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  • Sconcerti a CM: 'Guardiola un genio, gli allenatori italiani sono finiti. L'Inter? Solo la Champions ti dice quanto vali'

    Sconcerti a CM: 'Guardiola un genio, gli allenatori italiani sono finiti. L'Inter? Solo la Champions ti dice quanto vali'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Sconcerti ci sta dicendo qualcosa di nuovo questo calcio?
    "Certamente, ce lo dicono Lipsia e Lione in semifinale. Possiamo mettere tutto sul conto del virus o cercare di capirne di più. Il Lipsia ha sedici giocatori sotto i 23 anni e 2 sotto 24, parliamo di dirigenti bravi come sarti che sanno trovare la stoffa, non c’è dubbio".

    Che scuole sono rappresentate in Champions?
    "Il calcio all’italiana con Garcia e il nuovo corso tedesco, i figli di Rangnick, Nagelsmann e Tuchel, più Flick, che ha un percorso federale".

    In semifinale ci sono le due francesi, che erano ferme da sei mesi. E ora siamo tutti lì a stupirci.
    "Abbiamo svoltato senza capirlo. La preparazione è una cosa automatica, è un protocollo. Mi sono fatto l’idea che si sia evoluto l’atleta. Prendi Davies del Bayern, è un decatleta spaventoso; un giocatore così porta inevitabilmente qualcosa di nuovo. Voglio dire che tutto quello che sapevamo fino ad adesso è stato smentito da quello che sta succedendo. E’ un fatto eccezionale, senza precedenti. Il Psg dei campioni o anche il Lione settimo in Francia sono in semifinale, ci dobbiamo porre questo problema, dobbiamo ragionarci sopra».

    A che conclusione sei arrivato?
    "Due sono le cose. O bisogna cambiare la preparazione o è cambiato l’atleta. Prendi il numero 10, da Meazza siamo arrivati a Zaniolo, è l’evoluzione della specie. Questa crisi ci ha messo davanti un atleta che non conoscevamo. Ma c’è un'altra questione che va affrontata".

    Quale?
    "Parliamo tanto di qualità dei giocatori, ma proviamo a ragionare su chi gli deve dare la qualità".

    Gli allenatori.
    "Appunto. Penso a noi italiani. E’ finita la grande generazione degli allenatori, dico Lippi senza arrivare agli anni di Sacchi, e poi Mancini, fino a Ancelotti e Prandelli, non c’è nessuno alle spalle. Se tu prendi Sarri, Conte e Allegri, che sono i tre migliori al momento; ma oggi sono costretti a vincere e quindi non insegnano più. E’ l’ora di rivedere il percorso, come si diventa allenatore in Italia".

    Per decenni abbiamo parlato di scuola di Coverciano.
    "Ok, ma poi le cose finiscono. Quando cominciò il corso durava un anno, oggi lo fai in quattro settimane. E’ un segnale, è un cambiamento epocale. La Champions ci ha restituito un altro calcio, qualcosa è successo se l’Atalanta è stata presa dal Psg anche sulla corsa, l’Atalanta che in Italia corre più di tutti. Da tempo ormai le nostre squadre corrono meno delle altre. Ma ripeto: smettiamola di giudicare i giocatori, cominciamo a giudicare gli allenatori. I nostri sono tutti bravini e carini, ma arrivano in Serie A a quarant’anni ed è presto, avrebbero bisogno di tempo per crescere".

    Come lo giudichi Guardiola? Anche quest’anno niente Champions.
    "E’ una splendida persona, è diverso, io lo prenderei sempre uno come lui. Ha capito che deve dimostrare oggi volta la propria diversità. Deve capire e lo capirà, ma certe volte devi regredire, fare un passo indietro e prendere un’altra rincorsa. Tu sei un genio e ti devi comportare come tale, questo Guardiola lo capirà".

    Al momento della nostra chiacchierata l’Inter non è ancora scesa in campo. Ma un mini-bilancio si può comunque fare.
    "L’Inter è una squadra molto migliore di quando è cominciata la stagione. E’ un avversario da Champions, se va in finale il Siviglia è un avversario vero. Ma per dare la fotografia esatta di una grande squadra, l’Europa League non serve. Anche se nel frattempo l’Inter è molta cresciuta, è la Champions a dirti quanto vali".

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