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  • Sassuolomania: due impressioni su Tressoldi

    Sassuolomania: due impressioni su Tressoldi

    • Luca Bedogni
    Per chi non se ne fosse ancora accorto, gennaio ha portato al Sassuolo Tressoldi. Ruan Tressoldi Netto, difensore brasiliano classe ‘99 e proveniente dal Gremio, la stessa squadra dell’olimpionico Henrique, arrivato però in anticipo di qualche mese rispetto all’amico. 

    Di che si tratta? Precisamente di un centrale. Lo dico perché a Empoli la manciata di minuti che ha giocato lo abbiamo visto entrare da terzino destro, e qualcuno potrebbe essersi confuso. Ma quello era il debutto in campionato, la precauzione d’obbligo. 

    Ieri è avvenuto invece il debutto vero e proprio, dal primo minuto e nell’ottavo di Coppa (vinto 1-0) contro il Cagliari; sì, è stato un test molto più attendibile. Che impressione mi ha fatto? Per evitare di dirvi le solite cose tipo “è presto per giudicare”, “è un ruolo delicato, serve tempo” e bla bla bla, che non ci vuole mica Einstein, vi propongo una valutazione basata su tre lunghezze d’onda: l’effetto che mi fece Demiral, la prima volta che lo vidi giocare nel Sassuolo, l’effetto che mi fece Marlon, sempre la prima volta, e quello che mi fece Timo Letschert, pure la prima volta. Capite anche voi che andiamo da un effetto top a un effetto “tiriamogli fuori qualcosa di buono a tutti i costi”, passando ovviamente per l’imperscrutabile Marlon, che adesso insegna palleggio Zen agli ucraini. Ebbene, in quale casella collocare il faccino di Ruan? Può sembrare un gioco stupido ma lo è solo in parte. 

    Vi ha fatto forse spalancare la bocca ad ogni anticipo di testa come riusciva al mastino turco attualmente in forza alla Dea? Direi proprio di no. Non mi sono esaltato, non ho scritto agli amici “guardate qui che forza della natura questo Tressoldi”. Non ha nemmeno la stessa fame, la stessa voglia di mordere i polpacci agli avversari. Anche col pallone tra i piedi, ho visto solo compitini per ora, mai i lanci o imbucate alla Merih. Dunque, no, Demiral lo scartiamo subito. Tressoldi non arriva da top-player sconosciuto.

    Per temperamento sembra (almeno in campo) un tipo per bene come Marlon. Certo, non raggiungerà mai la flemma del mitico predecessore, però converrete anche voi non parliamo certo di un sanguigno. Anche fisicamente, dà quasi l’impressione di essere ancora acerbo, che gli manchi la pompatina finale, la pompatina d’assestamento per la Serie A. Marlon in questo era più avanti. Più struttura, più peso. Semmai peccava nelle distrazioni improvvise, inguaribili. Però se infilava la gara giusta, Marlon teneva anche quelli belli grossi, eh. Cosa che, dopo aver visto il duello Ruan-Pavoletti, al momento non potremmo dire di Tressoldi: se il Var non chiama l’arbitro Marchetti ‘il Pavo’ corre a centrocampo col pallone in mano dopo aver fregato proprio il nostro eroe. E non per la prima volta nell’arco della gara. 

    Allora è un altro Timo? Quando gioca dà quella sensazione di apparente solidità marmorea? Nemmeno. In sostanza non è proprio inclassificabile ma quasi. Speriamo possa andarsi a collocare a metà fra Marlon e Demiral. In tal caso sarebbe già un ottimo acquisto. D’altra parte anche Henrique rimane ancora un oggetto misterioso, e siamo già nel girone di ritorno. Chissà, magari questi due si rivelano insieme. Magari abbiamo tra le mani due terzi della spina dorsale del Sassuolo del futuro.

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