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  • Torneo delle Regioni: in evidenza Puglia, Umbria, Lazio e Lombardia

    Torneo delle Regioni: in evidenza Puglia, Umbria, Lazio e Lombardia

    Grande spettacolo al Torneo delle Regioni. Sui campi delle province di Roma e Frosinone si avvia a conclusione la 50^ edizione con lo svolgimento delle semifinali di tutte le categorie del calcio a 11 (Juniores, Allievi, Giovanissimi e Calcio in rosa) e con l’assegnazione di entrambi i trofei del futsal. Un successo organizzativo e tecnico-qualitativo che ha mostrato l’ottima salute di cui gode il variegato mondo della Lega Nazionale Dilettanti. Presenti a questa giornata, in rappresentanza del presidente LND Carlo Tavecchio,  il vice presidente Benedetto Piras ed il segretario generale Massimo Ciaccolini. Appena premiati i finalisti del calcio a 5 maschile, Piras ha voluto sottolineare il fair play in campo: “Ho assistito a una bella partita, corretta e leale, agonisticamente valida. Potevano vincere entrambe le squadre, oltre il risultato ho visto in campo la giusta sportività e competitività”. Gli hanno fatto eco le parole di Ciaccolini, concorde nel giudizio positivo sulla qualità delle partite e sull’organizzazione generale: “Le finali del futsal, come tutte le altre gare di semifinale, sono state sfide molto combattute che non hanno tradito le attese, sono state appassionanti, a testimonianza dell’ottimo livello agonistico e organizzativo raggiunto da tutte le discipline della LND”.

    Sul filo di lana le campionesse in carica del Piemonte Valle d’Aosta superano la Lombardia ai tiri di rigore, mentre il Lazio hanno la vita un po’ più agevole nell’avere ragione della Liguria, così si ripresenta la finale del Calcio femminile del 2007. In quella occasione vinsero le laziali, ma oggi è tutta un’altra storia perché le ragazze di De Caroli si presenteranno in campo a Frosinone con lo scudetto cucito sul petto. La semifinale tra i colossi del calcio in rosa, Piemonte Valle d’Aosta e Lombardia, finalmente tornata ai livelli che storicamente le competono in questa categoria, è stata una gara bellissima, vibrante già nei primi minuti in cui le piemontesi, giocando meglio, andavano in vantaggio, costringendo le ragazze lombarde ad una rimonta incredibile e ad uno sforzo psicofisico non indifferente. Nelle piemontesi, a parte la solita Zabellan, sono state degne di nota le prestazioni di Medina, autrice del 2-2, e di Leto, forte giocatrice nel centrocampo di mister De Caroli. Se le lombarde avessero vinto avremmo dovuto raccontare del miracolo tecnico della Cristei, capace di impartire lezioni tattiche alla spina dorsale della propria squadra (Lacchini e Valente), vera sorpresa del match. Ma la lotteria dei rigori ha premiato le campionesse in carica alla quarta finale in 6 edizioni. Lazio-Liguria doveva essere la gara dei due bomber: Elena Angelelli e Francesca Papaleo. Oppure quella dei due playmaker, nonché capitani, Michela Ciucci e Veronica Martini. E' stato, invece, il match dei gregari: Mariana Accoroni e soprattutto Claudia Ciccotti. Su di loro, infatti, il tecnico laziale ha basato la sua tattica anti Liguria, riportando il Lazio in finale dopo quattro lunghissimi anni. Senza togliere alle altre venti in campo, le due biancocelesti hanno condotto una gara perfetta, la prima in marcatura su Papaleo, alla quale non ha fatto toccare un pallone, l'altra con un eurogol da trenta metri, ma soprattutto con una prova superlativa tra le linee, vera chiave di volta per conquistare il match dello “Iorio” di Nemi. Nei Giovanissimi, Lazio-Lombardia è la cronaca di una finale annunciata, saranno le due squadre che hanno meglio impressionato fin qui a contendersi il trofeo della categoria. Sardegna e Marche comunque, e in modi diversi, se la sono giocata fino in fondo. La Lazio ha vinto di misura ma il risultato è fuorviante, i ragazzi di mister Rossi hanno controllato il match con autorità, dopo i primi minuti di equilibrio il Lazio ha preso in mano la partita per non lasciarla più. Il gol decisivo è arrivato solo al 26' della ripresa con un esterno sinistro vincente di De Dominicis. I sardi hanno fatto quello che hanno potuto, il Lazio ha sfiorato il raddoppio rischiando poco o nulla. Decisamente più spettacolare l'altra semifinale, Marche e Lombardia hanno dato vita a un match pirotecnico condito da ben sette gol, ok la Lombardia, bella la rimonta dei marchigiani ma alla fine ha meritato la squadra di mister Peccati che già dopo 28' è andata avanti di due lunghezze con Laborante e Testa. Dopo un minuto la squadra di Palanca ha accorciato con Pierandrei. Berti al 10' del secondo tempo ha rilanciato i suoi, le Marche sospinti da un carattere di ferro hanno pareggiato con le firme di Nazzicomi e del talentino Iovannisci. E' qui che la Lombardia ha sfoderato tutto l'orgoglio e il sangue freddo di cui è dotata andandosi a prendere la posta piena con una girata di Arici. Negli Allievi sarà Lombardia-Abruzzo la finale. Entrambe le squadre hanno sofferto non poco per approdare all'atto finale della competizione, Friuli e Abruzzo infatti sono stati avversari coriacei che hanno combattuto fino al 90' e oltre. Si annuncia avvincente la finale, da una parte gli outsider abruzzesi dall'altra i lombardi detentori del titolo. Che bella gara la semifinale tra Lombardia e Friuli Venezia Giulia, un susseguirsi di emozioni che alla fine ha premiato la tenacia del lombardi autori di una rimonta che ha aperto le porte della finale ai ragazzi di Gazzola. I friulani si sono portati in vantaggio al 28' del primo tempo su rigore trasformato da Bortolotti poi sulle ali dell'entusiasmo i giovani di Zilli hanno sfiorato il raddoppio. La Lombardia dopo lo spavento è entrata nel secondo tempo con un'altra determinazione che ha cozzato però contro l'organizzazione degli avversari ma come spesso succede nel calcio in due minuti la gara è stata scoperchiata. E' Chiappano a stravolgere il destino del match trasformando un rigore al 26' e segnando due minuti dopo il gol del vantaggio con un pallonetto delizioso, inutili gli assalti finali dei friulani, sarà la Lombardia a difendere quel titolo di categoria conquistato nella scorsa edizione. Lazio-Abruzzo ovvero un tempo per squadra, l'undici di Iervese sembrava aver messo una seria ipoteca sul passaggio del turno piazzando due colpi micidiali nel primo tempo con Petalli e Stornelli. Nella ripresa si scatena l'undici di Dagianti che in tre minuti, dal 26' al 29', riagguanta gli avversari con De Palma (su rigore) e Cardella. La Lazio sfiora in più occasioni il vantaggio ma alla fine è costretta ad andare ai rigori che sorridono agli abruzzesi, fatali per i laziali gli errori di Leccese e Cardella. Nella Juniores sarà Veneto-Toscana la finale. Due squadre dai destini diversi, i veneti hanno ben figurato battendo la Liguria in semifinale con un netto 3-1 e rincorrono con foga quel trofeo sfuggito nel 2008 e nella scorsa edizione. La Toscana invece è arrivata in questa finale baciata dalla dea bendata, in questa semifinale battendo ai rigori il Piemonte, ai gironi grazie al suicidio del Trentino ma spesso la fortuna aiuta i coraggiosi. Piemonte-Toscana è partita dai due volti, nel primo tempo sono i ragazzi di Mannelli a mettere i brividi agli avversari, nella ripresa la squadra di Loparco ha sfiorato più volte il colpo vincente. Inevitabili quindi i rigori, Bindi ci mette il manone sul tiro di Tiboni regalando ai suoi la finale e la possibilità di ripetere le vittorie del 2003 e 2005. Nell’altra semifinale il Veneto ha superato una Liguria rimasta in partita fino agli inizi della ripresa poi la squadra di Bodo ha preso il largo con Cazzola e Marchesan. Prima dell’allungo vincente del Veneto la gara ha ballato sull’equilibrio timbrato da Tardiani al 43’ e Monticone su rigore all’8’ della ripresa.

