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  • Roma, Petrachi: 'Higuain può essere il nuovo Batistuta. Dzeko? Non ci facciamo strozzare. Barella e Zaniolo...'

    Roma, Petrachi: 'Higuain può essere il nuovo Batistuta. Dzeko? Non ci facciamo strozzare. Barella e Zaniolo...'

    Gianluca Petrachi si presenta oggi alla stampa come direttore sportivo della Roma. Ecco le sue parole in conferenza

    Sono molto onorato e orgoglioso di essere arrivato alla Roma. Molti dei miei colleghi vorrebbero questa opportunità. Voglio ringraziare i tifosi del Torino per il sostegno dato, non l'ho fatto prima perchè da oggi posso fare dichiarazioni ufficiali

    Quali sono le sue prime impressioni di Trigoria e dell'ambiente?

    Il centro sportivo l'avevo già visitato durante le mie prime trattative come Cerci o Iago Falque. Oggi si è rifatto il look ed è ancora più bello.

    Quali sono le caratteristiche di Fonseca che vi hanno convinto?

    Io sono rimasto colpito da Fonseca. Lo seguivo negli ultimi anni perché mi piaceva un giocatore dello Shakthar. Vedendo lui ho visto anche come giocava il club ucraino. In quelle 3 gare ho visto una idea di gioco, una squadra corta e aggressiva. Da ex giocatore posso dire che se avessi avuto uno come Fonseca come allenatore forse la mia carriera sarebbe potuto essere diversa. Dà dettami tattici precisi ma non è un integralista. E' molto elastico e attento ai giocatori che ha. Ci darà un'identità precisa

    Quali sono le strategie di mercato per alzare l'asticella? 
    Bisogna essere realisti. Oggi per la Roma è un anno zero. Deve ripartire con dei principi e con la consapevolezza di portare dei giocatori di qualità morali. Gente che non viene con la pancia piena o solo per pensare al dio denaro. Per alzare l'asticella ci vuole questo messaggio da far arrivare ai nuovi giocatori. Leggo di tanti pseudo rifiuti. La Roma non è una succursale, chi viene qui deve venire con entusiasmo. Quello che ho visto in Spinazzola. Lui ha lasciato la Juventus per venire qui. Ed è quello che voglio vedere in tutti i giocatori. Ci deve essere spirito di appartenenza. 

    Su Dzeko e Schick. E se vi interessa Higuain?

    Non è che uno si sveglia al mattino e ci ricatta. Nessuno può ricattarci. Se uno non ha più gli stimoli giusti deve presentare una squadra che porti il grano, i soldi. Io non trattengo nessuno con la forza. Non mi piace essere preso per la gola. Non mi interessa se un giocatore ha raggiunto un accordo con un'altra società. E la proprietà che decide, questa non è casa dei giocatori. Non ci faremo strozzare da nessuno. Le prime soluzioni che abbiamo trovato sono soluzioni con senso logico perché l'uscita di Manolas è figlia del fatto che il giocatore voleva andare via.  Ci hanno portato i soldi della clausola e abbiamo ottenuto un giocatore come Diawara che ha tanta voglia. Ieri mi ha chiamato dicendomi che non vuole fare nemmeno un giorno di vacanza per lavorare a Trigoria da subito. Chi discute Higuain è un pazzo. Forse ha perso un po' di autostima, ma ci farebbe comodo qualora Dzeko andasse via. Però le motivazioni contano tanto. Lui deve essere il primo a crederci. Per ritrovare il vero Higuain qui ha le giuste motivazioni. Potrebbe qui seguire le orme di Batistuta. 

    Lei ha un budget per lavorare? E su Barella a che punto siamo?

    In realtà non sono abituato a lavorare coi budget. Cairo non me l'ha mai dato. Quando ho parlato con Pallotta mi ha detto tranquillamente che dobbiamo fare la squadra e investire sui giovani. Siamo stati molto chiari entrambi. Ci sarà da dover aspettare qualcuno quando lavori coi giovani però ho dato 2-3 parametri su giocatori che vorrei e non mi è stato detto che costano troppo. Io condivido sempre il mio lavoro con gli allenatori con cui lavoro. E' la cosa più sbagliata che si possa fare da direttore sportivo. Ci deve essere condivisione in tutto. Oggi forse chiudiamo per un giocatore. Barella? Sono state dette tante inesattezze. Il suo procuratore ha parlato spesso con la società prima che arrivassi io. Lui era molto felice di venire alla Roma, ma io non ci ho mai parlato. Poi so che nell'intermezzo delle consegne si è perso di strada il discorso. Si è inserita l'Inter e Conte è stato bravo a convincerlo. Ci sta che il ragazzo voglia giocare la Champions e a non ritenere la Roma al livello dell'Inter. Io però non ho mai cercato Barella, e il Cagliari che ha cercato noi. Il Cagliari vorrebbe darlo a noi, ma Barella ormai ha scelto l'Inter a meno che non ci ripensi...A quel momento potremo riparlarne, oggi è un capitolo chiuso.

    Vorrei sapere se lei ha carta bianca o deve confrontarsi con Baldini? 

    Baldini resta il consulente di Pallotta e come tale gli ha proposto dei direttori sportivi. Mi ha inserito in quella lista e ha stima di me. Però io con lui sono stato chiaro come lo sono stato con Pallotta e Fienga: non transigo sul discorso di scelte. Sono condivise sul punto di vista economico, ma sulla scelta tecnica sono solo io a prendermi le responsabilità come ho sempre fatto dal primo giorno che faccio questo lavoro. Cairo non mi ha mai imposto nulla. E' una risorsa Baldini, se mi dice che ci sono possiblità di prendere giocatore lui può aiutarci ma il giocatore lo scelgo io. Deve esserci questa forma di collaborazione. Se sarà diverso me ne vado. 

