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  • Senza l'errore di Radu, l'Inter non avrebbe mai perso: vincerà lo scudetto, perché il Milan lascerà punti per strada

    Senza l'errore di Radu, l'Inter non avrebbe mai perso: vincerà lo scudetto, perché il Milan lascerà punti per strada

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Nonostante la sconfitta di Bologna (2-1), il mancato sorpasso sul Milan (resta primo con due punti di vantaggio), la depressione per come sono stati buttati via tre punti che sembravano già presi dopo mezz’ora a tutta velocità, l’Inter vincerà lo scudetto e conquisterà anche la Coppa Italia. Mi sento di scriverlo perché l’ho già detto e perché la vittoria, buttata via nella notte, è frutto di un’autentica mattana di Andrei Radu, il sostituto di Handanovic (bloccato dal mal di schiena) che, a nove minuti dalla fine, ha mancato completamente il rilancio di sinistro (non il suo piede) finendo per svirgolare il pallone verso la porta sguarnita. Sulla sfera è piombato Sansone (entrato al 76’ per Barrow) e ha segnato un gol che avrebbe fatto anche uno spettatore della curva.

    Ma fino all’1-1 c’era stata una sola squadra in campo (l’Inter per l’appunto) e anche nella ripresa il pallino del gioco è rimasto in mano ai nerazzurri che hanno avuto il torto di non finalizzare o, addirittura, di centrare poco la porta. Quando ci sono riusciti è stato bravo Skorupski (grande deviazione su colpo di testa di Correa da calcio d’angolo), quando Skorupski è stato superato ci hanno pensato i difensori a sventare sulla linea o poco prima (doppio tocco ravvicinato di D’Ambrosio, subentrato a Dimarco al 70’), negando il pareggio ai nerazzurri.

    Era una partita da vincere - forse, la più importante del campionato, visto che ne sono rimaste solo quattro - e invece è stata persa molto per la follia calcistica di Radu, un po’ perché l’Inter ha allentato i ritmi, pensando che la vittoria sarebbe arrivata comunque. Così, dal 63’ in avanti, Simone Inzaghi ha cominciato ad inserire attaccanti (Dzeko per Correa e Sanchez per Barella, ammonito) trasformando l’Inter in una squadra a trazione anteriore. Purtroppo per lui e per i suoi calciatori, la soluzione era scontata e prevedibile, ovvero il cross, preferibilmente da sinistra, per la testa di Dzeko o Lautaro, sistematicamente anticipati dagli avversari. Forse, e dico forse, il gol della vittoria sarebbe arrivato comunque, ma sarebbe stato casuale, magari frutto di una sponda o di un rimpallo fortuito. Vero che il Bologna si è abbassato eccessivamente chiamando dentro l’area anche Skriniar e D’Ambrosio, ma vero anche che l’Inter aveva poche idee e poco slancio. Una soluzione sarebbe potuto essere l’uno contro uno, magari attuato da Sanchez, ma la densità difensiva degli emiliani è andata progressivamente aumentando. 

    Certo, mal che fosse andata, poteva finire con un pari, il Milan braccato ad un punto e uno sprint più aperto che mai per il titolo. Invece questa è una brutta botta, domenica c’è la trasferta di Udine (e l’Udinese ne ha rifiliate quattro alla Fiorentina al Franchi) e di lì in avanti bisognerà vincerle tutte. Sperando, come credo io, che il Milan lasci qualche punto per strada (la Fiorentina, per esempio, non può perdere sempre) e che l’Inter torni a credere in se stessa come nel primo tempo di Bologna.

    A Simone Inzaghi non ho nulla da imputare, anzi continuo a riporre una grande fiducia in lui. Non è colpa sua se Handanovic e Bastoni erano infortunati e, per ironia del destino, i gol avversari sono arrivati da una mancanza di Dimarco (sovrastato da Arnautovic di testa) e dal tragicomico inciampo di Radu. L’allenatore ha provato a vincerla e, ripeto, forse alla fine ci sarebbe anche riuscito. Ora ricostruire il circuito interno della fiducia è estremamente dura, ma sono convinto che l’allenatore abbia capacità e materiale umano sufficiente per riprovare a superare il Milan.

    E dire che era sembrato tutto così facile. Dopo tre minuti, l’Inter era in vantaggio grazie ad una rimessa in gioco battuta a destra a beneficio di Perisic. Il quale, tutto spostato dalla parte opposta rispetto alla sua zona di attività, ha scambiato corto con Barella, poi si è inventato un tunnel e infine ha concluso da appena dentro l’area con un sinistro imprendibile. Per 25 minuti il Bologna non ha passato la metacampo ed è stato preso letteralmente a pallate da Dimarco e Lautaro. Il gol del pareggio, ben lungi dall’essere nato per caso, è stato tuttavia propiziato da una folgore improvvisa di Barrow che, per la seconda volta nel giro di dieci minuti, ha cercato Arnautovic in mezzo all’area per il colpo di testa vincente.

    L’Inter sarebbe potuta tornare in vantaggio subito con le iniziative di Dumfries (destra) e Perisic (sinistra), ma Skorupski è apparso sicuro e tempista. Bravo, poco prima della fine del tempo, anche Theate a rinviare una palla pericolosa in area dopo calcio d’angolo. L’Inter ha cominciato la ripresa come aveva finito il primo tempo, addirittura con tre tentativi di Dimarco dalla distanza, mentre da un angolo (54’) Correa di testa ha richiesto l’intervento di Skorupski. A comandare era sempre l’Inter che non avrebbe perso mai senza il sortilegio negativo di Radu. Ma così va il calcio, soprattutto in Italia e ad appena quattro giornate dalla fine. Il Milan è avanti e ha il vantaggio di essere padrone della propria sorte. Era così anche per l’Inter, però la testa l’ha tradita. Prevedo altre frenate. Lo scudetto alla fine andrà non a chi lo merita, ma a chi sbaglia meno. Degno finale di un campionato al ribasso.


    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Bologna – Inter 2-1 (primo tempo 1-1)


    Marcatori: 7’ pt Perisic (I), 28’ pt Arnautovic (B), 37’ st Sansone (B).

    Assist: 7’ pt Barella (I), 28’ pt Barrow (B).

    Bologna (3-5-2): Skorupski; Soumaoro, Medel, Theate; De Silvestri, Svanberg (22’ st Aebisher), Schouten, Soriano (22’ st Dominguez), Hickey; Barrow (32’ st Sansone), Arnautovic (43’ st Orsolini). All. Mihajlovic.

    Inter (3-5-2): Radu; Skriniar, De Vrji, Dimarco (25’ st D’Ambrosio); Dumfries (35’ st Darmian), Barella (18’ st Sanchez), Brozovic, Calhanoglu (35’ st Gagliardini), Perisic; Correa (18’ st Dzeko), Mart inez. All. Inzaghi.

    Arbitro: Doveri di Roma.        

    Ammoniti: 10’ st Arnautovic (B), 11’ st Barella (I), 26’ st Dumfries (I), 34’ st Calhanoglu (I).

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