    Nel frattempo, nei palazzetti di Colleferro e Paliano sono stati assegnati i primi titoli italiani della 50^ edizione del Torneo delle Regioni. Nelle due finali di futsal maschile e femminile, si sono sfidate quattro squadre il cui valore si è equivalso per lunghi tratti, solo negli attimi conclusivi la Puglia ha avuto la meglio sul Veneto (2-1) e l’Umbria ha avuto ragione del Lazio (3-2), bissando il successo del 2010. Nel calcio a 5 maschile si sono affrontate due scuole diverse, nord contro sud, due formazioni capaci di dominare in lungo e in largo diverse edizioni del Torneo delle Regioni (1 vittoria per il Veneto prima di questa finale ed 1 vittoria più altre 3 finali per la Puglia negli ultimi 4 anni). Numerosi ottimi giocatori in campo, interpreti della moderna storia del futsal dilettantistico, con qualcosa di più di un contributo brasiliano visto che tra le due squadre erano 4 i giocatori verde-oro sul parquet (più l’argentino Abdala). Alla fine, la firma del successo pugliese, per la gioia irrefrenabile del presidente del Comitato Regionale Vito Tisci esultante in tribuna, è quella di Cainan De Matos, autore della doppietta decisiva. Due reti in fotocopia che hanno avuto però due assist-man diversi, ma altrettanto bravi: Abdala e Lacasella. Con questo successo i pugliesi tornano sul gradino più alto del podio dopo la vittoria sulla Campania nella finale dell’unica edizione biennale del Torneo delle Regioni 2006/2007. Dalle mani del vicepresidente LND Benedetto Piras e da quelle del presidente della Divisione Calcio a 5 Fabrizio Tonelli hanno ricevuto il trofeo anche le ragazze umbre che hanno superato ancora una volta il Lazio nella ripetizione della finale dello scorso anno. Il risultato premia forse oltremodo la squadra di mister Arcaleni, che si affida alla classe delle sue brasiliane ed alle parate decisive della Brugnoni, brava ad opporsi ripetutamente alle conclusioni delle giocatrici laziali. Il Lazio ha infatti mostrato un gioco più fluido e corale con mister Caprari che, rispetto al consueto, ha alternato con maggiore frequenza i cambi per cercare di mantenere alti i ritmi della gara. Il tecnico Arcaleni invece, davanti agli occhi attenti del presidente del Comitato Regionale Luigi Repace, ha schierato per tutta la partita lo stesso quintetto con il portiere Brugnoni, capitan Carnevali e le italo brasiliane Bisognin, Tolotti e Pinto Dias. Se da una parte questa scelta ha permesso al CT umbro di sfruttare le doti tecniche e la maggiore esperienza delle sue giocatrici, dall’altra ha però permesso al Lazio di mantenere costantemente in mano i ritmi e la gestione della partita, soprattutto nella ripresa quando l’Umbria ha accusato un inevitabile calo fisico. Ma alla fine la qualità delle ragazze umbre ed un po’ sfortuna di quelle laziali ha deciso l’incontro in favore delle due volte campionesse d’Italia.

     

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    Finale Calcio a 5 maschile

     

    VENETO-PUGLIA             1-2

     

    Veneto: Comarel, Boso, Marcante, Bordignon, Mazzon, Cavalieri, Gallina, Mecenero, Vidoto, Rocha, Gonzato, Piazzon. All. Lovo.

    Puglia: De Carlo, Solidoro, Andriani, Cesano, Tancredi, Albanese, Lacasella, Abdala, De Matos, Sciangalepore, Piazzolla, Gelsomino. All.: Pannarale.

    Arbitri: Pisani di Aprilia e Pennacchi di Albano Laziale.

    Marcatori: 8’ st Bordignon (V), 26’ e 30’ st De Matos (P).

