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  • Sabatini a CM: 'Tifo magari sì, odio no: vale per Santoriello e anche per i giornalisti'

    Sabatini a CM: 'Tifo magari sì, odio no: vale per Santoriello e anche per i giornalisti'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Ciro Santoriello è il magistrato della Procura di Torino che indaga sulla Juventus nell’ambito dell’inchiesta “Prisma”. Stimatissimo e con una carriera notevole già nel curriculum, è considerato molto preparato. Il tifo calcistico non incide sul suo lavoro. Siamo seri, per favore: la legge è uguale per tutti in tribunale; le regole sono uguali per tutti in campo. E se abbiamo dubbi - o pensiamo addirittura il contrario -  facciamo bene a cambiare mestiere, anche noi giornalisti.

    Il “problema” non è l’amore per una squadra (il Napoli). Il problema è l’odio per la Juventus. Le frasi di Santoriello sembrano sgradevoli più nella sostanza che nella forma. “Io sono tifosissimo del Napoli e odio la Juve. Da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo”: si tratta di dichiarazioni sconcertanti, anche se il pm pare pronunciarle con un filo di sorriso, magari per chiamare l’applauso della platea. Ma rimangono espressioni imbarazzanti innanzitutto in generale, poi nel particolare. Chiariamo: se la capacità di amare è una virtù umana, la predisposizione a odiare può essere considerata un difetto ma non un reato. Ovvio. Eppure resta la sensazione che l’amore per una squadra di calcio sia qualcosa di meraviglioso. La rivalità con un’altra squadra qualcosa di appassionante. L’odio, no! L’odio è sempre e comunque inaccettabile, sia nella società che nello sport.



    Qui ci starebbe bene il consueto racconto su come si comportano le tifoserie di tutta Europa: vanno allo stadio per incoraggiare la propria squadra e i giocatori. Stop. Accettabili i fischi e qualche insulto… nella norma. Ma l’odio? Se esiste, se è segreto e/o represso, bisogna ammettere che all’estero lo nascondono bene. In Sudamerica magari si assiste a qualcosa perfino più cruento e diseducativo dell’Italia, ma - ecco - non è che si debba necessariamente prendere esempio dai peggiori.

    Più che stupire o indignare, il pm Santoriello delude. La delusione professionale è suggerita anche dall’attualità extra inchiesta “Prisma”. In questi anni, qualsiasi persona può essere vittima di odio e per questo rivolgersi alla giustizia. E sia chiaro che odiare forse dà poca soddisfazione, ma essere odiati dà sicuramente molta sofferenza. Invece la gratificazione di amare ed essere amati è la stessa. Accomuna. Come il tifo per una squadra. Non contro un’altra squadra.

    Troppa filosofia e poca concretezza? Okay. Stop al mondo dei sogni (e degli incubi). Santoriello è un lavoratore serio, all’altezza dei suoi compiti. Nessun dubbio. Ma se un giorno, anziché sulla Juventus, dovesse indagare su qualche odiatore, di qualsiasi genere e tipo (e tifo), non lo giustifichi. Non pensi che un po’ di odio, in fondo, che male c’è.

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