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  • Sampdoria, Bonazzoli: 'Era ora di svegliarmi, continuavano a passare treni'

    Sampdoria, Bonazzoli: 'Era ora di svegliarmi, continuavano a passare treni'

    Federico Bonazzoli è cresciuto, e ora è pronto a prendersi la Serie A. L’attaccante della Sampdoria, considerato un baby prodigio sin dal settore giovanile dell’Inter, sembrava essersi un po’ perso negli ultimi anni. Con Di Francesco prima e Ranieri poi, invece, il numero 9 blucerchiato si è finalmente lanciato nel massimo campionato italiano, e il suo impatto è stato fondamentale, soprattutto per questo finale di stagione. “Era l’ora di darmi una svegliata, altrimenti qui i treni continuavano a passare. Questo doveva essere a tutti i costi l’anno giusto, sono arrivato carico. L’esperienza mi ha aiutato, anche se a livello qualitativo devo migliorare. Ma ho compreso l’atteggiamento e la mentalità, questo fa la differenza” ha raccontato a La Gazzetta dello Sport.

    Credo che un giovane sempre sotto i riflettori rischi di non reggere tanta pressione. Forse in quegli anni mi ero caricato di responsabilità eccessive, in parte neppure mie, e sentivo sempre il dovere di riconfermarmi, anche negli allenamenti con i grandi. Non andava bene, ero solo un ragazzo”. L’esperienza Covid lo ha segnato, ma Bonazzoli è sicuro di avere un tifoso speciale in più adesso, a cui dedicare i gol: “Nonno Berto era il mio primo tifoso, l’avevo visto per l’ultima volta tre settimane prima che mancasse, stava benissimo. Poi è arrivato il lockdown. Ho pensato a lui, certo, ma io sono molto religioso, qualcuno da lassù mi ha indicato la strada giusta. Ho risentito molto della sua scomparsa: mi sono detto che da lì in poi gli avrei dedicato ogni gol. So che ci teneva molto, sto ripagando la sua fiducia. Purtroppo questa è la vita. Bisogna cercare di andare avanti, altrimenti è una ferita che si riapre ogni volta”.

    In campo, Bonazzoli deve ringraziare in particolare Ranieri: “Il mister ha enormi meriti, per la crescita del sottoscritto e della squadra. Ha creato un bel mix, andiamo in campo con il sorriso, avverto armonia nel gruppo, ci divertiamo. Grazie a Ranieri ho acquisito continuità e fiducia. Ogni minuto in cui sarò in campo, mangerò l’erba: è una promessa. Quagliarella? Con Fabio ho un rapporto speciale, lo conosco da tanti anni, mi ha preso sotto la sua ala, e posso ritenermi onorato e fortunato ad allenarmi con un simile fuoriclasse, oltre che di… rubargli qualche piccolo segreto. Abbiamo un rapporto a livello umano molto bello, Fabio è prodigo di consigli, e poi per me è sempre stato un idolo”.

    Obiettivo salvezza per la Samp? “Ci sono pochi calcoli da fare, viviamo partita per partita poi alla fine tireremo le somme. Sarebbe inutile essere ipocriti, ora manca davvero poco, se penso a dove ci trovavamo cinque partite fa. Non molliamo, però. Rimpianti? Non possono esserci, il passato è passato. Contano l’oggi e il domani, è importante esserci risollevati, avere la testa fuori dall’acqua. Le annate storte capitano, altrimenti saremmo tutti sempre primi. Facciamocene una ragione e continuiamo a pedalare”.

    Bonazzoli ora si sta specializzando in gol in acrobazia: “Sono gesti che fanno parte del mio repertorio, a me piace azzardare un po’, e anche alla gente restano impresse certe giocate” conclude. “C’era quella palla lunga, non ci ho pensato troppo. Anche se un gol del genere in A ha tutto un altro valore”.
     

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