    Note: Ammonito: Gelsomino (P), Tancredi (P), Marcante (V).Calci d’angolo 9-7.

     

    Suonano le note dell’inno nazionale, ma non c’è tempo per commuoversi, inizia la gara con una conclusione pericolosa di Piazzolla che, da solo davanti all’estremo difensore avversario, calcia di poco a lato. La Puglia schiera tra i pali dal 1’ Gelsomino e  torna in panchina l’eroe della semifinale, quel De Carlo che è stato in grado di parare due rigori contro il Piemonte Valle d’Aosta decisivi per il passaggio del turno. Per il resto mister Pannarale si affida al collaudato organico composto da Solidoro, De Matos, Piazzolla e bomber Abdala. Il Veneto risponde con il quintetto composto da Comarella in porta, Boso, Marcante, Bordignon e Cavalieri in movimento. La reazione del team allenato da Lovo non si fa attendere ed arriva al 6’ con Vidoto che, non trovando spazi buoni per attaccare la retroguardia pugliese, tenta il tiro da centrocampo sul quale si oppone Gelsomino con i piedi. Sulla respinta si avventa Cavalieri che prova anche lui, ma il portiere della Puglia è sempre attento e in tuffo devia in angolo. La pressione veneta si fa più intensa e al 12’ Gelsomino è costretto ad uscire in scivolata fuori dall’area per interrompere l’azione del solito scatenato brasiliano Cavalieri. Nonostante la punizione non porti conseguenze, questo intervento gli costa il cartellino giallo. Sul capovolgimento di fronte Albanese offre in velocità un pallone invitante per Abdala che in spaccata sfiora il palo. Al 18’ ancora sugli scudi il portiere pugliese con un intervento miracoloso che impedisce alla palla calciata da Gallina di entrare in rete. L’equilibrio nel risultato rispecchia anche il numero delle occasioni da gol procurate: al 23’ è il turno di Abdala che calcia a botta sicura ma sulla traiettoria del pallone trova uno splendido Comarella in uscita bassa che riesce a deviare. Nella ripresa parte di slancio il Veneto che con Vidoto colpisce il palo alla destra di Gelsomino dopo solo 50’’. L’eccessivo tatticismo lascia spazio ad un ancora maggiore intensità e le squadre sembrano riuscire a giocare di più. Al 2’ ancora Veneto con capitan Bordignon che calcia potente ma il portiere avversario riesce a metterci una pezza. La squadra di Lovo aumenta la pressione e conquistano 3 corner nel giro di pochi minuti e all’8’ riesce a trovare il varco giusto per segnare proprio con Michele Bordignon che calcia velenoso di sinistro da fuori area. La Puglia sbanda e rischia di subire anche al 12’ con Vidoto che su punizione alza troppo il lob a portiere battuto. I pugliesi riprendono fiato 2’ dopo con Piazzolla che conclude dal limite dell’area, ma Comarella si esibisce in un numero da circo, riuscendo a deviare la traiettoria della sfera addirittura con la spalla. Al 19’ ci prova addirittura Gelsomino che prova la botta da centrocampo, impegnando severamente il collega avversario, costretto alla deviazione miracolosa in angolo. Sul capovolgimento di fronte Marcante sciupa una ghiotta occasione da distanza ravvicinata. Al 21’ Puglia in avanti con Lacasella che calcia dall’out di sinistra, ma l’intervento puntuale di Boso sulla linea di porta, a Comarella battuto, nega la gioia del gol del pareggio ai ragazzi di Pannarale. Per assistere al pareggio dei pugliesi bisogna aspettare il 26’ quando il genio di Abdala, fino ad ora più in ombra rispetto alle precedenti apparizioni, si mette in moto: s’invola sulla fascia sinistra, super in dribbling una selva di gambe avversarie ed offre un pallone a centro area a De Matos che solo non può sbagliare. Sulle ali dell’entusiasmo la Puglia si riversa in attacco e suggella proprio allo scadere una rimonta che ha dell’incredibile. È De Matos che si veste da eroe, siglando anche la seconda rete come la prima, stavolta però l’assist glielo serve su un piatto d’argento Luigi Lacasella. L’assalto disperato dei veneti nel finale non riesce a cambiare le sorti del match e la coppa del Torneo delle Regioni prende la strada della Puglia.

     

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    Finale Calcio a 5 femminile

    Lazio – Umbria 2-3

     

    Lazio: Petralia, Pomposelli, Lisi, Raglione, Capparella, Facchini, Astegiano, Benvenuto, Vitale, Guercio, Giustiniani. All.: Sig. Caprari.

    Umbria: Braiato, Altei, Nardi, Moscatelli, Bisognin, Tolotti, Schiarea, Carnevali, Pinto Dias, Brugnoni. All.: Sig. Arcaleni.

    Arbitri: Sig.ra Ciocca di Campobasso; Sig. Giannantonio di Campobasso.

    Marcatori: 6’pt Bisognin (U), 29’pt Pinto Dias (U), 6’st Pomposelli (L), 20’st Bisognin (U), 25’st Astegiano (L)

    Note: ammoniti: Benvenuto (L)

    Falli: Primo tempo: 1-0 Umbria . Secondo tempo: 4-2 Lazio.

