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Roma, Salah: 'Al Chelsea ero triste. Totti il mio idolo insieme a Zidane'
L'esperienza al Chelsea: "Quello è stato uno dei momenti chiave della mia vita e della mia carriera dal punto di vista dell’apprendimento. Ero giovane (21 anni) e, tutto d’un tratto, ero allenato da uno dei migliori tecnici del mondo e avevo accanto calciatori eccezionali. Ho giocato poco, è vero, e non ero certamente contento. Avevo voglia di mettere in mostra le mie capacità. Ero triste perché non potevo farlo. Nonostante tutto, ho avuto un buon rapporto con Mourinho. Ho sempre dato tutto, ma nonostante tutto quello che facevo in allenamento, non facevo parte dell’11 titolare. Dovevo rispettare le scelte del mister. Aveva una ventina di calciatori e doveva sceglierne 11, è così il calcio".
Poi, ovviamente, chiusura dedicata alla Roma: "Stagione migliore? Sì, soprattutto perché era la mia prima stagione a Roma. Mi è piaciuto lavorare con Rudi Garcia, sa come costruire un buon rapporto con tutti noi. Mi piace apprendere da tutti i miei allenatori. Spalletti? È un’altra cosa. Lavoriamo molto duramente, è ossessionato dalla vittoria. È un uomo che è molto coinvolto nella vita della squadra".