cosa farne di Lukaku). La sorpresa era l’Inter che non vinceva, non l’Inter che ne vince 6 su 7 e a 11 punti dal Napoli (ma con lo scontro diretto da giocare) ha le stesse teoriche possibilità di rimonta di Milan e Juventus.

    Roma a 3 punti dalla Lazio, che ha vinto il derby. Mourinho è un campionario continuo di alibi e lamenti. Sinceramente, al netto degl’infortuni che pesano anche qui, siamo sotto alle aspettative sia di classifica che di livello del gioco. La squadra non può dipendere solo da Dybala, sennò non si capisce (e in effetti non si capisce) perché pagare così tanto l’allenatore. In cambio di cosa, solo dell’effetto mediatico, come una campagna di comunicazione permanente? Diverso e ben più alto quanto fin qui espresso dalla Lazio, che contro l’Inter e l’Atalanta ha giocato 2 partite sublimi, che se ripetute con maggiore continuità avrebbero fruttato anche un’altra classifica. Sarri ha steccato a casa Allegri, chiudendo l’anno con una delusione profonda, tradito dal suo giocatore più forte. Se ne faccia una ragione, sapendo che le assenze pesano sulla Lazio più che sulle altre squadre.

    @GianniVisnadi

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