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  • Space X Falcon 9: il razzo di Elon Musk è nello spazio

    Space X Falcon 9: il razzo di Elon Musk è nello spazio

    • Gabriele Sabatini
      Gabriele Sabatini
    E’ partito questa notte dopo le 2 ora italiana, dalla base americana del Kennedy Space Center, il razzo Space X Falcon 9 di Elon Musk.

    Il lancio del razzo segna definitivamente l’avvio del turismo spaziale. A bordo dell’astronave infatti sono presenti quattro civili privati, che resteranno per tre giorni nello spazio in orbita attorno alla Terra, ad una distanza da essa di oltre 500 km.
    Il lancio non ha fatto registrare imprevisti. La navicella Crew Dragon con a bordo i quattro civili si è staccata dal razzo Falcon 9, che l’aveva portata in orbita, solo dodici minuti dopo il decollo.

    La capsula Crew Dragon non ospita alcun astronauta, rendendo questo viaggio spaziale unico e mai tentato prima.

    A far parte della missione sono infatti l’imprenditore e finanziatore della spedizione Jared Isaacman, il medico Hayley Arceneaux, guarito da tumore e portatore di protesi, la divulgatrice Sian Proctor e l’ingegnere Chris Sembroski.

    La capsula che li ospita rientrerà nell’atmosfera terrestre circa tre giorni dopo il momento del decollo. Il punto in cui questo avverrà non è ancora certo e molto dipenderà dalle condizioni metereologiche.

    Il viaggio si inserisce all’interno della missione Inspiration4 dedicata al turismo spaziale, che già aveva fatto parlare di sé con i voli di Richard Branson, l’11 luglio, e di Jeff Bezos, il 20 luglio scorso. Unica differenza per il viaggio odierno è l’assenza a bordo di astronauti, coronamento del sogno di Elon Musk di dare avvio ad attività turistica nello spazio per i civili.

    I quattro privati attualmente in orbita potranno godere di un'incredibile vista grazie alla cupola panoramica presente nella navicella.

    La quota di 575 km dalla Terra permette un’ampia visuale del pianeta, maggiore anche di quella, già incredibile, che si può osservare dall’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale in orbita ad una quota minore.

    La missione verrà dunque ricordata come il primo volo spaziale senza professionisti, aprendo la possibilità a tutti coloro che possano permetterselo di accedere a questo ambiente così affascinante. Una missione doppiamente importante perché ideata anche per raccogliere fondi a favore del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis.

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