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  • Signori, il più amato dai tifosi della Lazio su CM: 'L'ennesima dimostrazione dell'affetto che ci lega'

    Signori, il più amato dai tifosi della Lazio su CM: 'L'ennesima dimostrazione dell'affetto che ci lega'

    • Luca Capriotti

    Tre volte capocannonniere con la maglia della Lazio, capitano con la fascia rossa al braccio, il numero 11 sulle spalle: per i tifosi biancocelesti Giuseppe Signori è il più amato della storia ultracentenaria del club. Lo hanno votato nel sondaggio di CM il 24% dei partecipanti, praticamente 1 su 4. Dietro di lui Maestrelli e la Lazio del '74, sul gradino più alto del podio lui, il rigorista iconico dal mancino fulminante.

    Raggiunto da calciomercato.com, Giuseppe Signori ci tiene a mandare un messaggio ai suoi tifosi: "Ringrazio tutte le persone che hanno votato per me, dimostrando per l'ennesima volta l'affetto e la stima reciproca che ci lega da tanti anni, vi voglio bene. Beppe 11".

    Un legamento lungo, complesso, profondo come solo a Roma si può raggiungere. Due episodi su tutti: il primo gol, e la prima volta che la tifoseria scende in piazza per un calciatore della Lazio. Per farlo restare, a tutti i costi.


    L'ESORDIO DI SIGNORI - Giuseppe Signori si presenta con una doppietta ai suoi tifosi, a Marassi contro la Samp di Mancini, Lombardo, in panchina doriana, nel più classico incrocio del destino, il "glaciale" (secondo le parole del servizio Rai dell'epoca) Sven Goran Eriksson, che un giorno conquisterà il secondo Scudetto della storia della Lazio. Beppe Signori comincia così, in coppia con Riedle, supportato da Winter e Doll, in un Marassi strapieno. Il 6 settembre 1992 segna prima di destro, da posizione molto defilata, poi di sinistro un rigore in movimento: il biglietto da visita di quello che diventerà il re del popolo biancoceleste.

    FINIMONDO SIGNORI - I giornali dell'epoca titolarono: "Finimondo Signori". Tutto comincia con l'offerta shock di Tanzi, che molla Roberto Baggio e si fionda su Signori: 25 miliardi di vecchie lire sul tavolo. Cragnotti vuole accettare: "Offerte così non si possono rifiutare", l'annuncio a sorpresa arriva l'11 giugno 1995. Signori è in tournée in Brasile, l'accordo tra gentiluomini con Tanzi è fatto, manca solo la firma. Roma ribolle: il giorno dopo, senza social o Twitter, 4000 tifosi si riversano in strada, raggiungono la sede di Via Novaro. Gridano solo: "E segna sempre lui", il coro dedicato al re del gol. La manifestazione parte la mattina, lanci di monetine, verdure, cartoni di latte Parmalat (di proprietà di Tanzi) spaccati per strada. Tutti dietro ad uno striscione: Signori incoronato. La sera alle 18.30 (nel frattempo Signori in Brasile fa sapere di non saperne niente) Zoff annuncia che Signori viene tolto dal mercato. Un finimondo, per un legame che ha superato tutto. Un filo indistruttibile di affetto e amore lega ancora i tifosi della Lazio a quella fascia da capitano, l'11 sulle spalle, la corona sulla testa e gol nel sinistro. Da quel lontano primo gol al sondaggio di CM,  rincorsa breve, quasi inesistente, da fermo praticamente, poi il mancino esplosivo: segna sempre lui, Beppe Signori, ancora il re. 


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