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  • Roma, Mourinho: 'Dybala fuori col Milan, convoco Joao Costa. Essere a -4 dalla Champions è da Harry Potter'

    Roma, Mourinho: 'Dybala fuori col Milan, convoco Joao Costa. Essere a -4 dalla Champions è da Harry Potter'

    José Mourinho torna a San Siro, ma non può andare in panchina e sarà in tribuna. L'allenatore portoghese della Roma, squalificato in seguito all'espulsione per proteste rimediata nell'ultima partita di campionato pareggiata 1-1 con l'Atalanta allo Stadio Olimpico, ha dichiarato in conferenza stampa alla vigilia della gara di domenica sera contro il Milan: "Prima di tutto voglio scusarmi. Sono qui da due anni e mezzo e in tutto questo tempo sono stato l'unico a non saltare mai una sessione di allenamento. Per me non ci sono malattie o malumori, nemmeno due settimane fa quando erano tutti malati. Due mesi fa avevo bisogno di un giorno libero per una situazione che non devo spiegare, l'ho spiegato alla proprietà e al direttore Pinto. Abbiamo scelto un giorno dopo una partita, sono stato fuori per 15 ore ed è ridicolo che debba giustificarmi per questo. Non accetto in alcun modo che vengano messi in discussione la mia professionalità, la mia dignità e il mio cuore per questo lavoro. Se c'è un esempio perfetto di professionalità, sono io. In 23 anni di carriera non ho mai saltato una partita o un allenamento". 

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    A MUSO DURO DOPO IL DERBY - "Come si riparte dopo la sconfitta con la Lazio in Coppa Italia? La risposta è semplice, la partita è finita e abbiamo perso. Abbiamo fatto cose buone e altre non buone, c'è stata un'analisi degli errori, cercando sempre di migliorare i nostri limiti. Faccio sempre così da 23 anni: analizzo la partita e preparo la prossima. Ieri la riunione è stata dura, ho parlato con qualche giocatore dell'atteggiamento. C'è gente che deve dare di più dal punto di vista individuale. Collettivamente e difensivamente la squadra è stata perfetta. Il gol preso nasce da una rimessa laterale per noi che abbiamo trasformato in un calcio d'angolo contro, poi c'è stato l'episodio del rigore. Non ho mai detto che non era rigore, ho detto che è un rigore dei tempi moderni". 

    SOCIETA' ASSENTE - "Io sono anche la società. Quando dico certe cose è perché ritengo sia quello che vuole sentire la gente. Voglio essere sempre leale e corretto con la società. Non so quanti derby ho giocato, 150 o 200. Sono state partite speciali: ho vinto, pareggiato, perso, capendo sempre che si tratta di partite diverse dalle altre soprattutto per i tifosi. Il derby che abbiamo vinto è stata un'umiliazione pesante, gli altri li abbiamo persi per un dettaglio, per un errore arbitrale o personale. Ma sempre a testa alta con la dignità di chi dà tutto tutto nelle difficoltà. Abbiamo perso in 10 per 60 minuti dando tutto fino all'ultimo secondo e con due grandissime opportunità per pareggiare, anche se qualche giocatore doveva dare di più. L'orgoglio di essere romanista e di lavorare per i romanisti è qui dentro, ma è in campo che devi mettere negli occhi della gente questo atteggiamento extra che va contro tutto e tutti. Capisco che la gente non sia contenta per qualche situazione che per me è fuori dal contesto. Il calcio è uno sport collettivo in cui la differenza di atteggiamento di un singolo influenza gli altri. La responsabilità è mia, ma anche individuale dei giocatori. La nostra situazione di emergenza non ci permette di escludere qualcuno, non so se domani vado con 15 o 16 giocatori. Quando parlo nello spogliatoio penso sempre che rimanga qui, invece a volte escono cose vere o non vere. Dall'alto della mia esperienza anche io posso fare autocritica, ieri ho detto che potevo fare meglio in alcune partite. Questo periodo è molto molto difficile, eppure siamo a 4 punti dalla zona Champions. Il potenziale delle squadre da top 4 non è paragonabile al nostro. Le critiche vanno bene, ma dimenticare la difficoltà del nostro momento è pazzesco e non è giusto ignorare questa situazione. È qui che devo difendere il gruppo, anche chi non è al livello atteso di prestazioni individuali. È un gruppo di gente che lavora e soffre quando il risultato non è quello aspettato. I tifosi della Roma sono i più incredibili che abbia mai visto, l'allenatore si chiama José Harry Mourinho Potter e alza le aspettative". 

    MILAN DA SCUDETTO - "I rossoneri vengono dati in difficoltà? Si tratta di una squadra che gioca per il titolo, che due anni fa ha vinto lo scudetto. Sono dietro a Inter e Juve nonostante abbiano perso per infortunio diversi giocatori importanti. Ora hanno preso Gabbia e Terracciano, conoscono le nostre difficoltà e metteranno tutto su questa partita. Col Milan mi dispiacerà non essere in panchina, sarò in tribuna in un habitat dove non sono benvenuto. Ma cercherò di fare il mio lavoro. Andiamo là con tutto quello che abbiamo, certi che i ragazzi daranno tutto, anche loro soffrono quando il risultato non è positivo".

    SENZA DYBALA - "Domani ci sarà? Penso di no. Paulo è un giocatore veramente speciale, che negli ultimi anni ha giocato in una squadra (la Juventus, ndr) con altri giocatori speciali. Quando non giocava lui, giocava un altro, a volte stava in panchina e a volte entrava. Invece noi non abbiamo un altro con le sue caratteristiche, basti pensare alla partita pareggiata con la Fiorentina: dopo i primi 20 minuti sembrava da 3-0, poi è uscito Dybala e abbiamo perso quella connessione che Belotti o El Shaarawy non possono garantire. Non posso farci niente se qualcuno non vuole capire che la Roma senza Dybala è una Roma diversa. Giocare senza Dybala per me non è la stessa cosa che per Guardiola senza Haaland perché il Manchester City ha Alvarez. Pochettino al Chelsea se non gioca Sterling c'è Mudryk, Klopp al Liverpool se non gioca Diaz c'è Jota. La Roma deve rispettare il settlement agreement con l'Uefa, ha grandi limiti sul mercato e si vede in campo durante la stagione. Abbiamo fatto uno sforzo economico per Smalling, Smalling non gioca e non possiamo prenderne un altro. Lo stesso discorso vale per Renato Sanches. Farò qualche cambio di formazione, ma senza intenzione di punire qualche singolo. Per essere competitivi bisogna costruire un puzzle sia dal punto di vista tattico, sia sotto l'aspetto mentale. Siamo pochissimi: Azmoun è fuori, Dybala è fuori e sono due in meno.  Domani sarà convocato Joao Costa". 
     

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