     

    Nella ripetizione della finale dello scorso anno, il Lazio è costretto ad alzare ancora bandiera bianca al cospetto dell’Umbria che conquista così, per il secondo anno consecutivo, il trofeo del calcio a 5 femminile nella 50° edizione del Torneo delle Regioni. Il risultato premia forse oltremodo la squadra di mister Arcaleni, che si affida alla classe delle sue brasiliane ed alle parate decisive della Brugnoni, brava ad opporsi ripetutamente alle conclusioni delle giocatrici laziali. Il Lazio ha infatti mostrato un gioco più fluido e corale con mister Caprari che, rispetto al consueto, ha alternato con maggiore frequenza i cambi per cercare di mantenere alti i ritmi della gara. Il tecnico Arcaleni invece ha schierato per tutta la partita lo stesso quintetto con il portiere Brugnoni, capitan Carnevali e le italo brasiliane Bisognin, Tolotti e Pinto Dias. Se da una parte questa scelta ha permesso al CT umbro di sfruttare le doti tecniche e la maggiore esperienza delle sue giocatrici, dall’altra ha però permesso al Lazio di mantenere costantemente in mano i ritmi e la gestione della partita, soprattutto nella ripresa quando l’Umbria ha accusato un inevitabile calo fisico. Sin dall’avvio il Lazio mostra grande aggressività, attaccando le portatrici di palla avversarie. L’Umbria invece preferisce far girare palla in attesa del varco giusto per l’affondo. Nei primi minuti la tensione si fa sentire e le due squadre preferiscono non scoprirsi troppo piuttosto che affondare. La partita quindi si sblocca in maniera improvvisa al 6’, quando un tiro della Bisognin trova il varco vincente nella difesa laziale. Lisi prova a rispondere ma la Brugnoni inaugura la sua grande giornata. Conquistato il vantaggio l’Umbria si chiude in difesa per riproporsi in contropiede ed al 9’ la Pinto Dias costringe la Giustiniani alla parata. Il Lazio a questo punto prende decisamente in mano l’inerzia della gara ed al 10’ la Pomposelli colpisce in pieno il palo. Caprari manda in campo la Guercio, al rientro dopo l’infortunio di due giorni fa, e il suo ingresso sembra dare slancio al Lazio. Nel giro di un minuto proprio la nuova entrata costringe la Brugnoni a due difficili interventi mentre sulla terza conclusione della giocatrice laziale è il palo a salvare la porta umbra. Il Lazio crede nel pareggio e prosegue nella sua incessante spinta. Al 25’ la Pomposelli costringe la Brugnoni alla parata, mentre due minuti più tardi il suo tiro sfiora il palo e termina sul fondo. Il primo tempo sembra ormai avviato a chiudersi sull’1-0 quando un contropiede improvviso dell’Umbria consente alla Pinto Dias, con uno splendido quanto potente tiro di punta all’incrocio dei pali, di trovare il raddoppio e consolidarsi capocannoniere del torneo con ben 13 reti realizzate. Il gol dell’Umbria è una doccia fredda per il Lazio che però torna in campo ancora più deciso a dare battaglia. La Pomposelli costringe la Brugnoni a due ottimi interventi. Ma al 6’ anche l’estremo difensore umbro deve arrendersi ad una precisa punizione, sempre della Pomposelli. Galvanizzate dal gol, le ragazze di Caprari spingono ancora di più sull’acceleratore ed al 7’ la Facchini colpisce il terzo palo di giornata. Sul proseguimento dell’azione è la Brugnotti a superarsi in uscita sulla Pomposelli. L’Umbria riesce a replicare solo con improvvisi contropiedi della Pinto Dias e della Carnevali e con una conclusione al lato della Tolotti. Il Lazio non accenna a diminuire la pressione e Guercio, Raglione, Pomposelli e Astegiano provano in tutti i modi a trovare il pareggio, mentre al 19’ è ancora il palo, il quarto, a salvare le umbre su una conclusione della Pomposelli. La rappresentativa laziale sembra ormai padrona del campo, anche in virtù della stanchezza che inizia a farsi sentire tremendamente nelle gambe delle cinque giocatrici umbre, in campo sin dall’avvio della partita. Al 20’ però l’Umbria trova l’improvvisa rete del 3-1. Una rapida ripartenza delle umbre viene salvata in angolo dalla difesa laziale. Sugli sviluppi del corner la palla giunge sui piedi della Bisognin che, con un tiro dal limite, trova il diagonale che si insacca imparabilmente nell’angolo alla destra della Giustiniani. Il gol taglierebbe le gambe a qualsiasi squadra, ma non al Lazio sceso in campo oggi. La reazione delle ragazze di Caprari è infatti veemente e coraggiosa. Al 25’ un lungo lancio della Giustiniani viene respinto di pugno dalla Brugnoni, in anticipo sulla Pomposelli. La palla rimbalza così in area e la Astegiano è rapidissima ad avventarsi sulla sfera per insaccare il gol 3-2 che riapre nuovamente la gara. L’ultima azione della partita capita sui piedi del capitano laziale Pomposelli che supera il portiere ma si allunga troppo il pallone che termina così sul fondo. Al triplice fischio finale può così esplodere la gioia delle giocatrici e dei tifosi umbri che, al pari di quelli laziali, hanno affollato gli spalti del Palazzetto Comunale di Paliano, sede dell’atto conclusivo della manifestazione. Sul volto delle giocatrici laziali invece traspare la delusione per una gara sfortunata e giocata con grande coraggio e che, con un pizzico in più di fortuna, avrebbero potuto portare a casa. La vendetta è un piatto che va consumato freddo e la rappresentativa laziale dovrà aspettare ancora un anno per poter tornare nuovamente sul gradino più alto del podio.

     

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    Per avere tutte le informazioni sul Torneo delle Regioni 2011 con aggiornamenti praticamente in tempo reale si può visitare www.lnd.it/torneodelleregioni. Per chi volesse seguire i live match è possibile scaricare gratuitamente l’applicazione iPhone della Lega Nazionale Dilettanti (iLND).

