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  • Spalletti e Totti, la resa dei deboli: cercano alibi per Inter e Roma

    Spalletti e Totti, la resa dei deboli: cercano alibi per Inter e Roma

    • Stefano Agresti
    Spalletti e Totti non si amano, anzi si rimangono vicendevolmente sulle scatole. Diciamo pure che non si sopportano, benché Luciano abbia cercato più volte di riallacciare i rapporti rendendoli almeno cordiali: tentativi che Francesco ha lasciato cadere, in qualche caso fragorosamente. Eppure in questi giorni i due si sono riuniti, schierandosi dalla stessa parte. Chi è riuscito in questa impresa? La Juve.

    Spalletti, dopo avere pubblicamente dichiarato che la sua Inter avrebbe provato a infastidire la Juve nella corsa allo scudetto (quasi un dovere se indossi la maglia nerazzurra), alle prime difficoltà si è tirato indietro: non ho mai detto una scempiaggine del genere, noi non siamo l'anti nessuno. Totti è stato ancora più dimesso: "La Juve fa un campionato, noi un altro: lottiamo per rimanere tra la seconda e la quarta posizione".

    Una resa. Doppia. E anche triste: come puoi alzare bandiera bianca senza nemmeno provarci? La verità è che l'allenatore dell'Inter e il dirigente della Roma hanno messo le mani avanti: se non vinceremo lo scudetto, nessuno potrà dirci che abbiamo fallito. Cercano alibi, insomma. 

    Tra l'altro nessuno chiede loro di lanciare proclami assurdi o immotivati guanti di sfida alla Juve, che è - lo sappiamo tutti - la migliore. E' però auspicabile che non si abbia paura ad assumersi le responsabilità che spettano a Inter e Roma: loro sono fortissimi, noi cerchiamo di ottenere il massimo, vediamo cosa succede durante la stagione, abbiamo l'obbligo di crederci. Un discorso equilibrato e vero, insomma, nient'altro.

    Anche perché la storia del calcio e dello sport è piena di pronostici - anche più netti di questo - ribaltati dal campo. L'esempio potrebbe essere non solo il leggendario Leicester, decisamente più lontano dal vertice a inizio campionato rispetto a questa Inter e a questa Roma, ma anche semplicemente l'Atletico Madrid campione di Spagna alla faccia di Real e Barcellona oppure il Monaco re in Francia contro il mega-Psg.

    E allora perché cercare giustificazioni in anticipo, mostrandosi insicuri e deboli anche dal punto di vista morale? Che indicazione possono ricevere i calciatori nerazzurri e giallorossi da due personalità così forti e importanti le quali si tirano indietro prima di cominciare? 

    Adesso Spalletti e Totti, se si incontreranno, potranno serenamente prendere un caffè assieme. Per raccontarsi quanto è forte la Juve.

    @steagresti

     

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