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  • SOLO INTER, Ganz a CM: 'Io traditore? Ora vi racconto tutta la verità...'

    SOLO INTER, Ganz a CM: 'Io traditore? Ora vi racconto tutta la verità...'

    • Marco Gentile
    Maurizio Ganz, attuale allenatore della Primavera del Varese, ha giocato nell'Inter dal 1995 al 1997 colleziando 68 presenze e 26 reti, era l'idolo dei tifosi nerazzurri fino a quando nel dicembre del 1997 passò al Milan per 1,5 miliardi più l'intero cartellino di Francesco Moriero. Con i nerazzurri si laureò capocannoniere della Coppa Uefa edizione 96-97, mentre con il Diavolo vinse l'incredibile scudetto del 1999, con in panchina Zaccheroni, in rimonta sulla Lazio.

    Per la consueta rubrica SoloInter abbiamo scelto proprio lui considerato, un "traditore" dalla tifoseria nerazzurra che in esclusiva per Calciomercato.com ha voluto raccontare la sua verità sull'accaduto ma ha parlato anche di Moratti, di Thohir di Mazzarri e del suo partner d'attacco Zamorano:

    Buonasera Ganz, le andrebbe di fare un'intervista sull'Inter? "Cavolo, va bene dai ma tanto qualunque cosa dirò non andrà bene (sorride; ndr). La faccio molto volentieri e ci tengo a dire che l'esperienza all'Inter è stata davvero fantastica dal primo all'ultimo giorno".

    Cosa ne pensa dell'Inter di Mazzarri?
    "Io credo che si sia cambiato tanto in questa stagione e ad un certo punto è cambiata anche la proprietà e si è perso un po'l'equilibrio ma credo che Thohir abbia le idee chiare e bisognerà capire su chi punterà già a partire dal tecnico. Mazzarri però sta facendo le cose nella maniera giusta e per valutare al meglio il suo lavoro bisogna guardare tante dinamiche non solo alla classifica"

    L'arrivo di Thohir quindi l'ha visto come una cosa positiva?
    "L'Inter vera la vedremo l'anno prossimo e Thohir farà una squadra all'altezza per poter competere per il campionato da subito. Quando c'è un cambio di proprietà c'è un momento di riflessione e di assestamento e questo è molto imporante per pianificare bene il futuro".

    Il suo rapporto e il suo pensiero su Massimo Moratti?
    "Un ottimo rapporto, io sono stato il primo acquisto dell'era Moratti e sono orgoglioso che l'Inter abbia pensato a me che arrivavo dall'Atalanta. Lui è stato un papà per tutti i giocatori, un presidente atipico perchè gli altri erano più distaccati, per lui l'Inter era come una famiglia e noi di riflesso tutti suoi figli. Se penso all'Inter mi viene in mente Moratti non Thohir... Io comunque ci tengo a ribadire che ho sputato sangue per l'Inter dal primo all'ultimo giorno. 

    Quanti acquisti servono ai nerazzurri per tornare subito competitivi nella prossima stagione?
    "Credo che ci siano da acquistare tre o quattro giocatori, un difensore, due centrocampisti, una punta e se si riesce qualcosa sugli esterni. Io credo che l'Inter non sia da rifondare, anzi ha una buona squadra".

    Mazzarri vede poco i giovani come Kovacic, lei lo farebbe giocare titolare?
    "Certo che lo farei giocare e merita fiducia, è un grandissimo talento da salvaguardare e non va buttato allo sbaraglio ma ci deve mettere anche del suo per emergere. Io capisco che ci siano dei momenti in cui per fare risultato ti servono i giocatori esperti e lui ha ancora da maturare, ma sul valore non si discute. Ci sono tante dinamiche in ballo. Ad esempio se oggi inserisci un giocatore della Primavera della Juve in prima squadra ci sono ottime probabilità che esploda, c'è la fiducia, tutto gira bene, è tutta questione di dinamiche".

    Riavvolgiamo il nastro e torniamo a quando venne ceduto dall'Inter al Milan in cambio di Moriero più un conguaglio, ci racconta bene come andò la trattativa?
    "Ci ha guadagnato l'Inter, (ride; ndr) Moriero ha fatto una stagione fantastica e ha giocato un Mondiale da titolare, io ho faticato all'inizio nel Milan di Capello. Io sono sempre stato centravanti e pensavo di potermi giocare molte più chance in quella stagione perchè l'anno prima avevo fatto 20 gol fra tutte le competizioni, ma poi è arrivato Ronaldo e con Simoni giocavo esterno a destra e quel punto vedevo che venivano impiegati altri calciatori al mio posto in attacco e allora decisi che volevo andare via perchè non avevo troppo spazio. Sarei stato un pazzo a pensare di giocare al posto di Ronaldo ma avrei potuto giocare con lui, io sarei rimasto all'Inter per molti anni e avrei segnato altri gol per i nerazzurri ma è andata in un'altra maniera. In quel momento mi cercavano il Lecce e il Milan e scelsi i rossoneri...avessi scelto il Lecce sarei andato via fra gli applausi, lo capisco ma sono stato un professionista, non ho tradito nessuno".

    Per il popolo nerazzuro era un idolo ma dopo quel tradimento l'hanno depennata dai loro cuori. Forse per l'esultanza in quel derby...Si sente di dire qualcosa al pubblico dell'Inter?
    "Forse è stata l'esultanza, ma dovevo presentarmi bene al Milan ci fu il derby e riuscii a segnare, ed esultai molto come però feci quando vestivo la maglia nerazzurra contro il Milan quando segnai di testa e provocai il rigore che segnò Ronaldo, questo però fa comodo scordarlo troppo in fretta". 

    Il compagno più forte con il quale ha giocato all'Inter dopo Ronaldo?
    "Il partner più importante della carriera è sicuramente Ivan Zamorano. Eravamo amici in campo e fuori e quindi si vedeva e si notava. Non c'è mai feeling fra gli attaccanti, stile Pippo e Del Piero, ma con lui ho avuto un rapporto speciale".

    L'Inter arriverà in Europa League?
    "Ci sono ancora tante partite e il Milan è imprevedibile nel bene nel male, poi ci sono Parma e Atalanta e verona e bisogna fare attenzione a queste squadre, io spero che l'Atalanta riesca a conquistare un posto in Europa. Parlo un po' col cuore perchè ho giocato lì tanti anni ed è una società che merita la un traguardo importante".

    L'Inter arriverà davanti al Milan?
    "Io credo che in questo momento solo l'Inter può farsi rimontare dal Milan, sette punti di vantaggio sono tanti, c'è anche il derby di mezzo ma credo che se i nerazzurri faranno le cose come si deve arriveranno davanti al Milan, che poi detto sinceramente non cambierebbe poi molto la sostanza".

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