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  • Roma, Friedkin pensa a Rangnick come ds: così Fonseca rischia

    Roma, Friedkin pensa a Rangnick come ds: così Fonseca rischia

    La Roma è alla ricerca di nuove figure da inserire in dirigenza, compresa quella cruciale del direttore sportivo. E, tra i nomi in lizza per l'agognata posizione, c'è Ralf Rangnick. Quello che, fino a pochi mesi fa, era il prescelto per la panchina del Milan, se n'è andato dalla Red Bull ed è alla ricerca di nuove sfide. E cosa c'è di più nuovo della Roma di Friedkin? 

    PAROLE DOLCI - Un po' allenatore e un po' manager, il tedesco ha dimostrato di conoscere alla perfezione la storia del club giallorosso, spendendo parole dolci su città e squadre: "Roma è una metropoli mondiale e la Roma un club di tradizione europea, che ha vinto l’ultimo dei suoi scudetti 20 anni fa e l’ultimo trofeo 12 anni fa, la Coppa Italia. Sarà interessante vedere come i nuovi proprietari Dan e Ryan Friedkin, imprenditori di successo, cercheranno di rimettere la Roma sulla strada della vittoria". Friedkin lo valuta, pensandogli di affidare la Roma che verrà. 

    LE PAROLE DEL PASSATO - Sulla possibilità di ingaggiare Ralf Rangnick, dice la sua, a la Gazzetta dello Sport, chi rappresenta la Roma del recente passato, Umberto Gandini, ex amministratore delegato giallorosso: "Indubbiamente è un personaggio che sa autopromuoversi. Di sicuro sa scovare talenti e valorizzarli. Con lui si volterebbe davvero pagina, cominciando un progetto nuovo a medio termine. Si capisce che uno come Rangnick pretende carta bianca. Certo, il calcio italiano ha delle specificità tutte sue. Tutto dipende, però, dai piani dei proprietari. Soprattutto in una piazza come Roma, credo che conti la chiarezza. Bisognerebbe dire ai tifosi, magari, che occorrerà tempo per avere una squadra vincente".

    SABATINI CONTRO - Contrario all'arrivo del tedesco è, invece, un altro ex, Walter Sabatini: "A prescindere dalla levatura del personaggio, di cui parla la storia recente, dopo il Milan mi sembrerebbe una scelta di seconda mano, che in ogni caso risolverebbe non bene un problema per aprirne un altro. Se arrivasse uno come lui, Fonseca si dovrebbe dimettere. Per tutti gli allenatori, a meno che abbiano poca personalità, lui sarebbe una specie di tutor ingombrante. Si dice che crei ricchezza, ma ha avuto anche la Red Bull alle spalle. E poi il calcio italiano ha le sue specificità. Avete visto cosa è successo a Monchi, che ha fatto benissimo al Siviglia e ha subito ricominciato a farlo, mentre a Roma ha avuto difficoltà. Rangnick cosa conosce del calcio italiano? Avrebbe bisogno al suo fianco di una persona perbene come Massara. Io fra i nomi contattati dalla nuova proprietà come d.s.? I casting li fanno gli attori di secondo piano, non i protagonisti". La Roma rassicura Fonseca per la panchina, ma pensa a Rangnick per la dirigenza. E Rangnick, nel calcio, è sinonimo di rivoluzione. 

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