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    Risultati semifinali Calcio a 11

     

    Calcio femminile: Piemonte VA-Lombardia 9-8 dtr (2-2), Lazio-Liguria 1-0

    Giovanissimi: Marche-Lombardia 3-4, Lazio-Sardegna 1-0

    Allievi: Friuli VG-Lombardia 1-2, Lazio-Abruzzo 5-6 dtr (2-2)

    Juniores: Piemonte VA-Toscana 3-5 dtr (0-0), Veneto-Liguria 3-1

     

    Programma delle finali – lunedì 25 aprile 2011

     

    Calcio femminile (h 10:30): Piemonte VA-Lazio – stadio Matusa di Frosinone

    Giovanissimi (h 9:00): Lombardia-Lazio – stadio Del Bianco di Anagni

    Allievi (h 10:30): Lombardia-Abruzzo – stadio Del Bianco di Anagni

    Juniores (h 15): Toscana-Veneto – stadio Comunale di Fiuggi (differita Rai Sport 2 h 18:45)Grande spettacolo al Torneo delle Regioni. Sui campi delle province di Roma e Frosinone si avvia a conclusione la 50^ edizione con lo svolgimento delle semifinali di tutte le categorie del calcio a 11 (Juniores, Allievi, Giovanissimi e Calcio in rosa) e con l’assegnazione di entrambi i trofei del futsal. Un successo organizzativo e tecnico-qualitativo che ha mostrato l’ottima salute di cui gode il variegato mondo della Lega Nazionale Dilettanti. Presenti a questa giornata, in rappresentanza del presidente LND Carlo Tavecchio,  il vice presidente Benedetto Piras ed il segretario generale Massimo Ciaccolini. Appena premiati i finalisti del calcio a 5 maschile, Piras ha voluto sottolineare il fair play in campo: “Ho assistito a una bella partita, corretta e leale, agonisticamente valida. Potevano vincere entrambe le squadre, oltre il risultato ho visto in campo la giusta sportività e competitività”. Gli hanno fatto eco le parole di Ciaccolini, concorde nel giudizio positivo sulla qualità delle partite e sull’organizzazione generale: “Le finali del futsal, come tutte le altre gare di semifinale, sono state sfide molto combattute che non hanno tradito le attese, sono state appassionanti, a testimonianza dell’ottimo livello agonistico e organizzativo raggiunto da tutte le discipline della LND”.

    Sul filo di lana le campionesse in carica del Piemonte Valle d’Aosta superano la Lombardia ai tiri di rigore, mentre il Lazio hanno la vita un po’ più agevole nell’avere ragione della Liguria, così si ripresenta la finale del Calcio femminile del 2007. In quella occasione vinsero le laziali, ma oggi è tutta un’altra storia perché le ragazze di De Caroli si presenteranno in campo a Frosinone con lo scudetto cucito sul petto. La semifinale tra i colossi del calcio in rosa, Piemonte Valle d’Aosta e Lombardia, finalmente tornata ai livelli che storicamente le competono in questa categoria, è stata una gara bellissima, vibrante già nei primi minuti in cui le piemontesi, giocando meglio, andavano in vantaggio, costringendo le ragazze lombarde ad una rimonta incredibile e ad uno sforzo psicofisico non indifferente. Nelle piemontesi, a parte la solita Zabellan, sono state degne di nota le prestazioni di Medina, autrice del 2-2, e di Leto, forte giocatrice nel centrocampo di mister De Caroli. Se le lombarde avessero vinto avremmo dovuto raccontare del miracolo tecnico della Cristei, capace di impartire lezioni tattiche alla spina dorsale della propria squadra (Lacchini e Valente), vera sorpresa del match. Ma la lotteria dei rigori ha premiato le campionesse in carica alla quarta finale in 6 edizioni. Lazio-Liguria doveva essere la gara dei due bomber: Elena Angelelli e Francesca Papaleo. Oppure quella dei due playmaker, nonché capitani, Michela Ciucci e Veronica Martini. E' stato, invece, il match dei gregari: Mariana Accoroni e soprattutto Claudia Ciccotti. Su di loro, infatti, il tecnico laziale ha basato la sua tattica anti Liguria, riportando il Lazio in finale dopo quattro lunghissimi anni. Senza togliere alle altre venti in campo, le due biancocelesti hanno condotto una gara perfetta, la prima in marcatura su Papaleo, alla quale non ha fatto toccare un pallone, l'altra con un eurogol da trenta metri, ma soprattutto con una prova superlativa tra le linee, vera chiave di volta per conquistare il match dello “Iorio” di Nemi. Nei Giovanissimi, Lazio-Lombardia è la cronaca di una finale annunciata, saranno le due squadre che hanno meglio impressionato fin qui a contendersi il trofeo della categoria. Sardegna e Marche comunque, e in modi diversi, se la sono giocata fino in fondo. La Lazio ha vinto di misura ma il risultato è fuorviante, i ragazzi di mister Rossi hanno controllato il match con autorità, dopo i primi minuti di equilibrio il Lazio ha preso in mano la partita per non lasciarla più. Il gol decisivo è arrivato solo al 26' della ripresa con un esterno sinistro vincente di De Dominicis. I sardi hanno fatto quello che hanno potuto, il Lazio ha sfiorato il raddoppio rischiando poco o nulla. Decisamente più spettacolare l'altra semifinale, Marche e Lombardia hanno dato vita a un match pirotecnico condito da ben sette gol, ok la Lombardia, bella la rimonta dei marchigiani ma alla fine ha meritato la squadra di mister Peccati che già dopo 28' è andata avanti di due lunghezze con Laborante e Testa. Dopo un minuto la squadra di Palanca ha accorciato con Pierandrei. Berti al 10' del secondo tempo ha rilanciato i suoi, le Marche sospinti da un carattere di ferro hanno pareggiato con le firme di Nazzicomi e del talentino Iovannisci. E' qui che la Lombardia ha sfoderato tutto l'orgoglio e il sangue freddo di cui è dotata andandosi a prendere la posta piena con una girata di Arici. Negli Allievi sarà Lombardia-Abruzzo la finale. Entrambe le squadre hanno sofferto non poco per approdare all'atto finale della competizione, Friuli e Abruzzo infatti sono stati avversari coriacei che hanno combattuto fino al 90' e oltre. Si annuncia avvincente la finale, da una parte gli outsider abruzzesi dall'altra i lombardi detentori del titolo. Che bella gara la semifinale tra Lombardia e Friuli Venezia Giulia, un susseguirsi di emozioni che alla fine ha premiato la tenacia del lombardi autori di una rimonta che ha aperto le porte della finale ai ragazzi di Gazzola. I friulani si sono portati in vantaggio al 28' del primo tempo su rigore trasformato da Bortolotti poi sulle ali dell'entusiasmo i giovani di Zilli hanno sfiorato il raddoppio. La Lombardia dopo lo spavento è entrata nel secondo tempo con un'altra determinazione che ha cozzato però contro l'organizzazione degli avversari ma come spesso succede nel calcio in due minuti la gara è stata scoperchiata. E' Chiappano a stravolgere il destino del match trasformando un rigore al 26' e segnando due minuti dopo il gol del vantaggio con un pallonetto delizioso, inutili gli assalti finali dei friulani, sarà la Lombardia a difendere quel titolo di categoria conquistato nella scorsa edizione. Lazio-Abruzzo ovvero un tempo per squadra, l'undici di Iervese sembrava aver messo una seria ipoteca sul passaggio del turno piazzando due colpi micidiali nel primo tempo con Petalli e Stornelli. Nella ripresa si scatena l'undici di Dagianti che in tre minuti, dal 26' al 29', riagguanta gli avversari con De Palma (su rigore) e Cardella. La Lazio sfiora in più occasioni il vantaggio ma alla fine è costretta ad andare ai rigori che sorridono agli abruzzesi, fatali per i laziali gli errori di Leccese e Cardella. Nella Juniores sarà Veneto-Toscana la finale. Due squadre dai destini diversi, i veneti hanno ben figurato battendo la Liguria in semifinale con un netto 3-1 e rincorrono con foga quel trofeo sfuggito nel 2008 e nella scorsa edizione. La Toscana invece è arrivata in questa finale baciata dalla dea bendata, in questa semifinale battendo ai rigori il Piemonte, ai gironi grazie al suicidio del Trentino ma spesso la fortuna aiuta i coraggiosi. Piemonte-Toscana è partita dai due volti, nel primo tempo sono i ragazzi di Mannelli a mettere i brividi agli avversari, nella ripresa la squadra di Loparco ha sfiorato più volte il colpo vincente. Inevitabili quindi i rigori, Bindi ci mette il manone sul tiro di Tiboni regalando ai suoi la finale e la possibilità di ripetere le vittorie del 2003 e 2005. Nell’altra semifinale il Veneto ha superato una Liguria rimasta in partita fino agli inizi della ripresa poi la squadra di Bodo ha preso il largo con Cazzola e Marchesan. Prima dell’allungo vincente del Veneto la gara ha ballato sull’equilibrio timbrato da Tardiani al 43’ e Monticone su rigore all’8’ della ripresa.

