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  • Roma, le pagelle di CM: Kluivert, segnali di maturità. Florenzi rischia grosso

    Roma, le pagelle di CM: Kluivert, segnali di maturità. Florenzi rischia grosso

    Roma-Genoa 3-2


    Olsen 4,5:
     Ricorda Goicoechea in un Roma-Cagliari altrettanto deprimente. La papera sul tiro di Hijlemark è da incubo post pollo coi peperoni alle 3 di notte. Ne approfitta Piatek che si avventa come una volpe sul buco dello svedese. Tutto qui? Purtroppo no. Nella ripresa altro brutto sogno sul tiro di Lazovic, per sua fortuna lo salva il Var. Poco prima aveva letto bene un paio di uscite. Nell’ultimo mese era stato uno dei pochi a salvarsi dalla tempesta, oggi finisce pure lui sotto la pioggia di fischi. 

    Fazio 6,5: Segna e viene fischiato anche se il suo gol non è affatto banale visto il momento. Ci sta visto i tanti gol incassati per colpa sua finora. Chi lo chiama ancora Comandante compie un atto di vilipendio a gente come Che Guevara o Luigi Cadorna. Pure oggi soffre Piatek in tutte le salse, salvando i soliti colpi di testa che di certo non bastano. Nella ripresa ha uno scatto d’orgoglio e finisce coi crampi.

    Manolas 6: Kostas è davvero l’ultimo a mollare. Al greco va riconosciuta grande professionalità. Non ha mai abbandonata la nave, che al timone fosse Garcia, Spalletti o Di Francesco. Stufo di dare ripetizioni ai compagni, resta nel primo tempo piuttosto imbarazzato sulle manovre offensive di Piatek e Kouamè. Poi ricompatta il reparto e ne usci di nuovo a testa alta. 

    Jesus 5,5: Nel terzetto di difesa è quello che parla meno. A volte è un buon segnale, non nella prima ora. Il brasiliano resta in  balia delle correnti, come un tronco durante una mareggiata. Kouamè lo trova spesso impreparato ma non sempre sfrutta il momento. Meglio quando c’è da usare il fisico e quando Manolas lo richiama all’ordine. Impaurito nel finale. 

    Florenzi 5: Il ritiro non serviva? Allora la indichi il capitano la strada. Quella percorsa pure oggi sulla fascia di sicuro non porta a grandi traguardi. In più si inginocchia sul raddoppio genoano e quando Lazovic lo punta diventa spesso il bersaglio più facile da colpire per trovare il fondo. Male anche quando prova a superare la trincea. Finale da esterno alto. 

    Cristante 6,5: Restiamo dell’idea che in un altro ruolo, e quindi più avanzato, farebbe senz’altro meglio. E ne abbiamo la dimostrazione dopo un’ora quando scaraventa alle spalle di Radu il rabbioso pallone del 3-2. Ma non si possono trascurare i tanti errori di impostazione e fraseggio del primo tempo e soprattutto quell’errore nel finale a due centimetri dalla porta.  

    Nzonzi 6: L’atmosfera da film muto anni ’20 gli calza a pennello. Può così far valere i suoi passi di danza ben calibrati ma estremamente lenti. Dopo il raddoppio genoano si desta e prova qualche accelerazione inedita che restituisce al reparto un minimo di brillantezza.  Prezioso in situazione di vantaggio quando c’è da amministrare il possesso palla. E stavolta non si addormenta sul finale. 

    Kolarov 5,5: Chissà che lezioni di calcio darà stasera dopo aver passeggiato e sbuffato in campo per quasi tutta la partita. Il serbo si fa sorvolare da Romulo senza opporre la minima resistenza, e non ci vogliono maestri di tattica o ingegneri nucleari per testare la quantità di morbidezza ingiustificata messa in campo nell’ultimo mese. Il duro Aleksandar  è un ricordo. Giallo sputo a parte. 

    Zaniolo 6: Un anno fa si guardava le partite di serie A comodo sul divano. In una delle sere più buie della recente storia romanista si ritrova sulle spalle il peso dell’attacco e delle sorti di una stagione da buio pesto. Assiste Fazio per il gol,  ma si perde l’avversario in occasione dell’1-2 rossoblu. Poi la solita corsa, qualche fallo di frustrazione e la sensazione di dover ancora far vedere il meglio di sé. Magari in un contesto più normale.  

    Under 6: A inizio ripresa si ripresenta il fantasma visto contro il Real e spara altissimo da pochi passi. Fino a quel momento non aveva stupito, ma aveva fatto valere le sue doti di velocità contro Zukanovic e Romero. Poca roba, ma rispetto a Plzen almeno non combina guai e guadagna qualche metro grazie ai falli ricevuti. Esce tra timidissimi applausi. (31’st Santon 6: arranca su Lazovic nel finale, ma chiude la gara col sorriso) 

    Kluivert 7: Si infila tra le gambe di Zukanovic e con una rapidità da gatto Ocelot segna il gol più bello della sua breve avventura romanista. Un fattore è indubbio: ha doti tecniche e atletiche importanti. Se solo uscisse dall’anarchia per diventare più maturo. Proprio come fa in alcune occasioni stasera. C’è tempo, anche se i tifosi non hanno più pazienza di veder crescere i baby. (35’st Schick ng: il gran bocciato di serata si fa notare solo per un’ammonizione)

    Di Francesco 6,5: Clima da titoli di coda, come è già accaduto per Luis Enrique, Zeman e Garcia. L’obiettivo della critica si è spostata su di lui, ma stavolta non verrà risparmiato nemmeno chi lo ha scaricato. La Roma in campo sembra ormai figlia dell’improvvisazione, ma l’inedito 3-4-3 regala anche gioie. Voleva una squadra, e in parte lo è stata. Un brodino.  

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