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    Sassuolomania: scambio Roma e Milan per Empoli, Cagliari e Udinese. È con le piccole che fa bene vincere

    Sassuolomania: scambio Roma e Milan per Empoli, Cagliari e Udinese. È con le piccole che fa bene vincere

    • Luca Bedogni
    A Empoli il Sassuolo ha giocato una di quelle partite in cui non sai mai cosa può succedere, nemmeno quando l’arbitro si mette in bocca il fischietto per dire “basta, questa roba che stiamo facendo dalle 15:00 finisce qui”. Per fortuna il Sassuolo ha vinto 3-4 nei minuti di recupero e si è portato a casa tre punti importantissimi per l’obiettivo salvezza. Tolti, fra l’altro, provvidenzialmente proprio all’Empoli, che cercava in tutti i modi di afferrare una caviglia, possibilmente neroverde, dalla palude della zona di retrocessione dove rimane. E ci volevano dentro al posto loro. E per pochissimo non ci sono riusciti,  anzi, per pochissimo non ci siamo lasciati cadere all’indietro, mollando la presa su quelle davanti.  

    Tutto comincia con la solita zappa sui piedi. Dopo 2 minutini scarsi il Sassuolo ha regalato il vantaggio ai padroni di casa, che si sono presi un rigore piuttosto dubbio e lo hanno trasformato con l’ex Caputo. Ironia della sorte, Viti, che doveva aggiungere un puntello alla difesa in qualità di centrale prestato alla fascia sinistra (quindi al posto del terzino Vina), è stato subito protagonista in negativo, atterrando in area Cambiaghi. Più che ironica davvero stronza, la sorte ha poi infierito sull’ex difensore dell’Empoli che nella ripresa si è pure fatto male ed è uscito in lacrime. Al suo posto è entrato l’escluso Vina, un altro che con la dea bendata non deve avere un gran rapporto. È stato infatti il portoghese a togliere dalle mani di Consigli il rocambolesco 3 a 3 dell’Empoli all’86’, grazie al quale i padroni di casa sembravano aver messo le mani sul punticino. Nel mentre era già successo di tutto: aveva segnato Pinamonti, si era rivisto Henrique con un altro gol di testa (lui che è poco più di un metro), Fazzini aveva perforato Consigli con un passaggio al rallentatore e Dionisi aveva messo dentro Mulattieri per più di 10 minuti. Insomma, di tutto. Ah, dimenticavo l’altro rigorino concesso (stavolta ai neroverdi) dal sensibilissimo Sozza e trasformato ovviamente da Berardi. Mimmo che stava facendo pietà, e che alla fine addirittura ci ha fatto vincere con un bel tiro al volo deviato. Caos puro, pura goduria. Ogni tanto un po’ di culo non guasta. 

    Come non guasta presentarsi il 3 dicembre contro la Roma al Mapei Stadium sapendo di aver vinto il primo dei quattro scontri diretti che ci attendono da qui a Natale, di cui peraltro tre sono in trasferta. Dopo i prevedibili fuochi di artificio con la Roma (ogni tanto i problemi difensivi passano in secondo piano), ci attende infatti l’arido vero di Cagliari e il freddo pungente di Udine, due posticini dove non è mai facile spuntarla. Anzi. Dopodiché prima del Milan e dell’anno nuovo, toccherà saggiare il Genoa del Gila rientrati fra mura amiche. E se per una volta perdessimo con Roma e Milan in cambio di una strage di piccole?

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