    Nel frattempo, nei palazzetti di Colleferro e Paliano sono stati assegnati i primi titoli italiani della 50^ edizione del Torneo delle Regioni. Nelle due finali di futsal maschile e femminile, si sono sfidate quattro squadre il cui valore si è equivalso per lunghi tratti, solo negli attimi conclusivi la Puglia ha avuto la meglio sul Veneto (2-1) e l’Umbria ha avuto ragione del Lazio (3-2), bissando il successo del 2010. Nel calcio a 5 maschile si sono affrontate due scuole diverse, nord contro sud, due formazioni capaci di dominare in lungo e in largo diverse edizioni del Torneo delle Regioni (1 vittoria per il Veneto prima di questa finale ed 1 vittoria più altre 3 finali per la Puglia negli ultimi 4 anni). Numerosi ottimi giocatori in campo, interpreti della moderna storia del futsal dilettantistico, con qualcosa di più di un contributo brasiliano visto che tra le due squadre erano 4 i giocatori verde-oro sul parquet (più l’argentino Abdala). Alla fine, la firma del successo pugliese, per la gioia irrefrenabile del presidente del Comitato Regionale Vito Tisci esultante in tribuna, è quella di Cainan De Matos, autore della doppietta decisiva. Due reti in fotocopia che hanno avuto però due assist-man diversi, ma altrettanto bravi: Abdala e Lacasella. Con questo successo i pugliesi tornano sul gradino più alto del podio dopo la vittoria sulla Campania nella finale dell’unica edizione biennale del Torneo delle Regioni 2006/2007. Dalle mani del vicepresidente LND Benedetto Piras e da quelle del presidente della Divisione Calcio a 5 Fabrizio Tonelli hanno ricevuto il trofeo anche le ragazze umbre che hanno superato ancora una volta il Lazio nella ripetizione della finale dello scorso anno. Il risultato premia forse oltremodo la squadra di mister Arcaleni, che si affida alla classe delle sue brasiliane ed alle parate decisive della Brugnoni, brava ad opporsi ripetutamente alle conclusioni delle giocatrici laziali. Il Lazio ha infatti mostrato un gioco più fluido e corale con mister Caprari che, rispetto al consueto, ha alternato con maggiore frequenza i cambi per cercare di mantenere alti i ritmi della gara. Il tecnico Arcaleni invece, davanti agli occhi attenti del presidente del Comitato Regionale Luigi Repace, ha schierato per tutta la partita lo stesso quintetto con il portiere Brugnoni, capitan Carnevali e le italo brasiliane Bisognin, Tolotti e Pinto Dias. Se da una parte questa scelta ha permesso al CT umbro di sfruttare le doti tecniche e la maggiore esperienza delle sue giocatrici, dall’altra ha però permesso al Lazio di mantenere costantemente in mano i ritmi e la gestione della partita, soprattutto nella ripresa quando l’Umbria ha accusato un inevitabile calo fisico. Ma alla fine la qualità delle ragazze umbre ed un po’ sfortuna di quelle laziali ha deciso l’incontro in favore delle due volte campionesse d’Italia.

     

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    Finale Calcio a 5 maschile

     

    VENETO-PUGLIA             1-2

     

    Veneto: Comarel, Boso, Marcante, Bordignon, Mazzon, Cavalieri, Gallina, Mecenero, Vidoto, Rocha, Gonzato, Piazzon. All. Lovo.

    Puglia: De Carlo, Solidoro, Andriani, Cesano, Tancredi, Albanese, Lacasella, Abdala, De Matos, Sciangalepore, Piazzolla, Gelsomino. All.: Pannarale.

    Arbitri: Pisani di Aprilia e Pennacchi di Albano Laziale.

    Marcatori: 8’ st Bordignon (V), 26’ e 30’ st De Matos (P).

    Note: Ammonito: Gelsomino (P), Tancredi (P), Marcante (V).Calci d’angolo 9-7.

