Sampmania: il Frankenstein delle partite
La vita ce la siamo chiaramente complicata da soli. L'ingenuità di Giordano aveva fatto capire subito come si sarebbe incanalato il match, a quel punto ero già rassegnato. In generale però, tutto l'atteggiamento della squadra aveva contribuito sin dal primo minuto a indirizzare le mie sensazioni su certi binari. La Sampdoria molle, con poche idee, disorganizzata e non brillante del primo tempo, in parità numerica, era inquietante di per sé. Al netto del rosso e dei dieci uomini. Leggo i commenti dei soliti entusiasti, che parlano di partita alla nostra portata senza l'espulsione. Vi dico una cosa: se la Sampdoria è questa, di partite 'alla portata' ce ne sono poche. Non basta qualche nome in più in campo. Oggi poi anche Pirlo, a cui ho sempre concesso attenuanti - e continuerò a concederle, perché le ha - dovrebbe spiegare alcune scelte abbastanza incomprensibili. Se De Luca e Alvarez stavano bene, perché andare a toccare un assetto rodato lasciando davanti Esposito a sfiancarsi da solo su un campo pesante, contro tre centrali fisici e ruvidi, sistemando trequartista un Askildsen che soltanto una settimana fa avremmo spedito via con timbro postale e invio prioritario, e adattando trequartista Depaoli, inserendo a destra, nel ruolo naturale dell'ex Verona, l'inconcepibile Stojanovic? Parto dal presupposto che i giocatori in panchina fossero tutti disponibili (a parte evidentemente Kasami e Murru), se non è così però sarebbe giusto spiegarlo.
L'ultimo paragrafo di questo Sampmania lo dedico ad una situazione oggettivamente imbarazzante, tragicomica e che inizia ad assumere i contorni della farsa. La situazione degli infortuni in casa Sampdoria è grottesca. In questi casi, le responsabilità vengono sempre palleggiate da uno all'altro: colpa dei campi, della preparazione, dei carichi di lavoro, della sfiga, dello staff medico. Quando avanzi una perplessità , sembra persino che si tratti di un'eresia. "Secondo te uno staff di professionisti non valuta tutti gli aspetti" "Secondo te gente che ha studiato sbaglia i carichi di lavoro e e appesantisce troppo i giocatori" "Secondo te una società lascia i calciatori ad allenarsi su un campo di patate" e così via.
​Beh, è vero, non lo so. Non sono un fisioterapista, non ho studiato medicina, sicuramente ho meno competenze di tutti. Ma ho due occhi, e dieci dita. Posso contare il numero di infortuni, tutti uguali e quasi tutti muscolari peraltro, vedo i giocatori che vanno a curarsi a Zurigo, in Spagna o a Timbuctù, mi accorgo che ad ogni partita c'è uno che esce zoppicando, o toccandosi l'inguine o i flessori. Quindi sì, inizio a pensare che qualcuno stia sbagliando qualcosa nel suo lavoro. Se io mettessi un' "H" di troppo, i lettori me lo farebbero notare, senza essere necessariamente professori di italiano. Penso che lo stesso ragionamento possa essere applicato alla Sampdoria.
@lorenzo_montaldo
@MontaldoLorenzo