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  • Sassuolomania: la chiave arrugginita e il tesoro

    Sassuolomania: la chiave arrugginita e il tesoro

    • Luca Bedogni
    In questo momento al mondo esistono quattro tipi di persone: quelli che hanno visto Sassuolo-Roma, quelli che non l’hanno vista, quelli che l’hanno vista ma non l’hanno registrata e quelli che, oltre ad averla vista (allo stadio o seduti comodi a casa loro), l’hanno registrata. Beati gli ultimi.

    Il Sassuolo nei 13 precedenti in Serie A non aveva mai vinto contro la Roma. La famosa bestia nera arrivava di nuovo al Mapei Stadium. È finita 4-2 per i padroni di casa. È stata forse una ricompensa significativa questa impresa spettacolare. Così insperata e inattesa.

    In fondo in questi quasi due anni di Sassuolo, dopo la prima grande vittoria contro l’Inter di Spalletti (prima giornata 2018/2019), De Zerbi non era più riuscito a battere un’altra big. Eppure c’era andato spesso vicinissimo. Pareggi che sapevano di vittorie sfuggite per un soffio. Imprese che lasciavano comunque uno strano amaro in bocca. Penso a certe gare con le milanesi, alla partita recente col Napoli, all’ultima contro la Juve. Tutte cose titaniche, naturalmente, ma di un titanismo ancora mutilato.

    Quanto è stato bello allora portare a compimento questa striscia nascosta di nobile insoddisfazione con una vittoria del genere, proprio contro la Roma, la squadra che mai il Sassuolo era riuscita a battere!

    Dopo neanche mezz’ora i neroverdi vincevano 3-0. È stata una liberazione, uno scatenamento di energie ancora compresse, tutte meravigliosamente potenziali finora, e perciò fragili.
    Mi piace pensare che il pareggio in dieci contro la Samp sia stato il tassello mancante. La chiave arrugginita che ha aperto il tesoro.  

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