    A che punto è la trattativa con Zaniolo?

    Lui ha avuto un boom ma pur eun finale di stagione negativo. Lui il contratto ce l'ha, glielo adegueremo ma non bisogna uscire dai parametri. Qui si fa presto a rendere dei miti che hanno fatto 15 presenze in serie A. Io andrei cauto, amo la concretezza. Zaniolo deve ancora fare tanta strada. Può diventare un top ma deve lavorare con umitlà come ha fatto i primi 6 mesi dello scorso campionato. Allora potrà essere il fiore all'occhiello. Noi dobbiamo farlo stare coi piedi per terra perché si fa presto a perdere il senso della ragione. Lui nell'ultimo periodo ha smarrito questi concetti e nel mio primo incontro con lui cercherò di farglielo capire. Le cazzate a 20 anni si fanno, l'importante è che lui capisca che non ha ancora fatto nulla. 

    Lei viene qui per vincere trofei del bilancio o trofei veri?

    Io sono uno ambizioso. Voglio lasciare qui qualcosa importante, farlo vale il prezzo della vita professionale. Farò di tutto per raggiungere un obiettivo importante. Sarei stupido se dicessi: vinciamo un trofeo. Qui bisogna rimettere in piedi le fondamenta, e le cose non si costruiscono dall'oggi al domani. Non si fa prima il tetto in una casa. Una discreta base c'è, ma serve più senso di appartenenza. Poi il tempo dirà se Petrachi ha raggiunto obiettivi oppure no. Io non amo le chiacchere, non sono social. Anzi vi dico: io non rispondo a nessuno di voi, non dò spazio e tempo a nessuno. 

    Parlando con Fonseca ha ricevuto richieste precise di calciatori in rosa che ritiene incedibili? E poi: El Shaarawy?
    Chiaramente il mister mi ha dato indicazioni ma non le dirò qui. Ci sono giocatori che pensa di poter valorizzare di più rispetto alla scorsa stagione. El Shaarawy? Ho sentito il fratello e gli ho detto che vorrei restasse e gli vorremmo rinnovare il contratto ma bisogna pure capire che qui non bisogna strafare. A tutto c'è un limite. Il ragazzo merita un aumento, ma non potete esagerare. Non possiamo competere con le offerte cinesi. Vale il discorso di Dzeko, se vuole andare ci porti l'offerta giusta. Io non trattengo nessuno. 

    Cosa ha trovato Conte all'Inter che non c'è a Roma?

    Conosco Antonio da 30 anni. E' uno che vuole vincere immediatamente, per lui pure arrivare secondo è una sconfitta. E forse oggi vede l'Inter più pronta come organico e prospettiva di vincere nell'immediato. Lui vuole vincere lo scudetto subito. Forse ha ragione perché la Roma deve ricostruire i perni sul quale improntare la prossima stagione. Gli avevo detto che vincere una sfida a Roma valeva 5 scudetti con la Juve o con l'Inter. Ma non l'ho pregato di venire. Io sono stato il primo a credere in lui e a dargli una panchina. Lui è fatto così, non guarda in faccia a nessuno quando vuole vincere. Apprezzo il professionista e l'amico, ma per come sono sentimentale io preferisco una piazza come questa. Vorrei vivere un centro per respirare l'aria di Roma.  Mi sarebbe piaciuto lavorare con Conte, ma Fonseca può essere una grande sorpresa per tutti. 

    Ci sono possibilità che Strootman possa tornare. E su Totti?
    Mi dispiace per Totti, lui resta il simbolo di questa città. Mi sarebbe piaciuto averlo accanto ma ha fatto una scelta e non posso che accettarla. Mi ha fatto sempre una ottima impressione anche se da avversario ci faceva rosicare perché vinceva le partite da solo. Se restava mi poteva spiegare tanti passaggi di questa città. Se tornerà sono pronto a raccoglierlo. Su Strootman? Si dicono tante cose in questo momento, ci sono tante valutazioni da fare anche con cessioni da fare. Diciamo che c'è stata una idea di scambio (con Nzonzi, ndr) ma è una cosa molto remota.

    De Rossi è andato via, oggi Florenzi può incarnare quel senso di appartenenza? Ci sarà più stabilità nelle cessioni?

    Ho parlato solo con Kolarov quindi non con Florenzi. Lo farò prossima settimana. Florenzi è il nostro capitano, e io mi lego a chi vuole restare coi fatti. Non con le chiacchere. Vedevo gente baciare la maglia e poi dire che volevano andare via. Non è il caso di Florenzi, ma dico in senso generale. Si vede in campo il senso di appartenenza. Se qualcuno fa il furbo non ha vita lunga qui con me. Di De Rossi non posso dire nulla. Posso solo dire che mi dispiace se smette di giocare a calcio. Magari tra qualche anno allenerà la Roma. 


    De Rossi ha smesso perché la Roma non lo ha voluto. Volevamo sapere se lo ha deciso anche lei. Poi su Icardi, solo fantamercato?

    Ormai la storia di De Rossi è andata, inutile guardarsi indietro. Su Icardi: è un ottimo attaccante, forte. Ha problematiche all'Inter ma non so cosa farà. Il mercato lo saprà dire. Non rispondo a domande così esplicite di mercato, mi ritengo omertoso sul mercato. 

     

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