Sarri non fa passi indietro: un altro no alla Juve per la risoluzione anticipata
LA TRATTATIVA – Spinge la Juve, in ogni caso. Ci ha provato, ci ha sperato, tornerà alla carica. L'obiettivo era quello di trovare un accordo entro la fine del 2020, nuovi tentativi verranno effettuati ma la posizione di Sarri sembra piuttosto rigida, secondo qualcuno addirittura definitiva. Il modo con cui si è consumato il divorzio, l'essere stato scaricato e ridotto al ruolo di capro espiatorio, hanno lasciato un segno profondo. Anche per questo, quindi, Sarri vorrà ottenere tutto ciò che gli spetta. Vale a dire tutti e 6 i milioni netti previsti dal contratto, più i 2,5 milioni di penale che la Juve dovrà pagare nel caso in cui decidesse entro marzo 2021 di non far valere anche il terzo anno di contratto. È determinato Sarri ad andare fino in fondo, a meno che non ci sia una nuova panchina su cui sedersi prima del dovuto. Solo che all'orizzonte non sembra esserci. E per quanto la Juve proverà a convincerlo nel fare un passo indietro, o avanti a secondo dei punti di vista, per ora Sarri continua a dire “no” alla risoluzione del contratto.