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Roma, De Rossi lascia tra le lacrime scaricato da una società senza anima

Roma, De Rossi lascia tra le lacrime scaricato da una società senza anima

  • Enrico Maida
    Enrico Maida
Mescolate alla pioggia di questa primavera scostante e ruvida, le lacrime di molti tifosi della Roma non sono inedite. Due anni fa, di questi tempi, si ammainava la bandiera di Totti che passava il testimone a De Rossi. Adesso il cosiddetto capitan futuro lascia a sua volta dopo 18 anni di fedele militanza scaricato da una società senza anima. Io ho partecipato alla colletta del Sistina, questo per dire che ho attraversato fasi storiche ben più critiche della vita giallorossa, ma non ricordo un momento così malinconico dal punto di vista dei sentimenti. Già la latitanza presidenziale nella serata in cui tutto il popolo romanista si commuove per l’addio, la dice lunga sulle prospettive di un club che ha dilapidato un patrimonio non solo economico.

Le lacrime sono anche quelle di Claudio Ranieri, che reagisce con un inchino allo striscione di omaggio che gli dedica la curva Sud ma poi si commuove senza riuscire a frenare un’emozione che a 67 anni non credeva di potere provare.  Un altro caso di aridità sentimentale che viene subito sottolineata dallo stadio, pieno come non lo era mai stato: il coro contro Pallotta sgorga proprio dal cuore in una serata dominata dalla romanità, anche dalla parte del Parma. L’ottimo D’Aversa, tecnico tra i più sottovalutati del campionato, lancia in orbita il portiere Frattali, romano che ha l’età di De Rossi e che dal padre di Daniele è stato allenato quando tirava i primi calci. Romano e romanista è anche Lorenzo Pellegrini, l’uomo che sblocca il risultato con un sinistro volante dopo che Gervinho, con la classica ispirazione dell’ex, aveva esaltato le virtù di Mirante, un portiere affidabile che ha portato diversi punti al contrario di Olsen.

Romano, naturalmente, è anche Alessandro Florenzi, a cui Daniele De Rossi consegna la fascia di capitano dopo 616 partite e 63 gol. Mancano 10 minuti alla fine e DDR abbraccia tutti compreso l’arbitro Mazzoleni in un contesto decisamente irrituale. Gervinho approfitta della distrazione collettiva per segnare il gol del pari parmigiano, salvo poi chiedere scusa ai tifosi. Perotti rimette le cose a posto per non rovinare la sceneggiatura, proprio come accadde due anni fa contro il Genoa, nel giorno dell’addio di Totti. La Roma deve accontentarsi dell’Europa League. Comincia un’altra storia.



TABELLINO


Roma-Parma 2-1 (primo tempo 1-0)

Marcatori: 34′pt Pellegrini, 41'st Gervinho, 44′st Perotti

Assist: 41'st Pepin

Ammoniti: Perotti, Kucka, Pellegrini

Roma (4-2-3-1): Mirante; Florenzi, Fazio, Jesus, Kolarov; De Rossi (82′ Under), Pellegrini; El Shaarawy, Pastore (12'st Cristante), Perotti; Dzeko (18'st Schick).
Allenatore: Claudio Ranieri

Parma (5-3-2): Frattali; Iacoponi (39'st Gazzola), Bruno Alves, Gagliolo, Gobbi; Dezi (45'stDiakhate), Stulac (21'st Machin), Kucka; Gervinho, Ceravolo, Sprocati. All.D'Aversa

Arbitro: Mazzoleni

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