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  • Sarri rischia di finire con zero titoli, Ronaldo ha tradito la Juve. Il Napoli ha strameritato

    Sarri rischia di finire con zero titoli, Ronaldo ha tradito la Juve. Il Napoli ha strameritato

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Giustissimo così. Il Napoli vince la Coppa Italia ai rigori (4-2), ma se avesse segnato nei 90 regolamentari avrebbe raccolto un successo più chiaro, più legittimo e, probabilmente, più rotondo. La Juve e Sarri escono scornati. La squadra tradita ancora una volta da Ronaldo (cosa diranno quelli che sostenevano che due partite di fila un fuoriclasse come lui proprio non le sbaglia?) e da un Pjanic che non avrebbe dovuto giocare (era pronto Khedira ma si è fatto male nell’ultimo allenamento). L’allenatore ha le sue colpe, prima di tutto il pessimo approccio alla partita. Non ci si vanta dei successi in carriera alla vigilia della partita e chi pecca di superbia paga con la nemesi.

    Poi ci si sono messi anche Dybala e Danilo che hanno sbagliato i primi due tiri dal dischetto. Da notare che Gattuso aveva sostituito quattro rigoristi sicuri (Callejon, Mertens, Fabian Ruiz e Zielinski), ma Insigne, Politano, Maksimovic e Milik sono stati implacabili. Non si è retorici se si dice che è stata la Coppa Italia di Gattuso. Un po’ perché è la prima da allenatore, molto perché l’ha vinta con la tattica e, forse, anche con un po’ di tatticismo. Difendersi con nove uomini dietro la linea della palla non è esattamente uno spettacolo, ma il Napoli - che è nettamente inferiore alla Juve - aveva studiato una partita di attesa e ripartenza. Per quasi un tempo si è vista l’attesa, poi, anziché la ripartenza, l’azione manovrata. Su una, al 41’, Buffon ha salvato su Demme dopo che Alex Sandro aveva respinto a portiere battuto un tiro di Insigne.

    Il Napoli ha colpito due pali (Insigne da punizione ed Elmas da calcio d’angolo), sfruttando quindi due palle inattive, ma anche questo è calcio e nel secondo caso, ormai all’ultimo minuto di recupero, è stato ancora Buffon ad opporsi alla ribattuta dopo il primo miracolo su Maksimovic. Ma mentre nella ripresa della Juve non si ricorda nulla (non un tiro in porta, non un’occasione), il Napoli ne ha collezionate almeno un paio: con Milik, entrato al posto di Mertens, e Politano, subentrato a Mertens (malconcio e forse per questo un fantasma). Tuttavia quello che ha impressionato di più con il passare dei minuti è stato lo sviluppo della trama (sempre palla a terra) e la quantità di uomini con cui gli azzurri andavano a concludere.

    La Juve è durata la solita mezzora, quella del primo tempo, in cui Ronaldo non ha sfruttato un assist di Dybala su errore di Callejon (molte le imprecisioni in uscita del Napoli) e Meret ha anticipato ancora il portoghese da azione avviata con un uno sbaglio di Koulibaly.

    Ora se è vero che i bianconeri non hanno subito gol nelle due gare di Coppa post-Covid è altrettanto vero che non segnano nemmeno più. Ronaldo ha fatto troppe vacanze e pochi allenamenti (ma non era un esempio di professionalità?), Douglas Costa è un individualista che è andato a sbattere costantemente contro il suo avversario, Dybala è un nove così falso da non esserlo per niente. La realtà è che se non rientra in fretta Higuain, Sarri chiuderà la stagione senza alcun titolo (ha già perso la Supercoppa contro la Lazio). Già la squadra di Inzaghi gli è addosso in campionato, se aggiungiamo che in Champions League bisogna recuperare dallo 0-1 con il Lione il panorama è fosco.

    Per ora ci sono tre certezze: due finali perse, un gioco mai convincente, una squadra che non segna. Forse non è ancora l’ora di dichiarare fallimento, ma il bilancio comincia a farsi pesante. C’entra il Covid? Certo che c’entra, ma i tre mesi di stop ci sono stati per tutti e la Juve, tra le quattro squadre viste in tre partite, è di certo la peggiore. Se Sarri è un allenatore vero deve cominciare a mettere in dubbio anche Cristiano Ronaldo che, non a caso, è riuscito a perdere due finali consecutive proprio alla Juve. Non è solo un problema di condizione, è che proprio il fuoriclasse è uscito dal campo e non c’è traccia per sperare di ritrovarlo. Fermarlo non sarebbe un sacrilegio, ricorrere a Higuain una speranza.

    Ma il punto è che quasi sicuramente anche Sarri si è messo a pensare agli uomini e non più alla squadra che è lenta, compassata e prevedibile. Dice il bastian contrario: ma il Napoli era tutto chiuso nella propria metà campo e trovare spazi sembrava impossibile. A parte che alzare il ritmo, giocando ad un tocco e facendo girar palla velocemente, avrebbe aiutato. Ma cosa si può dire di una Juve che non è riuscita a segnare nemmeno al Milan ridotto in dieci?

    Quanto poi alla grande rosa della Juve ha pienamente ragione Mario Sconcerti: è un falso storico. Per me ci sono quindici giocatori buoni (compreso due portieri) più un fuoriclasse al tramonto di carriera. Tre mesi di stop hanno azzerato Ronaldo e la Juve è quasi nuda mentre la meta ogni volta si allontana.

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