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  • Scamacca docet: Atalanta nuova big del mercato, Inter ridimensionata dai debiti di Zhang

    Scamacca docet: Atalanta nuova big del mercato, Inter ridimensionata dai debiti di Zhang

    • Giancarlo Padovan
    Dopo l’acquisto di Scamacca, soffiato all’Inter, è ancora giusto ritenere l’Atalanta una provinciale? E, soprattutto, si può definire l’Inter ancora una grande del calciomercato? L’Inter è grande perché ha una storia di successi in Italia, in Europa e nel mondo. E’ stata anche la finalista dell’ultima Champions League, il che conferma la sua altezza e la sua profondità.

    Ma da quando c’è Zhang al timone, sul mercato è un club ridimensionato proprio dal suo proprietario. L’imprenditore cinese, all’1 giugno del 2024, ciòé tra meno di un anno, avrà contratto un debito di 400 milioni con Oaktree e sarà tenuto ad onorarlo, pena il passaggio della società al fondo californiano.

    Nel frattempo, però, Zhang impedisce a Marotta e ad Ausilio di operare sul mercato, nonostante i circa 70 milioni di euro raccattati con le cessioni di Onana e Brozovic e gli oltre 80 milioni incassati con la Champions e il botteghino. Conti alla mano, infatti, la società nerazzurra finora ha speso 6 milioni per Frattesi (il resto il prossimo anno), 3 per Sommer (altri tre nel 2024) e 6 per Samardzic (è un prestito con obbligo di riscatto da perfezionare più avanti). In tutto quindici milioni.

    Ecco perché Scamacca, alla fine, è sfuggito per tre/quattro milioni, ovvero il costo dei bonus che l’Atalanta ha garantito e l’Inter invece no. La cifra offerta al West Ham era la stessa, la differenza l’ha fatta i dettagli. Sui quali l’Inter è battibile e battuta da chiunque. Evidentemente non era vero, come hanno scritto i giornali certi dell’arrivo di Scamacca a Milano, che il calciatore voleva solo l’Inter, dopo aver fatto capire che voleva solo la Roma. In realtà ha voluto chi l’ha pagato meglio. E forse, dico forse, un’Atalanta che, rivoluzionata da acquisti e cessioni eccellenti, non si limiterà a partecipare alla serie A, ma giocherà per vincerla. In questo candidandosi ad essere un’altra vera grande del campionato.

    Forse è un discorso prematuro o addirittura un azzardato, ma un’Atalanta così - ovvero che vendeva e reinvestiva quasi tutti gli utili prodotti dalle cessioni - non si era mai vista. Di certo la dimensione che le deve essere attribuita è quella di un club ambizioso che, come minimo, lotterà per conquistare la zona Champions. In secondo luogo, per la prima volta, si constata la forza del nuovo socio di Percassi, Stephen Gerard Pagliuca, dal 2022 nuovo proprietario del club con il 55 per cento delle azioni

    Infine determinante sarà il ruolo di Gian Piero Gasperini, l’allenatore che la nuova Atalanta ha creato e che quasi sempre si lamentava del mercato estivo. Questa volta non solo non potrà brontolare, ma dovrà viaggiare alla stessa velocità delle grandi, perché l’Atalanta non è più una provinciale e vuole competere con tutti sul piano europeo. Mi sbaglierò, ma, forse per la seconda volta da quando lavora a Bergamo, Gasperini rischia di dover presentare risultati all’altezza degli acquisti. In caso contrario, anche metterlo in discussione, non sarà né eccessivo, né ingeneroso.

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