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  • Sconcerti a CM: 'Ho mandato un messaggio a Chiellini, gli ho fatto i complimenti. Cassano talent scout di grande livello ma...'

    Sconcerti a CM: 'Ho mandato un messaggio a Chiellini, gli ho fatto i complimenti. Cassano talent scout di grande livello ma...'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Con Mario Sconcerti - stimolati dalle domande dei lettori di 100° Minuto - abbiamo affrontato i temi del giorno, tra i quali la ripresa del mondo del calcio.

    Sconcerti, da lunedì 18 c’è il via libera per gli allenamenti di squadra. E’ un passo verso qualcosa? Verso la ripresa del campionato? 
    «Prima di essere un passo è un fatto. Ora le società tornano a pagare i giocatori. Bisogna dire che i giocatori si sono allenati da soli senza essere pagati. Se ti ricordi si diceva «allenamento facoltativo», proprio perché io società non ti pago. Questo dà l’idea dello squallore di questo mondo. Appena gli tocchi i soldi, salta tutto per aria. E’ un mondo dove cinquanta persone da anni fanno affari tra di loro, prendono soldi tutti e si sostengono. Ma c’è un altro aspetto che mi sembra assai significativo in queste ore».

    Quale?
    «Non è più percorribile la clausura di due mesi, come si ipotizzava fino a pochi giorni fa. Ormai si è d’accordo per quindici giorni di ritiro, poi brevi ritorni in famiglia, ancora partite, stacchi per tornare a casa, e così via. Ho sempre ritenuto assurda la soluzione-carcere per i giocatori».

    Ritieni che questa sia la soluzione giusta?
    «E’ certamente la soluzione più corretta, ma anche la più pericolosa. E’ una battaglia che ci dice l’importanza dei calciatori, è una loro vittoria».

    Intanto: soliti veleni al Milan. Come reputi la scelta di Rangnick?
    «E’ un signore di 61 anni, se uno si prende la briga di andare a vedere cosa ha fatto non è affatto una scoperta. Lo chiamano professore dal 1998, quando andò in televisione e spiegò ai tedeschi come si doveva cambiare di giocare a pallone. E molte cose valide nella sua carriera le ha fatte. Prendersela con Gazidis perché ha preso lui non ha senso. Tabarez fu preso da Berlusconi mente Capello stava vincendo il campionato. Nel Milan c’è una grande chiarezza, Gazidis ha fatto tutta la società a immagine a somiglianza, da Rasmussen a Moncada, non c’è più un italiano».

    Si è persa l’identità con la leggenda rossonera.
    «Ma di cuori rossoneri ne trova quanti ne vuole, non è quello il problema».

    Che traccia hanno lasciato Boban e Maldini?
    «Hanno dimostrato che non è il loro mestiere. I giocatori pensano che giocando ad altro livello capiscono di calcio, ma non è vero. Cioè è vero, ma lì comincia la storia. Ed è una faccenda complicatissima».

    A proposito di gente che capisce di calcio. Che «second life» nel calcio immagini per Cassano?
    «Può fare il consulente, l’osservatore, il talent scout. Perché ha una visione dei giocatori meno scolastica di quella degli altri, può intravedere qualcosa di più. Deve solo evitare di cercare se stesso negli altri, e un po’ lo sta facendo perché leggo che tutti i suoi consigli riguardando fantasisti».

    E’ la sua prospettiva sul calcio.
    «Certo, ma da un talent scout di livello quale può diventare, mi deve andare a scoprire gli altri giocatori, deve vedere - faccio per dire - le differenze tra De Ligt e Pezzella, quello è difficile. Ad apprezzare e scoprire il talento dei fantasisti sono capaci più o meno tutti».

    Un’ultima cosa: che ne pensi delle dichiarazioni di Chiellini su Balotelli e Felipe Melo? Ha detto che sono due persone negative, mele marce. E ha diviso l’opinione pubblica.
    «Guarda, sbagliamo il punto di partenza. Confondiamo l’intervista sul giornale con la biografia ufficiale, non sono la stessa cosa. Pensa che a Chiellini ho mandato un sms per complimentarmi per l’intervista, davvero bella. Credo che se uno fa una biografia è giusto che scriva le cose che sente e pensa davvero, tutto qui».

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