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  • Sassuolo, ora devi fare il salto di qualità

    Sassuolo, ora devi fare il salto di qualità

    • Alessandro Autieri
    Al 96' di Sassuolo-Livorno del 18 maggio 2013 un gol di Simone Missiroli regala ai neroverdi la prima storica promozione in Serie A. Il Sassuolo compie così il tanto agognato - e tormentato da diverse sconfitte ai playoff - salto di categoria nella massima serie. La promozione era da anni l'obiettivo dichiarato e naturale conseguenza degli investimenti del patron Squinzi, leader del gruppo industriale Mapei, che dopo aver speso diversi anni nel ciclismo diventando un punto di riferimento grazie ad un vero e proprio squadrone capace di vincere tutto, tranne il Tour de France, decide di provare la scalata nel calcio attraverso una piccola società della provincia di Modena.

    4 campionati di serie A dopo, la squadra si ritrova al primo anno senza Di Francesco, uno degli artefici non solo della promozione, ma anche del magnifico sesto posto del 2015/16 e della valorizzazione di talenti cercati da diversi club di tutta Europa. Quello del tecnico abruzzese resta un nome sempre tirato in ballo dalle parti del Mapei Stadium: uno dei problemi principali della stagione post Di Francesco è stato infatti il continuo aggirarsi dello spettro dell'attuale allenatore della Roma, come fosse il vecchio padrone di un castello gotico. Il suo sostituto, Cristian Bucchi, dopo aver stravolto i concetti di gioco del suo predecessore, non ha fatto in tempo a far conoscere le sue idee. Dopo poche giornate e una serie di risultati negativi dove spicca su tutti la sconfitta interna con un Verona già in difficoltà da inizio campionato, arriva l'esonero. Lo sostituisce Giuseppe Iachini grazie al quale arriva un miglioramento in classifica e a volte anche nel gioco, ma è troppo poco per quelle che sono le ambizioni del club. La squadra ottiene quei risultati che portano una salvezza anticipata e tranquilla - per modo di dire, dopo il 4 a 1 subito a Crotone a 4 giornate dal termine, c'è stato il rischio di un tracollo - ma in società suona un campanello d'allarme che sembra richiamare John Stuart Mill: "La tendenza generale del mondo è quella di fare della mediocrità la potenza dominante dell’umanità".

    Squinzi e Carnevali, non ci stanno. Non sono contenti di aver visto la propria creatura chiudere l'ultima stagione con 29 reti segnate, peggior attacco del campionato, soprattutto a dispetto di un reparto offensivo quanto meno da zona Europa League e vogliono cambiare di nuovo; dopo aver perso la scommessa Bucchi, Iachini è stato confermato ed è probabile al suo posto l'arrivo di De Zerbi. Per cercare di risalire la china e ritornare a giocare un ruolo importante nella lotta di classe a ridosso della zona Europa, non dovrà cambiare solo l'allenatore; la qualità della rosa neroverde, che può contare su un importante blocco di giovani talenti come Sensi, Adjapong, Goldaniga, Dell'Orco, Mazzitelli, Cassata e Lirola, va ulteriormente migliorata e non dovrà perdere quelli che al momento sono i suoi uomini più rappresentativi - vedi Berardi - o quelli che nelle ultime stagioni hanno brillato fino a diventare nomi fissi sui taccuini dei più importanti club italiani come Acerbi e Politano. Se il difensore ex Milan, non più di primo pelo, già negli scorsi mesi sembrava sull'orlo dell'addio, l'esterno nato a Roma, dopo aver esordito con la Nazionale, sembra pronto per il grande salto. E così  dopo aver perso Pellegrini - tornato nella capitale – e prima ancora Zaza, dopo aver visto la flessione che sembra più una crisi di Berardi e con Babacar tra i candidati al flop dell'anno in serie A, il Sassuolo si troverà a far fronte alla cessione di altri uomini fondamentali. E le ambizioni di Squinzi? L'industriale di origini bergamasche è uno che vorrebbe la sua squadra al vertice e vorrebbe ripetere i fasti di quel 2015/16, ma con un occhio sempre attento al bilancio. Il suo progetto è interessante, con tanti giocatori giovani e italiani da lanciare, grazie anche alle sinergie con Juventus e Roma. Carnevali sostiene che offerte per i suoi big non sono ancora arrivate e che il mercato potrebbe portare anche nomi importanti e improntati al salto di qualità.

    L'arrivo di De Zerbi darà valore ai tanti giovani di spessore che formano il roster emiliano e sarà un test fondamentale per un allenatore che dopo aver entusiasmato a Benevento grazie ad una traccia precisa e basata sul gioco di posizione, farà di tutto per scacciare lo spettro di Di Francesco. Con lui il Sassuolo organizzerà un mercato mirato a giocatori di qualità, abili nel possesso e capaci di muoversi negli spazi e proverà a ripendere quel discorso concluso un paio di stagioni fa quando la squadra si esprimeva a un livello elevato e chiudeva  il campionato con la bellezza di 61 punti mostrando l'anno dopo la sua faccia persino in Europa. 

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