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  • Sconcerti a CM: 'Scudetto? Non conta il bel gioco. Osimhen può essere decisivo, Inter e Milan non hanno uno così'

    Sconcerti a CM: 'Scudetto? Non conta il bel gioco. Osimhen può essere decisivo, Inter e Milan non hanno uno così'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Sconcerti, siamo alla volata finale. Pensi che le tre - Milan, Napoli e Inter - possano arrivare fino in fondo così a stretto contatto?
    "Direi proprio di sì, penso che arriveranno all’ultima o penultima giornata affiancate o distanziate di un punto".

    Il Napoli a Bergamo ha dato una prova di forza.
    "Ero sicuro che avrebbe vinto il Napoli. Spalletti queste partite le vince quasi sempre. Il Napoli fuori casa è la migliore: ha già vinto 11 volte e perso una soltanto. Se dai spazio al Napoli sei finito. Con l’Atalanta il Napoli ha vinto in modo automatico, da grande squadra".

    Quali sono i fattori che peseranno da qua alla fine del campionato?
    "Allora, intanto bisogna dire che non ci sono più scontri diretti. Ma ora il bel gioco non conta più, e nemmeno lo stato di forma. Conta la capacità di aggredire le partite".

    C’è un giocatore che può incidere più di altri?
    "Ce n’è uno, ed è Osimhen. Un centravanti così Inter e Milan non ce l’hanno. Gli si può avvicinare Leao, che non ha ancora i 15 gol nelle gambe, ma segna spesso gol pesanti".

    Che Inter hai visto contro la Juve?
    "L’Inter ha vinto di resistenza, senza mai tirare in porta. Ma bisogna rispettare i risultati. Tra l’altro il fatto di aver vinto contro una Juve che ha giocato una bella partita aumenta ancora di più il valore di questa vittoria. Anche se i limiti dell’Inter ci sono e rimangono".

    Lautaro e Dzeko, per esempio.
    "Sì, fanno proprio fatica. Però Inzaghi ha ritrovato Brozovic e si è visto".

    La Roma ha infilato il 10° risultato utile consecutivo.
    "E con pieno merito. Anche se è stata favorita da un calendario abbordabile negli ultimi due mesi, ma insomma, bisogna poi fare punti e la Roma li ha fatti. Quella di Mourinho è una squadra di qualità e la rinuncia a Zaniolo ha dato maggiore equilibrio con Pellegrini e Mkhitaryan trequartisti e Cristante che ha alzato il livello delle sue prestazioni".

    Cosa ti è piaciuto delle tre squadre di testa finora?
    "Nei due mesi invernali l’Inter ha giocato il miglior calcio d’Italia. Ma mi è piaciuto anche il Napoli delle prime 12 partite, così come il Milan quando ha trovato l’equilibrio con Kessie, più Tonali e Bennacer".

    Non abbiamo ancora nominato la Juve.
    "L’Inter l’ha fatta fuori dalla corsa scudetto, ma il posto Champions è alla portata. E’ stato un anno strano, ma quando ha avuto gli uomini, Allegri li ha fatti giocare".

    Pensi che Allegri abbia accompagnato la squadra a fine ciclo o abbia posto le premesse per l’inizio di un nuovo ciclo?
    "Non me la sento oggi di parlare di nuovo ciclo per la Juve. Lo sarà quando Vlahovic prenderà per mano la squadra. Per il momento è un po’ fuori dal gioco, come avveniva per Cristiano Ronaldo. E la Juve d’altra parte continua a giocare come se non avesse Vlahovic, non ha coscienza di avere un centravanti così. Quando succederà, quando cioè Vlahovic sarà centrale nel gioco della Juve, allora potremmo parlare di nuovo ciclo".

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