     

    Suonano le note dell’inno nazionale, ma non c’è tempo per commuoversi, inizia la gara con una conclusione pericolosa di Piazzolla che, da solo davanti all’estremo difensore avversario, calcia di poco a lato. La Puglia schiera tra i pali dal 1’ Gelsomino e  torna in panchina l’eroe della semifinale, quel De Carlo che è stato in grado di parare due rigori contro il Piemonte Valle d’Aosta decisivi per il passaggio del turno. Per il resto mister Pannarale si affida al collaudato organico composto da Solidoro, De Matos, Piazzolla e bomber Abdala. Il Veneto risponde con il quintetto composto da Comarella in porta, Boso, Marcante, Bordignon e Cavalieri in movimento. La reazione del team allenato da Lovo non si fa attendere ed arriva al 6’ con Vidoto che, non trovando spazi buoni per attaccare la retroguardia pugliese, tenta il tiro da centrocampo sul quale si oppone Gelsomino con i piedi. Sulla respinta si avventa Cavalieri che prova anche lui, ma il portiere della Puglia è sempre attento e in tuffo devia in angolo. La pressione veneta si fa più intensa e al 12’ Gelsomino è costretto ad uscire in scivolata fuori dall’area per interrompere l’azione del solito scatenato brasiliano Cavalieri. Nonostante la punizione non porti conseguenze, questo intervento gli costa il cartellino giallo. Sul capovolgimento di fronte Albanese offre in velocità un pallone invitante per Abdala che in spaccata sfiora il palo. Al 18’ ancora sugli scudi il portiere pugliese con un intervento miracoloso che impedisce alla palla calciata da Gallina di entrare in rete. L’equilibrio nel risultato rispecchia anche il numero delle occasioni da gol procurate: al 23’ è il turno di Abdala che calcia a botta sicura ma sulla traiettoria del pallone trova uno splendido Comarella in uscita bassa che riesce a deviare. Nella ripresa parte di slancio il Veneto che con Vidoto colpisce il palo alla destra di Gelsomino dopo solo 50’’. L’eccessivo tatticismo lascia spazio ad un ancora maggiore intensità e le squadre sembrano riuscire a giocare di più. Al 2’ ancora Veneto con capitan Bordignon che calcia potente ma il portiere avversario riesce a metterci una pezza. La squadra di Lovo aumenta la pressione e conquistano 3 corner nel giro di pochi minuti e all’8’ riesce a trovare il varco giusto per segnare proprio con Michele Bordignon che calcia velenoso di sinistro da fuori area. La Puglia sbanda e rischia di subire anche al 12’ con Vidoto che su punizione alza troppo il lob a portiere battuto. I pugliesi riprendono fiato 2’ dopo con Piazzolla che conclude dal limite dell’area, ma Comarella si esibisce in un numero da circo, riuscendo a deviare la traiettoria della sfera addirittura con la spalla. Al 19’ ci prova addirittura Gelsomino che prova la botta da centrocampo, impegnando severamente il collega avversario, costretto alla deviazione miracolosa in angolo. Sul capovolgimento di fronte Marcante sciupa una ghiotta occasione da distanza ravvicinata. Al 21’ Puglia in avanti con Lacasella che calcia dall’out di sinistra, ma l’intervento puntuale di Boso sulla linea di porta, a Comarella battuto, nega la gioia del gol del pareggio ai ragazzi di Pannarale. Per assistere al pareggio dei pugliesi bisogna aspettare il 26’ quando il genio di Abdala, fino ad ora più in ombra rispetto alle precedenti apparizioni, si mette in moto: s’invola sulla fascia sinistra, super in dribbling una selva di gambe avversarie ed offre un pallone a centro area a De Matos che solo non può sbagliare. Sulle ali dell’entusiasmo la Puglia si riversa in attacco e suggella proprio allo scadere una rimonta che ha dell’incredibile. È De Matos che si veste da eroe, siglando anche la seconda rete come la prima, stavolta però l’assist glielo serve su un piatto d’argento Luigi Lacasella. L’assalto disperato dei veneti nel finale non riesce a cambiare le sorti del match e la coppa del Torneo delle Regioni prende la strada della Puglia.

     

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    Finale Calcio a 5 femminile

    Lazio – Umbria 2-3

     

    Lazio: Petralia, Pomposelli, Lisi, Raglione, Capparella, Facchini, Astegiano, Benvenuto, Vitale, Guercio, Giustiniani. All.: Sig. Caprari.

    Umbria: Braiato, Altei, Nardi, Moscatelli, Bisognin, Tolotti, Schiarea, Carnevali, Pinto Dias, Brugnoni. All.: Sig. Arcaleni.

    Arbitri: Sig.ra Ciocca di Campobasso; Sig. Giannantonio di Campobasso.

    Marcatori: 6’pt Bisognin (U), 29’pt Pinto Dias (U), 6’st Pomposelli (L), 20’st Bisognin (U), 25’st Astegiano (L)

    Note: ammoniti: Benvenuto (L)

    Falli: Primo tempo: 1-0 Umbria . Secondo tempo: 4-2 Lazio.

     

