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  • Spezia, le pagelle di CM: Galabinov è un martire ma la statua la merita Vignali

    Spezia, le pagelle di CM: Galabinov è un martire ma la statua la merita Vignali

    • Marco Tripodi
    SPEZIA-FROSINONE 0-1
     
    Scuffet 7: 
    reattivo sia sul fuoco nemico, vedi botte di Beghetto e Rohden, che su quello amico, lo sciagurato retropassaggio di Ricci a metà primo tempo. Senza colpe quando sempre Rohden gli spunta davanti timbrando il vantaggio giallazzurro. Dà comunque tranquillità ai compagni anche con un paio di uscite alte provvidenziali.
     
    Ferrer 5: spesso in affanno quando Beghetto e Rohden lo prendono in mezzo spingendo alternativamente sulla sua corsia. Non va meglio nelle poche occasioni in cui prova a spingere. Anello debole della catena spezzina.
    (dal 43’ st Vignali 8: contribuisce a tenere in piedi il fortino ligure nell’assalto finale degli apache ciociari. All'ultimo minuto toglie dalla testa di Citro una palla che doveva soltanto essere soffiata in porta. Salvataggio storico).
     
    Erlic 6,5: duello tutto muscoli e centimetri con il serbo-americano Novakovich dal quale esce nettamente vincitore. Lui sì che già pronto per la Serie A.
     
    Terzi 5,5: baluardo difficilmente valicabile dai pur temibili avanti ciociari si fa sorprendere come il resto dei compagni dall’imbucata di Rohden.
     
    Vitale 6,5: dalla sua parte il Frosinone spinge raramente. Ciò non significa che trascorra una serata di relax. Anzi se i ciocari a sinistra creano poco è anche per merito del suo grande lavoro.
     
    Bartolomei 6: qualche errore di troppo in fase di impostazione nel complesso di una gara di lotta e sacrificio.
     
    M. Ricci 5,5: confuso ai limiti dell’autolesionismo quando passa una palla sanguinosa a Scuffet che il portiere scalcia in qualche modo. Un episodio che non rimane isolato nell’economia di una gara che lo vede sempre nel mezzo nel gioco ma troppo spesso autore di giocate ad alto rischio.
     
    Maggiore 6,5: il simbolo dello Spezia è lui che qui ci è nato, ci è cresciuto e gli spalti del Picco li ha vissuti come una seconda casa. Si conferma profeta in patria non facendosi travolgere dall’emozione di trovarsi a tu per tu con la storia. Maggiore di nome e di fatto.
    (dal 33’ st Mora 6,5: dentro per arginare l’avanzata frusinate, si cala subito nella parte mostrando la grinta ma anche la lucidità necessaria in un appuntamento come questo).
     
    Nzola 5: ha una buona occasione alla mezzora ma si fa recuperare dalla guardia del corpo Krajnc. Sembra riaccendersi dopo il riposo ma le sue fiammate si esauriscono presto.
    (dal 43’ st Di Gaudio SV)
     
    Galabinov 6,5: fa la boa là davanti, lavorando più per la squadra che per sè. Si sacrifica come un martire, mettendosi esclusivamente a disposizione della causa comune. Sfiora il palo ad un soffio dal riposo creando il primo e unico pericolo alla porta di Bardi.
     
    Gyasi 5,5: uomo-gara all’andata, e per estensione uomo-promozione dello Spezia, il ghanese appare il più in palla dei suoi ma Brighenti non gli dà l’opportunità di dimostrarlo.
    (dal 28’ st Mastinu 6: contribuisce ad alleggerire la pressione del Frosinone)
     
    All. V. Italiano 8: completa il capolavoro iniziato esattamente un anno fa portando le aquile laddove non avevano mai osato spingersi prima d’ora in oltre cent’anni di storia. Il voto è alla stagione. Ma è anche la ricompensa per una serata vissuta costantemente con le coronarie a rischio.
     

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