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    Sampdoria, ecco come è nata la favola Puggioni

    Sampdoria, ecco come è nata la favola Puggioni

    • Lorenzo Montaldo
    Il termine 'favola', accostato al portiere della Sampdoria Christian Puggioni, in queste ultime settimane è stato usato a ripetizione. Eppure, è questa la parola più adatta per raccontare la storia del portiere doriano. Una storia che parte da lontano, come in ogni narrazione che si rispetti.

    Comincia, come sempre, sui campetti polverosi dell'oratorio, vera fucina di talenti dell'Italia pallonara. E prosegue dritta come un fuso attraverso le giovanili blucerchiate, poi su e giù per l'Italia, sino ad arrivare ad oggi, a quel derby giocato (e vinto) da titolare e a quella partita con la Fiorentina dove il portiere blucerchiato è stato determinante.

    I primi passi, però, non si scordano mai: "Nasco a Genova, come tutti i bambini mi piaceva il calcio, ho iniziato all'oratorio". Iil numero uno doriano ripercorre così a Primocanale il suo 'esordio' nel mondo del pallone, con il sorriso di chi ricorda i bei vecchi tempi: "Lì prendevo tanti gol, però mi piaceva stare in compagnia e allora mio padre mi iscrisse alla scuola calcio Angelo Baiardo".

    Prima o poi, però, la chiamata doveva arrivare: "Feci un paio di anni con loro, perchè la Sampdoria non aveva la leva dei 'Pulcini'. L'anno che giocai con i Pulcini Fotia, su suggerimento di Guido Poggi, fece un'amichevole con il Baiardo e in seguito a quella partita Rocco mi volle alla Sampdoria". E il grande amore può iniziare: "Da lì è iniziata tutta la trafila fino alla Primavera. Sono stato con la prima squadra in quella sfortunata stagione della Serie B con Ventura, quando mancammo la promozione di un punto. Ebbi la fortuna di andare in panchina - conclude Puggioni - ed assaggiai il calcio professionistico".

    Ora il cerchio si è chiuso. In una maniera magica, perfetta. Pensate ancora che il termine 'favola' sia abusato?

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