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  • Roma, Mancini: 'Non facciamoci condizionare dagli infortuni. Con Fonseca miglioro'

    Roma, Mancini: 'Non facciamoci condizionare dagli infortuni. Con Fonseca miglioro'

    Alla vigilia della sfida al Borussia Moenchengladbach ha parlato pure il difensore della Roma Gianluca Mancini. Ecco le sue parole

    Come va il tuo percorso con la Roma finora?
    Il mio percorso è iniziato, come in tutti i nuovi percorsi, in maniera un po’ lenta, perché devo ancora capire tante cose di quello che mi chiede il mister e devo abituarmi a giocare con i miei nuovi compagni. Ma sono contento di far parte di questa squadra e imparare tante cose nuove dal mister.

    Come state vivendo all’interno dello spogliatoio questa situazione degli infortuni? Ne ha parlato Veretout dopo la Sampdoria, ma è un qualcosa che vi condiziona anche durante le partite?
    No, non ci condizionano perché scendiamo in campo per giocare le partite e dare il massimo. Poi, come ha detto il mister, sono una serie di infortuni anche molto sfortunati, perché vengono da contrasti di gioco che fanno parte del calcio e purtrppo in questo momento siamo sfortunati, prendiamo una botta e ci facciamo male, ma speriamo passi molto presto.

    Non c’è in voi la paura di andare in contrasto anche in allenamento? C’è, anche inconsciamente, l’idea di tirarsi un po’ indietro?
    No, lo dico per mia esperienza, ma parlo anche per i miei compagni: ci alleniamo ad alta intensità, facciamo i contrasti giusti anche in allenamento, cercando di non farci male chiaramente perché non possiamo romperci da soli. Però giochiamo liberi. Poi, come ho detto, se prendiamo botte e queste botte procurano fratture non possiamo farci niente. È un po’ di sfortuna e speriamo che giri al meglio.

    Il cambio di modulo e il passaggio alla difesa a 3 pensi possa valorizzarti o comunque il fatto di esserti subito adattato a questa difesa a 4 ti valorizza di più?
    Io ho avuto la fortuna di fare due anni in una difesa a 3, ho imparato dei concetti che però sono totalmente diversi rispetto qualunque tipo di difesa a 3. Ora con il mister sto imparando tante cose nuove a 4 e mi trovo molto bene, quindi sarà il mister a decidere come mandarci in campo, e in base a quello l’importante sarà dare il massimo per giocatori e modulo e scendere in campo per metterci tutto l’impegno e provare a vincere questa partita.

    Sicuramente uno degli aspetti che sta funzionando nelle ultime partite della Roma è il reparto difensivo, non solo per il numero di gol subiti, ma anche per il numero di occasioni concesse agli avversari. Nel pre-campionato avevamo conosciuto un’altra squadra. State crescendo voi come qualità e confidenza?
    Magari all’inizio abbiamo cambiato tanti giocatori, il mister era nuovo e ci diceva concetti dei concetti suoi a cui magari non eravamo abituati e trovavamo delle difficoltà. Poi guardando video e lavorandoci in settimana abbiamo migliorato questo aspetto, ma non dipende solo dai centrali che giocano ma da tutta la squadra, perché se guardiamo bene le partite sono 11 giocatori che ripiegano, stanno stretti e corrono. La fase difensiva non è solo i 4 difensori, ma comprende tutta la squadra, come quella offensiva: quando segni tanto è perché anche da dietro costruiamo bene e aiutiamo i centrocampisti e gli attaccanti a fare bene.

    Hai parlato di Gasperini e della differenza con Fonseca. Cosa c’è di differente tra i due mister? E cosa hai imparato col mister?
    Il gioco di mister Gasperini è un gioco che in Italia fanno in pochi, particolare, a uomo e con delle scalate ben precise. Con lui ti focalizzavi solo sull’uomo. Con Mister Fonseca ho imparato anche a marcare a zona, anche se allo stesso tempo vuole che siamo aggressivi. Prima avevo l’intenzione di vincere sempre il duello, anche andando fuori tempo, ma era una cosa sbagliata secondo me, perché quando giochi anche con grandi attaccanti e grandi squadre non puoi fare uomo-uomo tutti i 90 minuti, quindi secondo me sono migliorato in questo e anche sull’uno contro uno, nell’aspettare il momento dell’avversario. Questo è quello che mi chiede il mister, e sono sicuro che se lo seguirò e continuerò a farlo, imparando anche dai miei compagni di difesa, mi farà migliorare ancora di più.

    Come stai? In allenamento ti toccavi l’inguine. Osservandoti in campo, sei un giocatore che comunica molto. È una tua caratteristica o ti è stato detto di farlo dal mister?
    Per i dolori all’adduttore non c’è nessun dolore, magari ci tocchiamo così senza farci caso. Ho sempre avuto questa cosa di parlare in campo e anche di rompere un po’ ai compagni, perché in campo non riesco a stare zitto. Il mister mi aiuta anche in questo, mi ha fatto capire che un difensore da dietro deve parlare per aiutare i compagni perché vede tutto il campo e tutta la squadra come si muove. È una cosa che mi ha chiesto e che voglio fare perché aiuta a migliorare me stesso e la squadra.

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