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  • Sì al lockdown tosto ma risolutivo, il 'partito gay' più prepotente di Ibra

    Sì al lockdown tosto ma risolutivo, il 'partito gay' più prepotente di Ibra

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Lockdown non fa figli.
    Dicembre 2020, meno 21 per cento di nati rispetto allo stesso periodo del 2019. Nati a Dicembre, concepiti durante il lockdown. E nel 2020 più undici per cento di acquisti di pillola anticoncezionale. E su Google ricerche alla parola gravidanza ai minimi dal 2008, dai mesi del crack Lehman. Lockdown non fa figli, qualcuno aveva pensato il contrario.

    Vaccinazione: ogni settimana di ritardo costa all'Italia 2 miliardi.
    Vaccinazione lenta uguale pesante danno economico, perché più vaccinati uguale meno limiti e interruzioni alle attività economiche. Quanto danno? Lo 0;4 per cento del Pil a livello europeo (stime Allianz). Europa accusa ritardo di cinque settimane, cioè 90 miliardi. Per l'Italia il costo stimato è di due miliardi per ogni settimana di vaccinazione lenta (ora si vaccina al ritmo di 100/150 mila al giorno, non lenta sarebbe a livello 400 mila al giorno).

    Lockdown sondaggio.
    Corriere della Sera-Pagnoncelli, sondaggio con domanda: meglio un lockdown generale, duro e subito, oppure meglio l'attuale sistema di limitazioni che si allargano e restringono, oppure meglio aprire tutto? Secondo sondaggio, meglio lockdown tosto ma risolutivo per il 44 per cento degli intervistati. Meglio continuare come adesso per il 30 per cento. Meglio aprire tutto per il 14 per cento. Da notare il 12 per cento che risponde: non so. Forse tra loro i più saggi, sanno o intuiscono di non sapere.

    Ibra e il partito gay.
    Informano le cronache (in particolare La Repubblica) della pubblica e sdegnata protesta del partito gay contro Ibra a Sanremo. Confesso di non sapere dell'esistenza del partito suddetto. Partito gay? Addirittura partito? Non si aveva notizia finora di questa formazione politica, a prima supposizione sembra un bel po' di millantato credito parlare a nome di tutti i gay e un bel po' pretenzioso definirsi partito. Come che sia, hanno avuto da ridire su quel che Ibra ha detto dal palco di Sanremo. Niente meno che di essere felicemente e totalmente maschio. E i protestari, racconta La Repubblica, ne hanno chiesto conto alla Rai. Hanno sostanzialmente chiesto alla Rai un controllo dei testi, una censura preventiva, magari basata su elenco di parole ed espressioni da vietare previo apposito manuale. La richiesta indignata è figlia della stessa cultura e indignazione con cui si volle la Rai mettesse più di mezzo secolo fa i mutandoni alla gemelle Kessler. Quella del partito gay, o di chi manda messaggi alla stampa sotto questa sigla, non è vigile ansia di rispetto per ogni scelta e identità sessuale, al contrario è pretesa venga reso omaggio ad una e non altra scelta e identità sessuale, la loro. Il che è cosa ben prepotente, prepotente perfino più di Ibra.

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