    Nella ripetizione della finale dello scorso anno, il Lazio è costretto ad alzare ancora bandiera bianca al cospetto dell’Umbria che conquista così, per il secondo anno consecutivo, il trofeo del calcio a 5 femminile nella 50° edizione del Torneo delle Regioni. Il risultato premia forse oltremodo la squadra di mister Arcaleni, che si affida alla classe delle sue brasiliane ed alle parate decisive della Brugnoni, brava ad opporsi ripetutamente alle conclusioni delle giocatrici laziali. Il Lazio ha infatti mostrato un gioco più fluido e corale con mister Caprari che, rispetto al consueto, ha alternato con maggiore frequenza i cambi per cercare di mantenere alti i ritmi della gara. Il tecnico Arcaleni invece ha schierato per tutta la partita lo stesso quintetto con il portiere Brugnoni, capitan Carnevali e le italo brasiliane Bisognin, Tolotti e Pinto Dias. Se da una parte questa scelta ha permesso al CT umbro di sfruttare le doti tecniche e la maggiore esperienza delle sue giocatrici, dall’altra ha però permesso al Lazio di mantenere costantemente in mano i ritmi e la gestione della partita, soprattutto nella ripresa quando l’Umbria ha accusato un inevitabile calo fisico. Sin dall’avvio il Lazio mostra grande aggressività, attaccando le portatrici di palla avversarie. L’Umbria invece preferisce far girare palla in attesa del varco giusto per l’affondo. Nei primi minuti la tensione si fa sentire e le due squadre preferiscono non scoprirsi troppo piuttosto che affondare. La partita quindi si sblocca in maniera improvvisa al 6’, quando un tiro della Bisognin trova il varco vincente nella difesa laziale. Lisi prova a rispondere ma la Brugnoni inaugura la sua grande giornata. Conquistato il vantaggio l’Umbria si chiude in difesa per riproporsi in contropiede ed al 9’ la Pinto Dias costringe la Giustiniani alla parata. Il Lazio a questo punto prende decisamente in mano l’inerzia della gara ed al 10’ la Pomposelli colpisce in pieno il palo. Caprari manda in campo la Guercio, al rientro dopo l’infortunio di due giorni fa, e il suo ingresso sembra dare slancio al Lazio. Nel giro di un minuto proprio la nuova entrata costringe la Brugnoni a due difficili interventi mentre sulla terza conclusione della giocatrice laziale è il palo a salvare la porta umbra. Il Lazio crede nel pareggio e prosegue nella sua incessante spinta. Al 25’ la Pomposelli costringe la Brugnoni alla parata, mentre due minuti più tardi il suo tiro sfiora il palo e termina sul fondo. Il primo tempo sembra ormai avviato a chiudersi sull’1-0 quando un contropiede improvviso dell’Umbria consente alla Pinto Dias, con uno splendido quanto potente tiro di punta all’incrocio dei pali, di trovare il raddoppio e consolidarsi capocannoniere del torneo con ben 13 reti realizzate. Il gol dell’Umbria è una doccia fredda per il Lazio che però torna in campo ancora più deciso a dare battaglia. La Pomposelli costringe la Brugnoni a due ottimi interventi. Ma al 6’ anche l’estremo difensore umbro deve arrendersi ad una precisa punizione, sempre della Pomposelli. Galvanizzate dal gol, le ragazze di Caprari spingono ancora di più sull’acceleratore ed al 7’ la Facchini colpisce il terzo palo di giornata. Sul proseguimento dell’azione è la Brugnotti a superarsi in uscita sulla Pomposelli. L’Umbria riesce a replicare solo con improvvisi contropiedi della Pinto Dias e della Carnevali e con una conclusione al lato della Tolotti. Il Lazio non accenna a diminuire la pressione e Guercio, Raglione, Pomposelli e Astegiano provano in tutti i modi a trovare il pareggio, mentre al 19’ è ancora il palo, il quarto, a salvare le umbre su una conclusione della Pomposelli. La rappresentativa laziale sembra ormai padrona del campo, anche in virtù della stanchezza che inizia a farsi sentire tremendamente nelle gambe delle cinque giocatrici umbre, in campo sin dall’avvio della partita. Al 20’ però l’Umbria trova l’improvvisa rete del 3-1. Una rapida ripartenza delle umbre viene salvata in angolo dalla difesa laziale. Sugli sviluppi del corner la palla giunge sui piedi della Bisognin che, con un tiro dal limite, trova il diagonale che si insacca imparabilmente nell’angolo alla destra della Giustiniani. Il gol taglierebbe le gambe a qualsiasi squadra, ma non al Lazio sceso in campo oggi. La reazione delle ragazze di Caprari è infatti veemente e coraggiosa. Al 25’ un lungo lancio della Giustiniani viene respinto di pugno dalla Brugnoni, in anticipo sulla Pomposelli. La palla rimbalza così in area e la Astegiano è rapidissima ad avventarsi sulla sfera per insaccare il gol 3-2 che riapre nuovamente la gara. L’ultima azione della partita capita sui piedi del capitano laziale Pomposelli che supera il portiere ma si allunga troppo il pallone che termina così sul fondo. Al triplice fischio finale può così esplodere la gioia delle giocatrici e dei tifosi umbri che, al pari di quelli laziali, hanno affollato gli spalti del Palazzetto Comunale di Paliano, sede dell’atto conclusivo della manifestazione. Sul volto delle giocatrici laziali invece traspare la delusione per una gara sfortunata e giocata con grande coraggio e che, con un pizzico in più di fortuna, avrebbero potuto portare a casa. La vendetta è un piatto che va consumato freddo e la rappresentativa laziale dovrà aspettare ancora un anno per poter tornare nuovamente sul gradino più alto del podio.

     

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    Per avere tutte le informazioni sul Torneo delle Regioni 2011 con aggiornamenti praticamente in tempo reale si può visitare www.lnd.it/torneodelleregioni. Per chi volesse seguire i live match è possibile scaricare gratuitamente l’applicazione iPhone della Lega Nazionale Dilettanti (iLND).

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    Risultati semifinali Calcio a 11

     

    Calcio femminile: Piemonte VA-Lombardia 9-8 dtr (2-2), Lazio-Liguria 1-0

    Giovanissimi: Marche-Lombardia 3-4, Lazio-Sardegna 1-0

    Allievi: Friuli VG-Lombardia 1-2, Lazio-Abruzzo 5-6 dtr (2-2)

    Juniores: Piemonte VA-Toscana 3-5 dtr (0-0), Veneto-Liguria 3-1

     

    Programma delle finali – lunedì 25 aprile 2011

     

    Calcio femminile (h 10:30): Piemonte VA-Lazio – stadio Matusa di Frosinone

    Giovanissimi (h 9:00): Lombardia-Lazio – stadio Del Bianco di Anagni

    Allievi (h 10:30): Lombardia-Abruzzo – stadio Del Bianco di Anagni

    Juniores (h 15): Toscana-Veneto – stadio Comunale di Fiuggi (differita Rai Sport 2 h 18:45)


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