Calciomercato.com

  • Sassuolomania: Sensi unico

    Sassuolomania: Sensi unico

    • Luca Bedogni
    Una considerazione di partenza: finora l'unica volta che Nicola aveva scelto di giocare col 4-3-3 era stata contro la Roma. Duramente sconfitto (4-0), era tornato sul "suo" 3-4-3, giocandosela prima "ad armi pari" con l'Atalanta di Gasperini (un vero macello..), poi ancora malamente contro il Cagliari del trequartista Di Gennaro (che se Stoian non si inventa all'ultimo la punizione disperata da centrocampo non accorci nemmeno le distanze..).

    Paradossalmente il 4-0 con la Roma dava più certezze. O meglio, permetteva alla sua squadra di non subire troppo la qualità del palleggio neroverde, facendo densità a centrocampo. Non a caso Capezzi Crisetig e Salzano hanno corso rispettivamente 11,881 km, 11,545 km e 11,184 km, ovvero di più di Pellegrini e Biondini, ma il solo Capezzi più di Magnanelli (11,627 km). Be', lo sapevamo che il Crotone era la terza squadra che correva di più nel campionato, dietro soltanto a Napoli ed Empoli. In verità, tuttavia, bisogna aggiungere che almeno ieri, a livello di performance di squadra, gli emiliani hanno macinato più km (108,771 vs 105,366).

    Dunque Sassuolo trattato da grande da una parte, con una scelta di modulo speculare (nella prima di campionato, contro il 4-3-3 del Bologna, il Crotone scendeva in campo col 3-4-3 fregandosene bellamente), dall'altra un 4-3-3 come rimedio necessario alle difficoltà riscontrate nella fase difensiva. Una linea a tre disastrosa (16 gol incassati fino a ieri), in cui dispiaceva vedere Ferrari, il neoacquisto del Sassuolo (4 milioni..), partecipare alle disfatte dei calabresi (e ieri, per un suo erroraccio, per poco non fa segnare Defrel!). Insomma, Nicola dal mio punto di vista non poteva fare scelta migliore.

    Se poi il Crotone passa in vantaggio dopo soli due minuti, grazie alla rete di un ex (Falcinelli), da quel momento in poi indemoniato, la rapina sembrava già riuscita. E invece, col tempo, è venuto fuori il vero problema del Crotone (e quindi anche di Nicola), ossia l'atteggiamento difensivista.

    Prova ne sia un dato su tutti, quel baricentro davvero troppo basso (a 38,18 m dalla linea di porta) che parla da solo. Se poi a questo confrontiamo quello del Sassuolo (60,19 m), capiamo subito che genere di partita sia stata, al di là dei 2 legni per parte e dei 15 tiri dei neroverdi rispetto ai 3 del Crotone. Una partita in cui capitava di vedere Acerbi e Cannavaro in area o lungo la fascia, e comunque molto spesso più alti di Magnanelli, fermo dietro, sul cerchio di centrocampo, a coprire e a rifornire di continuo palloni per l'assedio (91 passaggi riusciti su 107!).

    Mvp della partita possiamo pensare che sia stato Sensi (l'autore del gol del pareggio all'83'), possiamo esagerare e dire Iemmello (gol vittoria all'86'), ma il report della Lega scrive Defrel. Vediamo perché: 23 passaggi riusciti su 23 (100%, dunque 0 palle perse per la prima volta), 3 tiri in porta (con tanto di traversa su una acrobazia esteticamente incomparabile), e parecchio dinamismo. Freddamente il report segnala le 2 occasioni da gol avute, un indice di pericolosità, è vero, come è vero che sull'errore di Ferrari se non ci crede e ferma la corsa quell'occasione non l'avrebbe nemmeno avuta, però che gol mangiato quello! E' un suo pregio/difetto: quando arriva davanti al portiere comincia a torcersi in un modo, col corpo, che il portiere intuisce subito l'angolino in cui la tirerà rasoterra, di piatto (a volte gli va bene, vedi col Chievo, a volte no, vedi ieri con Cordaz).

    Stavolta, però, preferisco premiare la ventina di minuti giocata da Sensi, a discapito di una prova, quella di Defrel, tanto sostenuta dalle statistiche.

    Stefanino, dopo 57 giorni di stop, ci ha fatto vedere un colpo da maestro. Siamo sulla fascia destra, Politano rientra sul mancino e mette un pallone per la testa di Matri. Sensi, in quel momento, sta andando a coprire il secondo palo, quasi all'altezza dello spigolo dell'area piccola. Dussenne respinge di testa, ma il suo tentativo è debole e fa spiovere il pallone dove la lettura di Sensi arriva prima di quella degli altri: nel frattempo infatti aveva sterzato e corso verso il limite dell'area dando quasi le spalle alla porta, per raccogliere una possibile palla vagante. Lo stop di controbalzo, orientato per calciare poi al volo e in torsione prima che il pallone tocchi nuovamente il terreno, è la giocata della partita. Sull'intelligenza di tenerla bassa non aggiungo una parola. Uno qualunque la sparava forte sopra l'incrocio, e magari sfiorava pure il gol dell'anno. Sensi no. Questo qui, oggi più che mai bisogna proprio che lo continuiamo a dire, è un giocatore semplicemente pazzesco.

    Su questa partita ci sarebbe poi davvero tanto altro da sottolineare: i 9 cross e il siluro di Lirola, la prestazione intera di un Pellegrini sempre più impressionante (2 assist, 1 traversa, 93% di passaggi riusciti), le 9 palle perse di Politano (un po' troppe), infine la prova incolore di Ricci e il rientro importante di Matri. Ma è bene che mi fermi: iniziamo a pensare al Rapid Wien. 

    Altre Notizie