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  • Talk Juve. Tacconi a CM: 'La Juve ha fame, ma manca ancora l'assetto giusto'

    Talk Juve. Tacconi a CM: 'La Juve ha fame, ma manca ancora l'assetto giusto'

    • Gianluca Minchiotti

    Con la maglia della Juventus ha vinto tutto, fra il 1983 e il 1992: due Scudetti, una Coppa Italia e tutte, ma proprio tutte, le coppe internazionali esistenti in quel periodo: Coppa Campioni, Coppa Intercontinentale, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe e Supercoppa europea.

    Stefano Tacconi è uno che non le manda a dire e che si è sempre contraddistinto per non avere peli sulla lingua. Lo conferma anche in questa intervista a Calciomercato.com, a partire dal suo pensiero sul portiere che veste la maglia numero uno della Juventus, che un tempo fu sua, Gianluigi Buffon.   
     
    Dopo un 2010-11 condizionato dall'operazione alla schiena post Mondiale, Buffon in questa stagione è tornato sui suoi livelli, non trova?
    "L'infortunio non è stato bello. Come portiere preferirei rompermi tibia e perone: in sei mesi sei a posto. Ora è guarito e sta facendo bene, ma è anche cambiato un po' il calcio. Non c'è la frenesia di non dover prendere il gol che c'era una volta. Buffon è bravissimo, ma si arrrabbia quando io dico che come avversari avevo Maradona e Zico, mentre lui in questo campionato così livellato verso il basso ha Acquafresca, con tutto il rispetto per l'attaccante del Bologna... Ok, Gigi ha vinto un Mondiale, ma io ai miei figli racconto di aver parato contro fuoriclasse assoluti, lui cosa racconterà?".
     
    Dal portiere, passiamo all'attacco della Juve. Solo due gol sui nove realizzati dalla squadra, un po' poco...
    "Conte sta cercando l'assetto che vorrebbe, ma non lo ha ancora trovato completamente. L'allenatore comunque è importante e il gruppo lo segue. La difesa, ad esempio, Conte l'ha sistemata e si vede che il gruppo lo segue".
     
    Cosa le piace della Juve di ques'anno?
    "Il gruppo che ha fame. Quando hai fame, devi mangiare. Le altre vanno piano e hanno le coppe, la Juve no. Poi mi piace Pepe. In estate avevo detto a un amico che Pepe quest'anno sarebbe stato importante e lui mi ha riso in faccia. Ora vedo che i fatti mi stanno dando ragione. Pepe è eclettico, sa fare tutto. Attacca, difende, corre, gioca sulle fasce. Per gli equilibri di una squadra un giocatore così è molto importante". 
     
    E cosa le piace meno?
    "Non c'è una cosa che non mi piace".
     
    Conte ha detto che non è ancora tempo di parlare di mercato. Ma gettando già uno sguardo a gennaio, si può già dire dove è necessario intervenire per migliorare la squadra? 
    "Se e cosa sarà necessario fare non si può ancora dire, è presto. Quel che è certo è che di pedine di scambio la Juve ne ha tante. Se fosse necessario, con la rosa ampia che si ritrova, di giocatori da utilizzare sul mercato ne avrebbe. Ma da qua a gennaio ce n'è di tempo. A gennaio ne sapremo di più, la classifica sarà più chiara e la società deciderà se e dove intervenire".
     
    Sabato la Juventus ospita il Genoa, la squadra nella quale lei concluse la sua carriera fra il 1992 e il 1994, in seguito alla fine dell'avventura bianconera. Come vede questo match?
    "Gara insidiosa, come tutte quelle con le medie o medio piccole, che hanno fame di punti. Il Genoa arriva da due sconfittte e un pareggio e cerca punti. La Juve ha il vantaggio dello stadio, che ti tiene veramente all'erta per 95 minuti. Certo, se si vuol competere per lo scudetto, gare come quella di sabato, dopo aver pareggiato a Verona, bisogna vincerle".

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