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  • Serie A, la partenza non è a rischio ma sarà a porte chiuse. I tamponi e le riaperture graduali i prossimi nodi da affrontare

    Serie A, la partenza non è a rischio ma sarà a porte chiuse. I tamponi e le riaperture graduali i prossimi nodi da affrontare

    Mancano circa tre settimane all'inizio del prossimo campionato di Serie A e continua a tenere banco il dibattito sulla conferma o meno della partenza fissata per il 19 settembre a causa del significativo innalzamento del numero dei contagi - anche tra i calciatori - di Covid-19 negli ultimi giorni. Lega, Federcalcio, medici sportivi e rappresentanti delle istituzioni politiche invitano alla massima prudenza, ma al momento non lanciano segnali all'insegna del pessimismo. Piuttosto, sono al lavoro per elaborare un protocollo di sicurezza più "morbido" e meno restrittivo per le società, raccogliendo l'appello delle scorse settimane del numero uno della FIGC Gravina.

    MENO TAMPONI - La prima richiesta inoltrata dal mondo del calcio al Comitato Tecnico-Scientifico è di avere la possibilità di svolgere i tamponi in maniera più dilazionata nel tempo - passando da una frequenza di uno ogni quattro giorni a uno ogni sette - e di poter disporre in futuro di esami meno invasivi per il gruppo. Una risposta è attesa nelle prossime settimane e nel frattempo si attendono riscontri anche da quegli eventi e da quelle riaperture, non necessariamente in ambito sportivo, che saranno il primo vero stress test al rientro delle vacanze. La ripartenza delle lezioni nelle scuole, la ripresa dei campionati dilettantistici e di quelle manifestazioni che si svolgeranno all'interno di un solo territorio regionale (Gran Premio di MotoGP di Misano Adriatico, gli Internazionali d'Italia di tennis a Roma o la Formula 1 al Mugello) - che prevederanno la presenza di un numero contingentato di spettatori - saranno banchi di prova fondamentali.

    PRIME RIAPERTURE - Non sufficienti tuttavia a consentire una riapertura, seppur graduale, degli stadi a partire dalla prima giornata del prossimo campionato. I presidenti di Serie A fanno pressione, De Laurentiis in testa, perché l'assenza di ricavi ha pesato enormemente sui conti dei club nei mesi scorsi e rischia di avere un impatto altrettanto devastante nei prossimi. Ad oggi, è dato sapere che dal prossimo primo settembre, l'ultimo Dpcm equiparerà gli eventi sportivi a quelli legati allo spettacolo, consentendo una presenza di pubblico fino a 1.000 unità all'aperto e 200 nei luoghi chiusi, con la possibilità - in situazioni eccezionali - di ampliarla da parte dei presidenti delle Regioni e col consenso del Cts.

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