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  • Sassuolomania: c’è un caso Raspadori?

    Sassuolomania: c’è un caso Raspadori?

    • Luca Bedogni
    Per il Sassuolo perdere a Udine non è una novità, non dovremmo stupirci. Sul come si è perso possiamo aprire mille capitoli, ma penso che l’argomento sarebbe facilmente liquidato in due osservazioni rapide: mancava Lopez in cabina di regia (oggi più che mai insostituibile) e mancavano Djuricic e Boga come alternative ai vari flop di giornata.

    Tra questi, ancora Raspadori. Così è arrivato il momento di chiedersi cosa gli sta succedendo. Possiamo aprire ufficialmente il caso Raspadori? Fa già ridere così, la pianto subito. C’è da stare sereni e basta. Ma non troppo però. Qualcosa non funziona. Forse Raspa è il giocatore che ha risentito maggiormente del cambio di sistema escogitato da Dionisi tra Sassuolo-Venezia e Juve-Sassuolo. Là a sinistra nel tridente non è proprio il suo habitat naturale. Può farlo eh, però un po’ esce dalla centralità del gioco, un po’ incide meno perché è più lontano dalla porta. Non saprei. A me è piaciuto tanto nel primo tempo contro il Genoa sotto a Scamacca, per dire, nel 4-2-3-1. Ma per ragioni di equilibrio e infortuni vari, il Sassuolo col Venezia è passato al 4-3-3. E lì l’ho visto a volte (e stranamente) intestardirsi e mostrare un approccio più individualista ai problemi logici del gioco.

    Sente la mancanza del gol. Sente che Caputo è andato via e che lui non è diventato il suo successore indiscusso, il titolarissimo. Come nove intendo. Anzi, centravanti ci gioca molto meno in primo luogo perché Dionisi nei big match opta per Defrel, poi perché anche Scamacca ha bisogno giustamente del suo spazio. Dunque Giacomo non essendosi imposto al volo anche in questo avvio di campionato è stato subito sballottato un po’ di qua e un po’ di là, in particolare un po’ da seconda punta e un po’ da esterno. Il che forse non gli ha fatto benissimo. Continua a giocare titolare ma di fatto con una sensazione di (permettetemi il termine finanche eccessivo) “declassamento”.

    L’implicito-macigno è che forse Dionisi non lo vede troppo da prima punta. Il che è legittimo e solo da rielaborare da parte del giocatore. Ma un conto è far slittare Raspadori un po’ più in giù, da seconda punta, un altro è rischiare di depotenziarlo mettendolo un po’ troppo fuori asse, cioè “non punta” in un tridente. Così lo si priva del suo gioco, di movimenti a lui connaturati e essenziali. Nelle pieghe di questo pesante implicito c’è infine un altro sottinteso. Sapere di doversela giocare con Boga o Djuricic per un posto da titolare anziché vedersela direttamente con Scamacca o Defrel. Insomma, se il cambio di modulo ha favorito qualcuno, prendete ad esempio Frattesi che grazie al 4-3-3 ha già segnato 3 gol in tre partite, non sta certamente sbloccando l’avvio di campionato problematico della ‘bandierina’ neroverde. Anzi.

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