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  • Beneventomania: timidi segnali di ripresa, mentre Inzaghi fa sperare nel silenzio stampa

    Beneventomania: timidi segnali di ripresa, mentre Inzaghi fa sperare nel silenzio stampa

    • Massimiliano Mogavero
    Il Benevento inciampa ancora e lo fa in una serata in cui era obiettivamente difficile aspettarsi qualcosa di diverso. Pure nella sfida con il Milan, però, i giallorossi sono rimasti vittime non solo della indiscussa qualità degli avversari, ma anche dei propri errori e dei propri limiti. Perché, così come accaduto sei giorni prima con l'Udinese, anche a San Siro la gara della Strega è stata condizionata dall'approccio morbido alla partita, come dimostra il gol subito dopo appena sei minuti. Rete arrivata dopo un bell'azione manovrata dei rossoneri, bravi ad approfittare di un posizionamento difensivo completamente sbagliato della squadra di Inzaghi. Da lì in poi, il Benevento ha dovuto fare una partita di rincorsa per tentare di riequilibrare il match. Tentativo fallito, ma almeno Viola e compagni sono riusciti a lanciare qualche timido segnale di ripresa

    La formazione giallorossa è sempre rimasta in partita, ha tenuto testa al nemico, mettendolo in difficoltà non appena ne ha avuto l'occasione e al tempo stesso finendo inevitabilmente per prestare il fianco alle ripartenze degli avversari. Certo, le chance fallite dal Milan avrebbero potuto portare a un passivo più pesante se fossero state capitalizzate al meglio dagli uomini di Pioli, ma al di là di ciò, quello che al Benevento interessava era ricavare da una gara dal pronostico chiuso indizi di una ritrovata vitalità ed elementi per ricostruire un minimo di fiducia. E, da questo punto di vista, le attese sono state soddisfatte, perché la Strega ha fatto capire non solo di essere ben lontana dalla resa, ma anche di essere intenzionata a provarle tutte pur di ottenere una sospirata salvezza, e di avere in dotazione mezzi tecnici e caratteriali per rimanere in gioco fino alla fine nella lotta alla permanenza in Serie A. E' chiaro, però, che se contro il Milan ci si è potuti accontentare dei segnali, nel decisivo faccia a faccia di domenica contro il Cagliari, servirà ben altro. Ci sarà bisogno, cioè, di un Benevento reattivo, attento e concentrato, capace non solo di proporsi con coraggio in avanti, ma pure di azzerare, o almeno ridurre, le concessioni al nemico. 

    Nota a margine per Inzaghi e le sue ripetitive dichiarazioni che hanno francamente stancato, a tal punto che più di qualcuno sta iniziando a sperare in un silenzio stampa che duri fino alla fine della stagione. Questo perché da mesi, il tecnico recita un copione già scritto, la pappardella dello scolaretto che deve trovare mille giustificazioni per essersi fatto trovare impreparato all'interrogazione. “Sono soddisfatto – ha dichiarato dopo la quarta sconfitta rimediata nelle ultime cinque partite – perché se fai 14 tiri contro il Milan e Donnaruma si rende protagonista di quattro, cinque interventi importanti vuol dire che la prestazione c’è stata”. Inzaghi ci perdonerà, ma qualcuno dovrà pur dirglielo perché delle 14 conclusioni che ha letto a fine gara sul report del match, solo due sono finite nello specchio della porta. Questo solo per dare una lettura più corretta e per amore della verità. 

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