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  • Roma, che fatica a fare gol: fra ingaggi e retroscena, numeri preoccupanti. E c'è un nome per il futuro

    Roma, che fatica a fare gol: fra ingaggi e retroscena, numeri preoccupanti. E c'è un nome per il futuro

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    “Mi piacerebbe avere un attaccante dello stesso livello di Abraham, i club importanti della Premier hanno un ricambio importante davanti. Anche qualcuno in Italia”. Parlava così Josè Mourinho lo scorso 14 agosto dopo il successo della Roma in casa della Salernitana (1-0). Parole ad effetto che hanno poi ‘costretto’ la Roma a prendere Andrea Belotti, svincolato dopo l’addio al Torino. Il tutto a pochi giorni dalla fine del mercato. Lo Special One aveva già individuato il vero problema dei giallorossi, che dopo 22 gare in Serie A hanno realizzato appena 29 gol. Numeri che fanno riflettere, e che rendono l’attacco dei capitolini l’ottavo del campionato italiano.

    NUMERI CRITICI - Tanta, troppa la fatica del reparto avanzato della Roma, che per Abraham e Belotti spende nel complesso la bellezza di 7 milioni di euro l'anno solo per lo stipendio netto. Di fatto quasi un milione a gol, visto che insieme le due punte hanno realizzato finora 10 gol tra Serie A, Europa League e Coppa Italia. Il problema è soprattutto singolo, visto che Abraham ad esempio, è l’attaccante che in Serie A ha avuto più big chance, precisamente 53. Ma quelle convertire in rete sono stato appena 18. Facendo i conti, appena 1 su 3. E Belotti ha fatto pure peggio in territorio italiano: zero gol nonostante le 5 occasioni nitide avute.

    NO DYBALA, NO PARTY - Facile quindi capire come il problema non sia nemmeno il gioco praticato dalla Roma. I giallorossi non spiccano certo per mentalità offensiva, ma le opportunità ci sono. Merito soprattutto di Paulo Dybala, lui capace come pochi altri di illuminare l’attacco capitolino. Senza la Joya non c’è party, o quasi: la dipendenza della Roma dall’argentino è sotto gli occhi di tutti. L’ex Juve ci ha messo tanto del suo tra gol (11) e assist (7), ma non basta: non a caso lo scorso gennaio Thiago Pinto ha sondato diversi come Muriel, Deulofeu e Depay. Alla fine non è poi arrivato nessuno, anzi: a febbraio se ne è andato pure Zaniolo, elemento comunque di qualità nonostante la scarsa realizzazione. Di fatto la dirigenza capitolina non ha rimediato al mercato estivo, quando i nuovi acquisti sono costati 15,5 mln solo di ingaggi. Ma di vere prime punte non se ne sono viste. L’unico appunto Belotti, e solo last minute. Troppo poco. E di certo non può risolvere la situazione Solbakken, giunto a gennaio dal Bodo/Glimt da svincolato.

    GLI SCENARI - La prossima estate il nome di Muriel potrebbe tornare di moda, ma al contempo potrebbe salutare Dybala così come Mourinho: tanto dipenderà dall’accesso alla prossima Champions League. Da raggiungere nonostante un attacco tutt’altro che brillante.  
     

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