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  • Talk Juve. Cabrini a CM: 'Con Platini sulla moviola. De Ceglie arma in più'

    Talk Juve. Cabrini a CM: 'Con Platini sulla moviola. De Ceglie arma in più'

    • Gianluca Minchiotti

     

    Antonio Cabrini non ha bisogno di presentazioni, basta ricordare il suo palmares con la maglia della Juventus fra il 1976 e il 1989: sei scudetti, due Coppa Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea. Ai microfoni di Calciomercato.com, Cabrini, campione del mondo con l'Italia nel 1982 e attuale opinionista per la Rai, fa il punto sul momento dei bianconeri. 
     
    In casa Juve l'argomento della settimana è stato il 'silenzio stampa' deciso dopo il match con il Genoa. Come valuta questa decisione?
    "Non so se hanno fatto bene, è una scelta presa da tutto l'ambiente, presidente, dirigenza, allenatore e squadra. Credo che la motivazione sia comunque quella di stemperare le polemiche, con una 'pausa di riflessione', come l'ha definita Agnelli".
     
    Oltre al 'silenzio stampa', c'è anche il 'silenzio del gol' da parte degli attaccanti bianconeri: in attacco manca la qualità o il gioco di Conte costringe le punte a sacrificarsi troppo per la squadra, con la conseguenza che poi pagano dazio in zona gol?
    "Il gioco della Juventus è molto dispendioso, è questo lo riconosce anche anche Conte. E' normale che in un momento di calo fisico venga a mancare anche un po' di lucidità. Quando tutti sono a mille la Juve funziona, altrimenti fa un po' di fatica. Nella squadra comunque hanno segnato un po' tutti, e questo è comunque un dato positivo".
     
    Non c'è dubbio però che in attacco manchi un top player: è questo l'acquisto principale da fare per la prossima stagione? 
    "Prima di pensare all'anno prossimo penserei ancora a quest'anno, domenica per domenica. Il Milan è a 4 punti, ma dietro ci sono altre squadre, specialmente il Napoli, che fanno sul serio".
     
    Parliamo di moduli: per questa Juve è meglio il 4-3-3 o il 3-5-2?
    "Non è questione di moduli, ma di uomini. Sono i moduli che si devono adattare alle caratteristiche, alle qualità e allo stato di forma dei calciatori, e non viceversa".
     
    Da grandissimo terzino sinistro quale lei è stato, come valuta De Ceglie? 
    "Quando ha giocato ha sempre dato il suo apporto. Se viene sfruttato adeguatamente, può diventare un'arma importante. Però, come tutti, anche De Ceglie deve essere impiegato con continuità per poter dare il suo contributo".
     
    C'è qualcuno nella Juve attuale che avrebbe potuto giocare nella sua?
    "Sono epoche troppo diverse, il calcio è troppo cambiato da allora".
     
    Dalla sua epoca ad oggi, quali sono stati secondo lei i tre più grandi giocatori della Juventus? 
    "Direi Platini, Scirea e Del Piero. Il mio podio è questo".
     
    A proposito di Platini: dopo il gol fantasma di Muntari in Milan-Juve, il presidente dell'Uefa ed ex Pallone d'Oro juventino si è dichiarato ancora contro l'utilizzo della tecnologia in campo, come ausilio per le decisioni arbitrali. Lei come la pensa?
    "Sono d'accordo con Michel. Per i gol fantasma, credo che due uomini dietro alle porte siano sufficienti. Devono controllare uno spazio lungo sette metri, credo che possano farlo. Per il resto, il calcio ha sempre convissuto con gli errori arbitrali e sempre lo farà. La moviola in campo per il fuorigioco o per i rigori, ad esempio, snaturerebbe completamente il gioco, lo spezzetterebbe, rendendolo più simile alla dama o agli scacchi che al calcio".
     
    Nel giorno della sua visita allo Juventus Stadium, Platini ha anche detto che la Juventus vincerà questo scudetto. Secondo lei Michel ci crede davvero o ha parlato da tifoso?
    "Penso che ci creda, anche da tifoso ovviamente. Un mese fa, dopo la vittoria della Juve in casa del Milan in Coppa Italia, i rapporti di forza sembravano diversi, con la Juve in vantaggio. Poi il Milan si è ritrovato e ha superato i bianconeri in classifica. In questo momento i rossoneri sono più concreti e sono i favoriti per il titolo, ma con 4 punti a 11 gare del termine la lotta è ancora aperta". 

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