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  • Terremoto Uefa, Boban si dimette. Frizioni con Ceferin: 'Non ha morale, pensa solo ai propri interessi'

    Terremoto Uefa, Boban si dimette. Frizioni con Ceferin: 'Non ha morale, pensa solo ai propri interessi'

    • Redazione CM
    Uno dei rapporti più duraturi del mondo politico del calcio si è interrotto bruscamente nella mattinata di oggi e dopo una lunga nottata di discussioni e dibattiti. Zvonimir Boban si è dimesso dal board della Uefa di cui era membro ormai da oltre 3 anni per colpa del rapporto che si è incrinato con il presidente Aleksander Ceferin, che da sempre si definisce suo amico, ma che è alle prese con l'ennesima modifica dei regolamenti Uefa mirati solo a tutelare la sua posizione. Un'altra rottura nella cerchia stretta dei suoi "amici" per l'attuale numero uno della federcalcio europea dopo quella ormai celebre di Andrea Agnelli nei giorni del lancio della Superlega.

    CEFERIN VUOLE RICANDIDARSI - Dietro alle dimissioni c'è l'ennesima riscrittura dello statuto della Uefa che Ceferin sta portando avanti per tutelare la sua posizione e per permettergli di ricandidarsi per un quarto mandato. Le ultime modifiche, volute tra l'altro proprio dal presidente per "tutelare il sistema dal malgoverno del passato" (parole sue ndr.) imponevano a chiunque di non potersi ripresentare dopo il terzo mandato. Ceferin oggi sta cercando di cambiare, alla vigilia del nuovo congresso, proprio quella regola così da potersi ricandidare nuovamente per il suo quarto mandato consecutivo.

    LE ACCUSE DI BOBAN - Con una lettera, un comunicato stampa, Boban ha voluto spiegare il motivo dietro alle sue dimissioni irrevocabili: "Ho parlato e discusso con il presidente dell'Uefa riguardo a un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell'Uefa e consentire allo stesso presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione. Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tanto meno io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio Uefa…".

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