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  • Rivera: 'Milan, domani può essere la partita di Niang'

    Rivera: 'Milan, domani può essere la partita di Niang'

    Gianni RIvera ha affrontato diverse tematiche relative alla sfida tra Juventus e Milan di domani sera, in una intervista concessa a PianetaMilan.it.

    Buongiorno Sign. Rivera. Partiamo dalla polemica che ha tenuto banco in questi giorni: la partenza posticipata di un giorno può essere un danno per il Milan?

    “Non penso che un giorno di ritardo sia così importante. Più che il fuso orario, che si limita a due ore, sarà il caldo il vero problema. Occorrerà abituarsi a quelle temperature: c’è un po’ di svantaggio in questo senso, ma non inciderà molto sulla partita. Una partita che il Milan quest’anno ha già vinto una volta, potrebbe vincere la seconda…”

    Torniamo proprio alla sfida di ottobre: cosa serve per ripetere la vittoria di San Siro?

    “La squadra sta facendo bene, mister Montella è riuscito a trovare un equilibrio tra le varie forze in gioco, anche se manca un po’ di qualità in senso generale rispetto alle altre squadre del campionato, partendo proprio dalla Juventus. Oltre ai bianconeri, però, il Milan ha dimostrato di non essere così tanto distante dalle altre. La vittoria di ottobre, nonostante la polemica sul gol di Pjanic, è stata meritata. La sfida con i bianconeri, ma anche quella con la Roma, sono state equilibrate. Se all’Olimpico Niang non avesse sbagliato il rigore, si sarebbe potuto fare risultato. La storia però non è fatta con i se e con i ma, il Milan di Montella ha dimostrato di poter competere con tutte le squadre del campionato italiano. E’ chiaro poi che dipende da tante situazioni, anche perchè il calcio è imprevedibile”.

    Esclusa la finale di Coppa Italia, il Milan torna a giocarsi una partita secca così importante dopo 5 anni: che stimoli può dare una gara come quella di Doha?

    “La questione non sono le coppe o i trofei, ma il gioco del calcio: se uno ama il calcio, ogni partita è vista come una finale, anche quella che può sembrare la più insignificante o la più scontata. Ogni volta che si gioca, se sei una squadra di valore costruita bene e in maniera responsabile, giochi per vincerla. Il risultato, poi, sarà quel che sarà, ma ogni gara – per quanto mi riguarda – è uguale alle altre per tensione”.

    Fosse in Montella, davanti punterebbe su Bacca o ancora su Lapadula?

    “Montella lo sa meglio di me, li vede tutti i giorni in allenamento ed è in grado di capire chi merita di giocare dal 1′ e chi invece deve subentrare a partita in corso. Solo avendo i giocatori sottomano ogni giorno ti rendi conto di come reagiscono alle scelte”.

    Può essere la partita del riscatto per Niang?

    “Assolutamente sì. Basta non fargli tirare più i rigori…(ride, ndr)”.

    Considerando invece la stagione in generale, come valuta la stagione di Montella sin qui?

    “Montella ha fatto bene, andando addirittura oltre alle speranze della società e dei tifosi. Questo è un bion segno: significa che è riuscito a legare lo spogliatoio nel modo giusto. Riuscendo a creare questo rapporto, si ottiene magari anche qualcosa in più: i giocatori diventano più amici e credono maggiormente nelle possibilità concesse dall’allenatore. Insomma, agiscono tanti fattori psicologici”.

    Che effetto le fa vedere il Milan trascinato da giovani alle prime armi?

    “Mi fa molto piacere: il Milan ha sempre vissuto grazie al settore giovanile, poi per qualche anno se n’è dimenticato. Il fatto che sia tornato a crederci è un buon segno e un buon viatico per le altre società di Serie A. Ormai, in Italia i migliori del giocatori del mondo non vengono, perchè spesso scelgono anche in base ai soldi. Se si riesce quindi a dare continuità al settore giovanile è molto meglio”.

    Che impressioni ha della tanto chiacchierata questione societaria?

    “Continuerà ad essere chiacchierata fino a che si chiuderà. Ormai, hanno deciso di mettere a disposizione altri tre mesi. Aspettiamo quindi di vedere se ci sarà questo famoso closing. Noi che siamo estranei non abbiamo alternativa, possiamo solo aspettare. Ma penso che anche chi è all’interno non abbia le idee molto chiare”.

    Chiudiamo con la sua carriera: qual è il suo ricordo più bello di un Milan-Juve?

    “Non ce n’è una in particolare: ricordo solo tante belle vittorie… (ride, ndr)”.

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