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  • Sordo a CM: 'Grande Toro in Europa! Capisco chi andrà via come Cerci e Immobile'

    Sordo a CM: 'Grande Toro in Europa! Capisco chi andrà via come Cerci e Immobile'

    • Alessandro Salvatico
    Il Toro va avanti in Europa, dopo la clamorosa e splendida eliminazione dell'Athletic Bilbao. Avanti, come un tempo era norma, ma come non accadeva in realtà da 20 anni. Ma mentre la tifoseria si gode con gioia il momento, contemporaneamente inizia a guardare con un po' di apprensione al futuro: i gioielli della squadra, su tutti il richiestissimo Darmian, cambieranno maglia a giugno? E siamo poi certi che andare via sarebbe la scelta migliore per essi stessi? Ne parliamo con un protagonista del Torino di allora, che poi optò per il cosiddetto “grande club”. E chissà se oggi ripercorrerebbe i medesimi passi. 
     
    Gianluca Sordo, se ne andò dalla città della Mole dopo aver sfiorato la Coppa Uefa, ma ci era arrivato appena 14enne. 
    "Sì, e nelle giovanili vincevamo trofei a iosa; eravamo il settore migliore d'Italia, non lo dico io bensì è cosa nota; crebbi con grandi campioni e grandi maestri". 

    E così il publico si affezionò a lei immediatamente, come sempre accade a Torino con i frutti del vivaio. Lei si legò a un compagno in particolare. 
    "A Gigi Lentini, certo, eravamo molto amici, saremmo poi andati insieme al Milan. Lui però era la stella, io solo un gregario". 

    Già, la stella, ma a portare il Toro a due centimetri da quello che sarebbe stato l'unico alloro europeo della sua storia fu lei...
    "Già, quella traversa la sento ancora vibrare. Non nego di averla sognata più volte, la notte. Il problema fu che colpii la palla troppo bene: non la beccavo quasi mai, in maniera così perfetta! (ride, ndr). L'avessi presa un po' più sporca, un po' meno forte, sarebbe finita dentro. E sarebbe finita pure la partita, visto che era agli sgoccioli. E invece... Come disse mister Mondonico a fine gara, è la storia del Toro ad essere così, non c'è niente da fare". 

    Oggi i granata avanzano in Europa, ma in pochi se l'aspettavano: era fra quelli? 
    "Onestamente no, mi ha stupito, e mi ha fatto molto piacere, visto l'affetto che continuo a provare per quei colori". 

    Differenze fra questa squadra e quella di allora ce ne sono comunque parecchie, sotto l'aspetto tecnico...
    "Credo di potermi permettere di dire che quella era più attrezzata tecnicamente... Questo non va a demerito di chi sta giocando oggi, anzi semmai al contrario! Ma è un fatto che ci fossero giocatori che oggi è difficile trovare non solo nel Toro, ma proprio in Italia, e penso a Scifo, a Martin Vazquez, a Casagrande, Fusi, Policano, lo stesso Gigi Lentini, tutti, dovrei dirli tutti".

    Poi, Lentini e lei sceglieste di accettare la proposta del Milan. La ricca proposta del Milan.
    "Sì, credetemi se dico che fu dolorosa e combattuta".

    Un po' come, lo scorso anno, da queste stesse parti fecero Cerci e Immobile; col senno di poi, hanno sbagliato? E voi, avete sbagliato? In particolare Sordo in rossonero non trovò spazio; se le avessero detto, al momento della firma, che solo cinque anni dopo avrebbe faticato a trovare spazio - con il dovuto rispetto - nel Montevarchi?
    "Eh, chiaramente i rimpianti negli anni si accumulano, ma nemmeno con il tempo è sempre chiaro capire se si è sbagliato o se non poteva andare diversamente da com'è andata, o se magari poteva andare peggio. Di certo io non biasimo Cerci e Immobile, davanti a certe offerte è umanamente difficile dire di no". 

    Specie se si è giovani?
    "Certo, specie se si è giovani. E non è solo questione di uno stipendio triplo rispetto a quel che credevi, è che hai la possibilità di giocare per vincere dei trofei, in stadi e centri sportivi grandi e belli, con i riflettori addosso. Poi sta a te esserne all'altezza. E magari non ci si riesce. Però non si può rifiutare di provarci, mi sento di dirlo, tanto per me e noi quanto per i ragazzi di oggi". 
     

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