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  • Spalmania: profondo (giallo)rosso, ma la colpa è del pessimo mercato estivo

    Spalmania: profondo (giallo)rosso, ma la colpa è del pessimo mercato estivo

    • Andrea Robertazzi
    Un’altra prestazione sconcertante. Un’altra sconfitta in uno scontro diretto contro un avversario ostico ma non impossibile come il Lecce, uscito dal Mazza con tre punti e tre gol rifilati agli uomini di SempliciZ. Un’altra giornata estremamente storta in una stagione partita nel peggior modo possibile. La zona retrocessione è ampiamente meritata per quello che la Spal ha mostrato nelle prime tre giornate di campionato e per quello che è stato fatto in estate sul mercato, con la squadra che è stata ampiamente indebolita dalle pesanti cessioni mai compensate da acquisti di pari livello.

    Agli uomini di Semplici manca cattiveria e compattezza, oltre alla brillantezza mostrata un anno fa sotto il profilo del gioco. Lo stesso tecnico, grande protagonista la stagione scorsa, non sta riuscendo a trovare il bandolo della matassa e continua a battere una strada evidentemente fuori portata. Questo 3-5-2 è difficile da sostenere senza gli uomini chiave sulle fasce e con un centrocampo che appare decisamente appannato dal punto di vista fisico. Ecco perché diventa fondamentale avere l’elasticità per cambiare in corsa e trovare al più presto una soluzione agli evidentissimi problemi tecnici e tattici messi in mostra dalla squadra.

    I pessimi di risultati di inizio stagione, in ogni caso, non sono una vera sorpresa per chi ha avuto la freddezza di analizzare con occhio critico il mercato. Tanti cambiamenti, pochi in positivo, non sono mai un bene per alcuna squadra, figurarsi per una realtà come quella spallina che basava la propria forza su meccanismi e giocate di alcune colonne della squadra. Come più volte detto su queste pagine, ora si rende necessario un cambio radicale di atteggiamento: la Spal deve accettare i propri limiti e iniziare a giocare per quel che è, una provinciale. Ripartenze, aggressività, grinta e gioco sporco. Il meraviglioso quadretto di squadra di un anno fa non esiste più, ora gli occhi devono essere puntati su un unico obiettivo da raggiungere ad ogni costo: la salvezza.

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