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  • Speziamania: la poesia di Italiano

    Speziamania: la poesia di Italiano

    • Gianni Salis
    Estasi. Dominio assoluto. Monologo esaltante. Per questo Spezia si sprecano gli aggettivi e le iperboli, ad onor del vero meritati. Nel rotondo successo di Benevento si è vista infatti una sola squadra in campo che ha annichilito sotto ogni profilo gli uomini di Pippo Inzaghi.

    Quello ligure è un gruppo che, a dispetto delle numerose assenze, di una preparazione iniziata in ritardo di 20 giorni rispetto a tutti gli altri e di un progetto tecnico ancora in fase di assemblaggio, continua a stupire, senza fuoriclasse in campo, ma avendone almeno uno al momento seduto in panchina: Vincenzo Italiano.

    Una squadra, quella bianca, che ha proposto senza timore, concedendo poco e forte di una supremazia territoriale e di una presenza mentale a dir poco imbarazzanti. Certo, il Benevento non è nessuna delle grandi del campionato, e come le Aquile liguri l’obiettivo resta il medesimo: quello della salvezza. Ma lo Spezia ha eseguito il proprio monologo senza tentennamenti e che va ben al di là del 3-0, conquistando tre punti pesantissimi figli della prestazione e dunque di una filosofia di gioco ben precisa.

    Quattro trasferte e sette punti all’attivo ma potevano essere per lo meno nove (vittoria svanita a Parma al 93°), in attesa di riappropriarsi della propria casa, del vecchio Picco, perché giocare di fatto sempre in trasferta non è semplice per nessuno: figuriamoci per una matricola data già per spacciata.
     

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