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  • Senza Pogba la Juve è più debole di 2 mesi fa: Milan e Inter restano lontane

    Senza Pogba la Juve è più debole di 2 mesi fa: Milan e Inter restano lontane

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi

    C’è una Juve con Di Maria, Bremer e Pogba, nuovi acquisti di lusso, e ce n’è una con Pogba infortunato. Solo domani il francese conoscerà il proprio destino, anche se dopo 10 giorni di attesa nemmeno questa è una certezza. Quella che in un primo momento sembrava l’ipotesi peggiore, ovvero l’assenza fino a inizio ottobre, col passare dei giorni e dei consulti è diventata la speranza di Juventus e giocatore, perché permetterebbe al club di aspettarlo senza doverlo subito sostituire sul mercato, e a Pogba di disputare il Mondiale cui evidentemente tiene molto. Che l’infortunio non fosse banale l’abbiamo detto il primo giorno: la rottura del menisco laterale porta con sé un carico di preoccupazioni e complicazioni che hanno suggerito una così lunga attesa, nel tentativo di non sbagliare soluzione.


    Detto questo e precisato che resta ancora un mese di mercato, oggi il gran parlare che s’è fatto attorno alla nuova Juventus – a causa dell’infortunio di Pogba – è appunto soprattutto… un gran parlare. Siamo infatti sicuri che oggi, e ripetiamo oggi, la Juventus sia più forte di quella che il 22 maggio ha chiuso il campionato al quarto posto?

    L’analisi per reparto è molto semplice. In difesa ha perso Chiellini e De Ligt, mentre sono arrivati Gatti e Bremer, che al momento con Bonucci e Rugani (più eventualmente Danilo) compongono il pacchetto centrale. Se c’è stato un miglioramento, lo dirà solo il campo: a occhio non sembrerebbe (soprattutto considerate le condizioni di Bonucci). Delle fasce, meglio non parlare, tanto non serve: quelli erano e quelli sono, con buona pace di chi da anni non vorrebbe più vedere Alex Sandro in bianconero.

    In attacco è arrivato Di Maria, potenzialmente uno che fa la differenza. Partirà forte, giocherà un grande autunno per garantirsi con l’Argentina un Mondiale da protagonista. Ma cosa resterà di lui dopo il Qatar? In quali condizioni tornerà a Torino? Rispetto all’anno scorso, mancano Dybala, Bernardeschi e quasi certamente Morata (difficilissimo riprenderlo). Arriverà ancora un giocatore (un esterno, per aspettare Chiesa), resterà Kean (da vice Vlahovic). È già una Juve più forte rispetto a quella del quarto posto? Non sembrerebbe nemmeno qui, ma forse stavolta è più probabile sbagliarsi. Dipenderà da Di Maria e Vlahovic, chiamato al salto di qualità, dopo il passo da gambero fra Firenze e Torino.

    A centrocampo, Pogba garantirebbe il vero salto in avanti: lui al meglio, come in realtà non si vede da almeno 2 stagioni, cambia una squadra, non un reparto. Ma Pogba non c’è e la Juve resta al momento la somma di tante cifre che non fanno un reparto, assemblate da chi sembra non conoscere le regole del calco e le necessità degli allenatori. Paredes sarebbe un buon collante, ma prima deve uscire Arthur (anche a costo di pagargli parte dello stipendio, purché qualcuno se ne accolli il prestito). A oggi, senza Paredes e con Pogba rotto, la situazione è la stessa della scorsa stagione: pesantemente deficitaria.

    Chi dunque se la sente di dire che in questi due mesi la Juventus ha chiuso il gap con le milanesi? Noi no. Il Milan era più forte e si è rinforzato: De Ketelaere può inserirsi senza ansie in un contesto vincente e già rodato. L’Inter anche, pur con la zoppia della fascia sinistra, dove l’assenza dello stantuffo Perisic rischia di pesare molto. Ma Lukaku in Serie A pesa molto (nessuna ironia per favore) e Asllani e Mkhitaryan allargano e alzano il livello delle rotazioni a centrocampo. Solo se vende – e fa ancora in tempo a farlo – l’Inter può indebolirsi, ma noi stiamo fotografando il quadro di oggi.

    C’è da capire – e la Juve spera di farlo domani – per quanto tempo Allegri dovrà fare a meno di Pogba. L’infortunio del francese è il vero indice del non rafforzamento bianconero: stiamo parlando della stessa Juventus di maggio, per quanto diversa negli uomini, se non di una squadra addirittura più debole. Il club può aspettare Pogba per due mesi, non di più. Se il verdetto del consulto di domani fosse differente, dovrebbe subito bussare a casa Lazio: qualcuno vede una soluzione diversa da Milinkovic Savic?

    @GianniVisnadi
     


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