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  • Romamania:| Via i rami secchi...
Romamania:| Via i rami secchi...

Romamania:| Via i rami secchi...

Oggi Walter Sabatini ha varcato per la prima volta l'ingresso di Trigoria. Da direttore sportivo. Il lavoro che lo aspetta sarà molto difficile. Da resettare non soltanto una stagione deludente, ma una rosa arrivata alla frutta, con troppi rami secchi. L'allusione non è soltanto agli over 30. I vari Cassetti, Juan, Pizarro, Perrotta, infatti, sono giocatori di esperienza, dai quali i giovani potranno prendere esempio. Il riferimento, piuttosto, va soprattutto agli investimenti sbagliati della gestione societaria precedente: ci saranno da risolvere le grane Curci, Antunes, Erba, Rosi, Simplicio, Brighi, Greco, Virga, Okaka, D'Alessandro. Ovvero, calciatori reduci da stagioni deludenti, giovani mai esplosi ed ai margini del campo.

Il caso più eclatante riguarda il terzino portoghese Vitorino Antunes, alla Roma dal 2007. Ultima esperienza nel Livorno. Nonostante non si sia mai reso protagonista, vanta un contratto fino al 2013 ed un ingaggio di 300mila euro all'anno. Sarà difficile trovargli una sistemazione. Un altro esempio, Curci. Pur considerando le cessioni programmate di Doni e Julio Sergio, nessuno da Trigoria fa menzione al portiere in comproprietà con la Sampdoria, reduce effettivamente da una stagione fallimentare. Anche qui ci sarà da discutere e da perdere tempo per trovargli una nuova società. La Roma nella stagione 2010/11 ha contato 28 elementi in rosa. Alcuni addetti ai lavori, fraintendendo l'abbondanza in competitività, hanno condiviso inizialmente l'opinione di una Roma possibile scudettata. Via via il bubbone è stato scoperchiato.

In troppi facenti parte della rosa non potevano essere utili alla causa. Lo stesso Ranieri, poco prima dell'inizio della stagione scorsa, aveva deciso di dividere la squadra in due gruppi di lavoro, mandando un fortissimo segnale alla società. Inascoltato. Ora il primo passo sarà costruire una rosa di qualità. Ventotto giocatori sono troppi. Non soltanto non occorrono, ma spesso risultano deleteri. Un allenatore (nel caso specifico, Luis Enrique) per esser messo in condizione di lavorare bene durante la settimana ha bisogno di diciotto-venti giocatori di livello, più due-quattro scelti a rotazione dalla Primavera. Un giusto mix tra qualità ed attenzione al settore giovanile. Così si cresce. Insieme.

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