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  • Speziamania: serve ben altro dalla panchina.

    Speziamania: serve ben altro dalla panchina.

    • Gianni Salis
    “Abbiamo dominato la partita e perdere sarebbe stato ingiusto”. Sì, sì, avete letto bene. Al che dalla sala stampa ci siamo alzati e ne siamo usciti perché non avrebbe avuto senso replicare. D’altronde il rigore in movimento a porta semi spalancata ciabattato da Bastoni dopo solo un paio di giri di lancette, poi in successione il gol di Gyasi, il raddoppio di Nzola, l’occasione in contropiede di Nzola davanti a Sportiello su cui si è immolato Palomino: tutto questo solo nel primo tempo. Ma lui ha dominato la partita ed anzi, ha “fatto meglio nel primo tempo per geometrie di gioco e lucidità”. Il che ci può sicuramente stare, ma l’obiettivo di tutte le squadre, comprese quelle dei tornei amatoriali, è quello di creare occasioni da gol e buttarla dentro. Tutto il resto è fuffa.
    Nella ripresa invece la rete annullata ad Ampadu per centimetri di fuorigioco di Gyasi, ed ancora Ampadu di poco alto a Sportiello battuto, altre tre situazioni in area con Gyasi, Nzola ed Holm che arrivano ad un passo dal 3-0. Ma lui ha dominato la partita, con lanci lunghi su Hojlund il cui strapotere fisico, tecnico ed atletico, quello sì ha fatto la differenza.
    Cosa vuoi replicare a chi per differenza qualitativa messa in campo dal 1° minuto, per non parlare di chi è subentrato, questa gara avrebbe dovuto fumarsela?. Mentre l’avversario perdeva dopo un quarto d’ora il portiere di riserva, visto che il titolare è ancora ai box, dovendo così far esordire il terzo, e poi l’unico ariete a disposizione che da solo aveva messo in ambasce buona parte del reparto difensivo neroazzurro. Ma di cosa stiamo parlando….
     
     
    L’approccio di chi entra in campo. Kovalenko e Maldini devono capire, anzi, avrebbero già dovuto capire, che non si può giocare come se si fosse davanti alla playstation. Hanno qualità tecniche da vendere, ma da sole, se non si è dei fuoriclasse, non bastano più. Ai recenti mondiali, si son fior di giocatori, Messi in primis, che rinculavano a dar man forte e far ripartire la squadra. Ecco, cari Viktor e Daniel, serve ben altro, serve la ‘cazzimma’, serve quello spirito guerriero che tutti i loro compagni hanno profuso per 100 minuti. Peccato, perché per l’ucraino ed il figlio di Paolo la chance di ieri è stata gettata alle ortiche. Ce ne saranno altre?
     
     
    Ora arriva il Lecce. L’ultimo incrocio in coppa Italia a fine dicembre 2021, che segnò il punto più basso dell’era Motta con una prestazione a dir poco imbarazzante che portò al match di Napoli, con Motta praticamente esonerato, gara su cui girò la sua stagione e quella dello Spezia. Una gara i cui due stati d’animo vi giungono in maniera diametralmente opposta: salentini in fiducia dopo aver ribaltato la Lazio mentre lo Spezia indubbiamente si sente frustrato, anche perché  questo Spezia non sa più gestire, con la testa e con le forze fisiche, gli ultimi quarti d’ora di gara e soprattutto gli ultimi minuti. Milan, Fiorentina e Atalanta: 4 punti gettati al vento a ridosso se non oltre il 90°. E per una squadra che si deve salvare è inconcepibile.
     

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